La mostra analisi dopo il pareggio interno dei rossoblù di Alfonso Greco contro l’Afragolese, il quinto consecutivo (Coppa Italia compresa) al Vanni Sanna, che ha ormai messo la parola fine al sogno promozione diretta.
Cattiveria, ignoranza, fiducia in sé stessi. Le prime due parole sono state utilizzate da Alfonso Greco, tecnico della Torres, al termine della gara pareggiata con l’Afragolese per descrivere quel che è mancato alla sua squadra per portare a casa la vittoria contro gli agguerriti campani. La terza espressione la aggiungiamo noi, dopo il quarto pareggio interno consecutivo in campionato dei rossoblù: a nostro giudizio è ciò che servirà a Bianchi e compagni da qui fino a fine stagione, con un rush finale per cercare di dare un senso a un’annata che in tanti a Sassari attendevano da tempo e che nelle aspettative della vigilia doveva essere trionfale. L’obiettivo Coppa Italia è ancora vivo e sarà necessario portarlo a termine per poter festeggiare un trofeo, aspetto che farebbe comunque entrare questa stagione nella storia rossoblù. Ma per farlo servirà darsi una regolata: Greco lo ha detto a chiare lettere nel postpartita, la mancanza di cattiveria è uno dei limiti di questa squadra e i numeri lo dimostrano. La Torres ha fin qui messo insieme 58 punti, equamente distribuiti tra casa e trasferta: 8 vittorie, 5 pareggi, 2 sconfitte sia al Vanni Sanna che lontano da Sassari, una simmetria davvero curiosa. E se i rossoblù guidano la speciale classifica del rendimento esterno (in coabitazione con l’Arzachena) con 6 lunghezze di vantaggio sul Giugliano, in casa il divario dalla capolista diventa però più evidente a favore dei campani: 43 punti per Cerone e soci, ben 14 in più rispetto ai sassaresi.
Un fortino che incute timore
E qui casca l’asino: fino a qualche settimana fa l’Acquedotto era l’arma in più di questa squadra, il fortino espugnato soltanto dal Giugliano alla prima di campionato e poi dalla Cynthialbalonga, al termine di una gara dai mille volti e a dir poco incredibile. Ora, invece, sembra incutere timore a una squadra che non riesce a catalizzare a proprio vantaggio la spinta del pubblico, che fin qui non è mai mancata neanche nei momenti più bui. Il migliore in campo contro l’Afragolese è stato Salvato, autore di alcuni autentici miracoli su Longo, autore comunque del gol del pareggio e questo è un altro fattore che fa comprendere il momento vissuto dai rossoblù. Il passaggio a un più “sostanzioso” 3-5-2 per avere maggior equilibrio tra i reparti avrebbe dovuto rinforzare la difesa, ma ieri il sempre celebrato tridente offensivo dell’Afragolese ha bucato a più riprese la resistenza del reparto arretrato di casa. Inoltre in attacco, oltre il solito impagabile Diakite, Ruocco sembra perdere di efficacia nel ruolo di seconda punta, mentre è decisamente più a suo agio (e quindi più pericoloso) quando giostra da esterno nel tridente offensivo: non a caso l’assist per l’incornata del numero 11 ivoriano è arrivata da quella zona.
Relax, take it easy
Non è bastata la voglia di combattere di Diakite (al 14esimo gol in campionato) per vincere, soprattutto perché i rossoblù non sono riusciti a mantenere un vantaggio che lo stesso Greco ha definito “forse non meritato”, ma che andava difeso con ben altra energia. Con il Giugliano capace di vincere la resistenza del Lanusei soltanto al 92′, la Torres aveva tutti i motivi per spingere alla ricerca del gol del vantaggio, ma a parte un’azione confusa dalle parti di Campisi si è visto ben poco. Sicuramente non abbastanza per ambire davvero alla vetta, nonostante la lotta per vincere questo campionato abbia fatto di tutto per restare aperta fino alla fine. La grinta e la classe di capitan Scotto mancano come l’aria a una squadra cui sta difettando la capacità di strappare le partite: Ruocco ha fatto l’assist per Diakite, poi si è via via perso, mentre le scelte di Sabatini come quinto e di Lisai da incursore non hanno convinto appieno. Ora la sosta permetterà a Greco e al suo staff di lavorare con un pizzico in più di calma, cercando di fare davvero quadrato in vista del rush finale: recuperare Scotto è l’obiettivo numero uno (ma non sarà facile per il prosieguo del campionato, con la caviglia che limita tanto il capitano rossoblù), così come far tirare il fiato a chi ha trainato la carretta da inizio anno e preparare un finale di stagione entusiasmante, in linea con le esigenze della piazza sassarese. Non sarà facile, perché la stanchezza, probabilmente più mentale che fisica, si è vista anche ieri: diventa fondamentale riannodare i fili delle motivazioni extra, con i risultati che potrebbero ridare morale a una squadra alla disperata ricerca di energie positive. Perché di quelle negative non ce n’è più bisogno: il sogno promozione diretta è sì svanito, ma c’è ancora tanto da scrivere in questo finale.
Francesco Aresu