Così fa male. Con tantissime persone, circa 300, che in un mercoledì di inizio giugno hanno fatto sacrifici e rinunce per seguire la squadra fino a Genzano di Roma, la Torres di Alfonso Greco fallisce il primo grande obiettivo stagionale dopo non essere riuscita a contrastare il Giugliano nel Girone G nella seconda parte di campionato. A vincere la Coppa Italia è il Follonica Gavorrano, 2-1 il risultato finale, ma in vista dei playoff, esordio domenica 5 giugno in casa contro l’Arzachena, sono diversi gli aspetti della squadra rossoblù a preoccupare e che vanno aggiustati.
Momento
Partiamo da una considerazione: arrivare dopo 30 anni a una finale nel primo anno di gestione di una nuova società è sempre un punto di partenza e mai un punto di arrivo. E questo non va dimenticato. Poi chiaro, chi vince le finali esulta e chi perde spiega ma questo è il gioco del calcio. Arrivare a giocare partite di questo genere e portare così tanto pubblico, per la categoria, dopo anni di vera disaffezione del tifo sassarese nei confronti della squadra è già un piccolo successo nella sconfitta. Detto questo ogni caduta è un insegnamento e la partita del Bruno Abbatini tra Torres e Follonica Gavorrano ha confermato alcune mancanze ancora presenti nella rosa di Bianchi e compagni dal punto di vista tattico e mentale. Partiamo da questo secondo aspetto, la squadra ha faticato negli appuntamenti importanti tra campionato e Coppa. Nelle sfide che potevano dare un bivio diverso alla stagione la formazione rossoblù ha toppato il risultato gestendo male alcuni episodi. Contro il Giugliano in campionato mancò quel pizzico di cinismo in attacco per concretizzare una buona prestazione, in finale di Coppa Italia sono arrivate alcune leggerezze difensive che non ti aspetteresti dal miglior reparto arretrato della quarta serie. Dal punto di vista tattico invece sembra mancare un giocatore di strappo davanti che detti le azioni di gioco con continuità e che crei tanto, alla fine se contro il Follonica Gavorrano il tuo giocatore che costruisce più occasioni da gol è il tuo difensore centrale Antonelli significa che qualcosa manca. Inoltre sembra servire un gestore a centrocampo, che detti i tempi e che sappia quando fare accelerare o decelerare una rosa che va troppo a folate. Doveva esserlo Piredda, ma non è andata come si sperava con l’ex Carbonia.
Ripresa
Contro il Follonica Gavorrano è mancato qualcosa anche nelle letture. La formazione di Greco ha impiegato un tempo a capire come arginare le discese sulle fasce dei toscani, e la scelta Riccardo Pinna, centrale adattato terzino non ha pagato, anche perché quasi mai aiutato in raddoppio dai compagni. Qualcosa va rivisto anche nei dettagli, perché la seconda rete della rosa di Bonura, quella che è valsa la Coppa, è arrivata su un colpo di testa da calcio d’angolo da parte del centrale difensivo dei toscani Ampollini che ha staccato indisturbato tra Mukaj e Ruocco. Non esattamente due giganti. Inoltre in vista dei playoff la rosa deve riposare e recuperare bene in tempo record. Per via di infortuni e volontà da parte del tecnico di puntare sui fedelissimi la squadra sembra essere arrivata con il fiato corto a fine corsa. Tanti i crampi e i problemi muscolari sul campo di Genzano per i rossoblù. Ora però sarebbe sbagliato pensare solo negativo. La Torres ha la squadra, nonostante l’assenza di Gigi Scotto che ormai da tempo ha concluso anticipatamente la stagione, per fare meglio rispetto all’ultima uscita ed essere protagonista nei playoff. Magari servirà un’intuizione dalla panchina o magari basterà la rabbia dopo la Coppa persa da parte dei veterani. Da Demartis a Bianchi passando per Antonelli, tutti i leader di questo gruppo volevano lasciare un segno. Non esserci riusciti a Genzano di Roma sicuramente li porterà a vendere ancora più cara la pelle nella fase finale del campionato a partire dalla gara del Vanni Sanna contro l’Arzachena di mister Marco Nappi.
Roberto Pinna