Una partenza storica, sette vittorie su sette nel girone B della Serie C, otto su otto se si considera anche il derby vinto contro l’Olbia per 1-0 in Coppa Italia al Vanni Sanna. Dietro l’avvio della Torres, oltre a un mercato ricco di colpi e acquisti importanti, gran parte dei meriti vanno attribuito all’allenatore Alfonso Greco che, oltre ad aver dato una nuova veste tattica alla sua squadra, tra gestione delle partite e scelte coraggiose ma produttive, si sta rivelando la vera arma in più dei sassaresi.
Percorso
Quando i vertici di Abinsula hanno preso le redini della Torres (stagione 2021/2022), hanno deciso di affidare la panchina dei rossoblù all’allora tecnico del Lanusei Greco. Alla guida degli ogliastrini il tecnico romano era riuscito non solo a concludere il campionato al settimo posto (arrivando più in alto di tutte le altre sarde presenti in quel girone), ma anche a gestire in maniera impeccabile lo spogliatoio, creando un clima familiare tra i vari membri del gruppo. Durante la sua prima annata in quel di via Coradduzza la strada per il tecnico classe 1969 non è stata delle più semplici, in particolare a causa di una carattere schivo e riservato che cozza con una piazza guascona e chiassosa come quella sassarese. Ma al di là di questo i risultati ottenuti dai rossoblù in quella stagione sono stati positivi e nelle 34 partite complessive disputate in campionato sono arrivate 18 vittorie, 12 pareggi e solamente 4 sconfitte. Un percorso in continua crescita quello fatto dal tecnico romano, che è passato dall’ottimo risultato ottenuto con il Lanusei in Serie D, alla vittoria dei playoff della quarta serie nazionale (a cui ha fatto seguito anche il ripescaggio in Lega Pro). Nell’esordio tra i professionisti il percorso di Greco alla Torres si divide in due momenti, pre e post esonero. Nella prima parte della stagione 2022/2023, nel girone B della Serie C, il tecnico romano è rimasto al timone dei sassaresi per le prime 20 giornate, con un bottino complessivo di 4 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte, con la sua squadra che in quel momento si trovata in zona salvezza a quota 21 punti al 13° posto. Nonostante il risultato fosse in linea con gli obiettivi fissati a inizio stagione, la dirigenza sassarese spinta dalla volontà di imporre un cambio di passo sotto l’aspetto del gioco, a Natale decise di esonerare Greco per chiamare Stefano Sottili. L’esperienza dell’ex tecnico della Juve Stabia alla Torres non è stata delle più convincenti infatti, nelle 13 partite in cui il tecnico toscano è stato al timone dei sassaresi, ha ottenuto solamente 3 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte. Rendimento che ha convinto la dirigenza rossoblù a richiamare Greco con l’obiettivo di salvare una squadra che in quel momento stazionava al 15° posto a quota 34 punti, distante una sola lunghezza dalla zona playoff occupata dalla Vis Pesaro (16° posto), con il tecnico romano già pronto all’impresa: “Voglio portare la barca in porto, devo salvare la Torres“.
Greco bis
Da quel momento è iniziata una nuova era in quel di via Coradduzza, la squadra si è stretta intorno a Greco, lo spogliatoio si è compattato e prima è arrivato il pari contro l’Ancona (1-1), poi il successo per 3-1 in casa del Fiorenzuola, e poi altri tre pareggi contro Carrarese (1-1), Gubbio (2-2) e Fermana (1-1) che sono valsi la salvezza. Con la nuova stagione e i tanti acquisti di mercato fatti dalla dirigenza sassarese, Greco ha deciso di abbandonare il più utilizzato 4-4-2 per passare al 3-4-1-2, con l’obiettivo di sfruttare al massimo le caratteristiche dei propri calciatori. “Non importa il modulo, è un aspetto che lascia il tempo che trova. Quello che conta è l’atteggiamento”. Parole e musica del tecnico dei rossoblù ogni qual volta è stato interpellato sulla veste tattica della sua squadra. Una scelta che però ha pagato. Con questo nuovo abito la sua Torres ha stupito, sia per compattezza e solidità difensiva, sia per la qualità con cui si esprime in campo. Il risultato? Sette successi nelle prime sette gare, vittoria nel derby in casa dell’Olbia (tabù dello scorso anno) e i trionfi contro avversarie ambiziose come Carrarese, Lucchese e Juventus Next Gen. Tra le prime sette sfide della stagione, ci sono state anche due gare significative che hanno dato maggiore credito all’importanza del lavoro di Greco: al secondo turno contro il Rimini, quando grazie ai cambi coraggiosi fatti nella ripresa – togliendo Mastinu, Scotto e Dametto, per far spazio a Idda, Fischnaller e Kalifa – la Torres ha ribaltato la gara, imponendosi sui romagnoli per 2-1. L’altra è quella della quinta giornata vinta in casa del Sestri Levante. Infatti nella sfida sul campo dei liguri, dopo il successo contro la Carrarese, il rischio di sottovalutare la gara da parte della sua squadra era dietro l’angolo. Pericolo scampato, con i sassaresi che sono stati capaci di soffrire, tenere botta e far male quando ne hanno avuto l’occasione, portando i tre punti a casa e affacciandosi con il giusto spirito a un mese di ottobre intenso.
Imbattibilità
Un percorso netto quello fatto Greco nel suo secondo mandato in rossoblù. Infatti da quando l’allenatore romano è ritornato sulla panchina della Torres i sassaresi non hanno mai perso. Dalla sfida del 26 marzo contro l’Ancona (1-1) a quella di domenica 8 ottobre contro la Lucchese (vinta per 2-0), i rossoblù in 13 match (considerando anche la sfida di Coppa Italia vinta contro l’Olbia) hanno totalizzato 9 vittorie e 4 pareggi. Considerando solo il girone B della Serie C e i punti conquistati nei 12 match dal 26 marzo a ora, i sassaresi con i 28 punti totalizzati (frutto di 8 vittorie e 4 pareggi) sono secondi solo al Cesena che con un record di 10 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta ne ha ottenuti 31. Un percorso importante quello fatto da Greco che oltre a ottenere numeri storici in casa Torres, con il lavoro e i risultati è riuscito anche a conquistare le simpatie di una piazza che non sempre è stata dalla sua parte. Un gran lavoro fatto anche fuori dal campo, con i tifosi rossoblù che sono passati dal criticare il mantra di Greco a ripeterlo nei social con la frase “Pensiamo partita dopo partita, ancora è presto non abbiamo fatto nulla” che spopola sotto ogni articolo o post che riguarda la Torres.
Andrea Olmeo