Una flessione lenta, costante, ma allo stesso tempo lecita e prevedibile. Da dicembre in poi, più precisamente dalla sfida contro la Fermana, la Torres di Alfonso Greco ha iniziato ad accusare il colpo dopo un inizio di stagione ampiamente al di sopra delle aspettative e delle ambizioni. “Pensiamo partita dopo partita“, oppure: “Abbiamo una rosa profonda e di qualità“. Questi due dei vari mantra ripetuti a più riprese dal tecnico romano da inizio campionato. Niente di più vero. Rispetto allo scorso anno i rossoblù possono contare su una panchina variegata, che dà tante soluzioni e allo stesso tempo permette di poter ovviare alle varie assenze che si presentano durante una stagione. Ma numeri alla mano dal mese di dicembre in poi, ovvero quando la fatica ha iniziato a pesare sulle gambe dei sassaresi, questa vasta gamma di soluzioni e alternative è stata sfruttata da Greco?
Segnali
Una partenza lanciata della Torres nel girone B della Serie C. Una serie di vittorie consecutive e risultati utili che hanno di fatto spalancato le porte dei sogni in quel di Sassari. Dal mese di dicembre, a partire dal pareggio in trasferta sul campo della Fermana, si sono palesati piccoli segnali di cedimento sotto l’aspetto della tenuta fisica e mentale. Input che però erano stati offuscati da un secondo tempo giocato a buon ritmo e da un campo ai limiti del praticabile che aveva reso arduo il compito di portare a casa 3 punti importanti. Poi il 3-2 sofferto in casa contro l’Arezzo, a cui ha fatto seguito la buona prestazione di Cesena che ha illuso e dato l’impressione che si potesse trattare di una parentesi e non di una costante. Infine il successo interno per 1-0 contro l’ostico Pineto a chiudere un mese di dicembre intenso. Con il nuovo anno però i segnali preoccupanti si sono nuovamente presentati di fronte ai rossoblù nel match contro la Recanatese, vinto grazie al gol del definitivo 3-2 realizzato da Idda verso lo scadere di un match sporco e combattuto. Poi la sconfitta per 3-1 sul campo del Rimini che però i rossoblù sono stati bravi ad accantonare, trovando il successo per 1-0 nel derby contro l’Olbia la giornata successiva. Scricchiolii che si sono trasformati nel definitivo crollo: la debacle per 5-1 contro la Carrarese, in una gara senza storie con i sassaresi spenti e incapaci di reagire, poi con la prima sconfitta casalinga della stagione contro il Sestri Levante per 1-0. Un rendimento che, considerando le gare disputate dall’inizio del girone di ritorno, vede la Torres al 14° posto in questa particolare classifica con un bottino di soli 6 punti e un totale di 6 reti realizzate e 11 subite.
Profondità e stanchezza
Come detto, durante questa stagione, si è parlato di profondità della rosa, di qualità e soluzioni garantite dai vari interpreti, tutte affermazioni che trovano riscontro nei 27 giocatori a disposizione di Alfonso Greco. C’è però un dato che testimonia quanto, nonostante l’ampia disponibilità di rotazioni nella rosa dei rossoblù, dal mese di dicembre in poi a scendere in campo con assiduità sono stati sempre gli stessi 16 giocatori. Tralasciando la formazione titolare – Zaccagno, Idda, Antonelli, Dametto, Zecca, Giorico, Mastinu, Liviero, Ruocco, Scotto, Fischnaller – Greco ha mandato in campo altri 12 giocatori, di questi: 5 hanno totalizzato solamente una presenza (Siniega, Verduci, Kujabi, Nunziatini, Sanat), 2 sono scesi in campo più volte ma con un basso minutaggio (Masala 14′ giocati distribuiti in 3 presenze e Menabò 45′ in 4 apparizioni). I rimanenti cinque, quindi quelli schierati sempre o quasi sempre a gara in corso, sono: Cester (187′ in 7 presenze), Goglino (179′ in 8 presenze), Diakite (132′ in 5 presenze), Zambataro (180′ in 4 presenze di cui 2 da titolare contro Olbia e Carrarese, con l’etiope sceso in campo solo dalla prima giornata del girone di ritorno) e Fabriani (261′ in 6 presenze di cui 2 da titolare contro Arezzo e Pineto). Considerando il solo girone di ritorno, le rotazioni fatte dal tecnico romano sono addirittura diminuite. Sempre tralasciando la formazione titolare citata prima, Greco ha schierato altri 8 giocatori e di questi, 3 hanno totalizzato una sola presenza (Menabò, Sanat e Nunziatini). I fedelissimi dalla panchina del tecnico di Ostia, quindi quelli quasi sempre scesi in campo nei 5 match disputati dal giro di boa, sono sempre gli stessi ovvero: Cester (132′ in 5 presenze), Zambataro (180 in 4 presenze), Goglino (117′ in 5 presenze), Diakite (119′ in 4 presenze) e Fabriani (49′ in 3 presenze).
Andrea Olmeo