Un risultato storico, ormai atteso da settimane, ma che va comunque goduto in casa Torres. Il secondo posto, certificato dopo l’1-1 contro il Cesena, rappresenta la vetta in 121 anni di storia del calcio sassarese in un campionato regolare. E non va mai dimenticato che appena due stagioni fa questa squadra giocava in quarta serie. Una risalita che al di là delle normali ambizioni e della normale fretta tipica della piazza nel rivedere in alto i colori rossoblù non va data per scontata. Anche perché dietro ci sono sacrifici, lavori, errori e ripartenze.
Momento
La festa di sport del Vanni Sanna con quasi cinquemila persone, il massimo per lo storico impianto sassarese in questo momento di gloria ma anche di importante necessità di ammodernamento, è stato il giusto epilogo per una stagione strepitosa, per usare le stesse parole del tecnico Alfonso Greco. Giusto disegno del destino anche la chiusa prima dei playoff all’Acquedotto contro il Cesena, con i sassaresi che sono l’unica squadra imbattuta contro i bianconeri nel torneo tra andata e ritorno. Tra passerella d’onore, fuochi d’artificio e calore in curva da una parte e dall’altra. Con gli oltre 400 arrivati dalla Romagna che hanno confermato di essere anche un tifo di categoria superiore oltre che una rosa da Serie B. Guardando alle risposte del campo si è vista una Torres matura, che probabilmente sa di non essere nel miglior momento di condizione atletica dell’anno, e va bene così considerando il lavoro che lo staff di Greco sta facendo sulle gambe di Scotto e soci in vista della rincorsa playoff. I rossoblù hanno affrontato la capolista con un modulo coraggioso, con tre punte vere, ma con l’atteggiamento attento degli esterni e con la consapevolezza di saltare un tempo di gioco per non andare troppo a fare la lotta in mezzo al campo contro un Cesena che fa dell’intensità e della qualità due delle sue armi principali. Si è visto un Kujabi in continua crescita e di fatto sarà lui l’acquisto in più per i playoff, mentre Fischnaller e Ruocco avranno tutto il tempo di ritrovare la condizione di qualche settimana fa. Con l’ultima stagionale in trasferta contro il Pineto che permetterà a Greco anche di sperimentare e di provare chi ha giocato meno in questo Girone B di Serie C.
Lavoro
La sfida con il Cesena è stata anche l’occasione per inaugurare la nuova area media e hospitality, con la nuova sala stampa rossoblù. Mentre da settimane vanno avanti i lavori dietro la Curva Nord per la realizzazione di altri due campi per la scuola calcio. In quello che sarà il progetto Scuola Torres, che oltre al pallone prevede anche una serie di eventi, incontri e iniziative sociali e culturali per allenare non solo i ragazzi a essere bravi calciatori ma soprattutto persone con valori sani come quelli dello sport. Un progetto già portato avanti in questi anni e che si amplierà in futuro. Torres che resta in attesa del via libera per l’agibilità di tutto il settore distinti, manca un documento ormai da mesi con il club che è alla finestra. E un plauso va fatto alla società che in anni di immobilismo politico ha tirato dritta da sola per rimettere a nuovo, per quanto possibile, l’impianto. Anche se per un vero ammodernamento del Vanni Sanna sarà fondamentale l’intervento della nuova amministrazione comunale, che si deciderà soltanto a inizio giugno. Proprio nei giorni dell’eventuale finale playoff. Non solo per una questione di finanziamento pubblico, ma per un iter burocratico che senza il sì della politica e degli enti preposti non si può completare in tempi brevi. E anche questa sarà una sfida fuori dal campo da portare avanti.
Campo
Dopo il Pineto la sfida più complicata sarà quella di tenere alta l’attenzione mentale per oltre 20 giorni senza una partita giocata. Con la Torres che non appena inizieranno i playoff giocherà praticamente ogni tre giorni e troverà squadre magari sulla carta meno performanti nella stagione regolare ma sicuramente ben rodate da settimane di partite. Lo stesso Greco ha detto che non sarà semplice in Sardegna tenere il ritmo gara per la difficoltà di trovare avversarie di pari livello: “Ancora non abbiamo programmato cosa faremo durante questo periodo. Dobbiamo sederci a tavolino e programmare. Amichevoli? Vediamo, è difficile farle. In questo senso se non ci sono squadre all’altezza è molto più allenante sfidarci tra noi stessi in una partitella interna”.
Roberto Pinna