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Alessandro Masala durante Torres-Lucchese | Foto Alessandro Sanna

Torres, da Cester a Masala: le “alternative” sono la forza dei rossoblù

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Trasformare i problemi in opportunità. Non sappiamo se il buon Alfonso Greco, tecnico della Torres, che all’apparenza sembra tutto tranne che un guru della retorica del marketing abbia portato i suoi quest’estate a fare un corso avanzato di strategie di vendita. Quello che è certo è che la famosa massima tanto cara a manager e imprenditori sembra cucita addosso allo spirito della sua rosa.

Contesto

Dopo un inizio da favola nel girone B della Serie C la sua Torres è stata in grado di rispondere colpo su colpo a ogni infortunio che una Lega Pro dal calendario impazzito, per arrivare di corsa entro aprile (con solito slittamento estivo per ricorsi vari) alla fase finale a eliminazione diretta, ha presentato come conto ai rossoblù. Prima l’esplosione di Fischnaller nel ruolo di Diakite, quando la punta ivoriana si è dovuta fermare per un problema muscolare. In seguito l’ottima crescita di Fabriani anche da braccetto di difesa nel terzetto di centrali, con il compito, superato anche oltre le aspettative, di sostituire un Idda parso praticamente insostituibile per tutta la prima parte di campionato. Poi il capolavoro tattico e mentale fatto da Greco con Cester, responsabilizzato, aspettato e fatto leader di un reparto orfano di un Giorico che sembrava cervello impossibile da togliere alla Torres delle prime giornate. E infine l’impatto da subentrato di Masala al posto di Zecca, forse il vero elemento di rottura con le sue sgroppate della Torres capolista. Con il centrocampista sassarese protagonista all’Adriatico non solo di un’ottima prova ma anche di un gol nel 2-1 finale a favore della Torres sul Pescara di Zeman. Una qualità e uno spirito di adattamento anche da parte delle cosiddette seconde linee che racconta bene il clima all’interno dello spogliatoio di Greco. Ognuno per il momento ha ben chiaro il proprio ruolo all’interno della rosa e ha la consapevolezza che ogni chance a gara in corso non va sprecata. Ed è facile intuire il motivo delle ottime prestazioni dei titolari rossoblù fin qui, considerando l’alta intensità portata in ogni allenamento anche da chi fin qui ha giocato meno.

Cester

Tra i vari giocatori sorpresa di questa Torres capolista sicuramente c’è Stefano Cester. A Pescara il classe 2002 scuola Inter e attualmente a Sassari in prestito dal Vicenza ha dimostrato i suoi ampi margini di miglioramento. Può cantare e portare la croce prendendo per mano il reparto anche in partite ad alta pressione e con aspettative sulle spalle importanti. Non male per un giocatore con appena un anno di Serie C (ad Arzignano) alle spalle. E con la Torres che spera che questo inizio di stagione in costante crescendo del suo centrocampista non vada a minare il progetto della prossima estate di portare a casa a titolo definitivo l’ex Primavera dei vicentini. Lui che vanta anche 12 presenze con l’Under 16 dell’Italia e 7 con l’Under 17 azzurra.

Unità

Uno spirito di unità e di gruppo quello della Torres che è riuscito a scavalcare il campo e a farsi sentire anche negli spalti. Questa è una squadra che sa sia divertire che mettere insieme. E così dopo tanti anni, soprattutto in trasferta ma anche al Vanni Sanna, sono tornati i tifosi dei paesi vicino a Sassari. Per una Torres che torna a piacere anche non solo più dentro i confini della città. Basta farsi un giro al “Quadrato”, nell’area parcheggi, prima delle gare interne dei rossoblù. Cofani aperti, famiglie e tanti gruppi di amici che si danno qualche ora prima del match appuntamento fuori dallo stadio per mangiare e bere qualcosa tutti insieme. Stare vicini alla squadra e al tempo stesso sfruttare le partite come opportunità per stare tutti insieme. Può sembrare un aspetto banale e invece non lo è. Perché per anni Sassari ha sofferto e disertato, stando lontana da un Vanni Sanna che spesso ha assunto il ruolo di vecchia cattedrale nel deserto dentro un clima di poche speranze e molte preoccupazioni. E il merito non è solo dell’ottimo avvio a livello di risultati (che aiutano e non poco, inutile girarci intorno) ma è anche di una squadra che ha la fame e la voglia di non mollare come proprio valore fondante. E questo alla gente piace.

Roberto Pinna

TAG:  Torres
 
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