Un pareggio, con rammarico finale, ma che sa di vero e proprio insegnamento. La Torres esce dall’1-1 al Vanni Sanna contro la Spal, nel turno numero undici del Girone B della Serie C, con la consapevolezza di aver imparato quanto conta la gestione nervosa e la reazione a un approccio sbagliato quando si deve provare a fare costantemente la partita per restare nelle primissime posizioni della classifica. Ingenuità, sbandamenti e poi anche voglia di rimettere la gara sui binari giusti usando la testa e non solo il cuore. Una lezione importante per una squadra che ha fatto una partenza sprint nel torneo, oltre le migliori aspettative, usando quasi sempre il cuore e la pancia per fare sue le gare. Contro i ferraresi la squadra di Alfonso Greco ha capito quanto sarà importante, per continuare a sognare, usare anche il cervello. Per non dover sempre giocare con abilità nel fuorigiri.
La gara
Resta la delusione per due punti lasciati per strada perché con la parità numerica la Torres ha dimostrato di poter dominare una Spal sicuramente in crescita ma ancora lontana dalle attese di inizio stagione dopo la retrocessione dalla Serie B. Ma al tempo stesso per come si era messa la sfida del Vanni Sanna con l’inizio da incubo (gol di Collodel dopo 4’ ed espulsione di Scotto prima del quarto d’ora di gioco) il punto strappato ad Antenucci e soci sa di guadagnato. E la forza attuale di questa Torres è proprio questa, nelle partite dove non ha vinto fin qui (Spal, Pontedera, Perugia) ha spesso fatto la partita per poter strappare anche il bottino pieno. E bisogna davvero guardare ai dettagli per trovare qualcosa da matita rossa che non va in questa formazione dopo undici prestazioni tutte di ottimo valore. Contro i ragazzi di Colucci, forse per la prima volta in stagione, gli avversari avevano capito come spaventare la capolista. Giocando molto sui nervi scoperti, stuzzicando i rossoblù e usando spesso delle sceneggiate sui falli subiti. Una trappola che stava funzionando e che solo nella ripresa la Torres è stata brava a neutralizzare. Anche se va dato merito ai ragazzi di Greco di aver fatto la partita anche in inferiorità numerica. Per alcuni tratti del primo tempo la Torres ha rivisto alcuni fantasmi del passato, dalla frenesia in gestione ad alcune amnesie in difesa, ed è stata di carattere la reazione per scacciare le nubi sopra una prova che poteva finire molto male, a livello psicologico, e che invece i sassaresi hanno saputo ri-modellare in corsa.
Singoli
Su Scotto si è scritto e detto, il capitano ha chiesto scusa a piazza e compagni per il gesto e per essere caduto nel trappolone disegnato da Valentini che lo ha provocato proprio alla caccia del contatto. Anche lui sa che in quel momento della gara alla Torres serviva tutto tranne che un’ingenuità del genere. Ma probabilmente dopo la squalifica, che non sarà brevissima, uscirà con ancora più voglia di dare una mano ai suoi. Va fatto poi un plauso a Giorico, che pur al 30% e con appena un allenamento con i compagni ha rimesso in piedi il gioco della Torres nei secondi 45’ con ordine e calma, oltre a disegnare un dolcetto solo da scartare per Diakite nell’assist che è valso l’1-1 firmato dall’ivoriano. Si è scoperto solo dopo, grazie allo staff medico rossoblù, che ha giocato sul dolore per un blocco alla schiena anche Mastinu. E questo elemento, unito comunque a una voglia di prendere per mano con la sua qualità la squadra dopo l’espulsione di Scotto, deve farne rivalutare la prestazione nonostante la sostituzione all’intervallo. Dovuta non solo alla rivoluzione tattica disegnata da Greco ma anche all’infortunio. Infine è difficile trovare nuove parole per Diakite. L’uomo della provvidenza rossoblù. Quando serve c’è sempre, quando tutto sembra perduto eccolo apparire dal nulla con la sua capacità di caricarsi il Vanni Sanna sulle spalle e portare la Torres sempre fuori dalla tempesta. Non sarà il classico giocatore-copertina, ma quanto è importante per questo gruppo! Anche se forse il vero simbolo della forza della Torres dopo la gara con la Spal è stato Filippo Lora. Un giocatore che ha voluto fortemente legarsi a Sassari dopo la buona scorsa stagione e che ha mostrato il giusto carattere fin dal suo ingresso in campo. Ha alzato il mento a una squadra che stava caricando troppo a testa bassa presa dalla rabbia e usando lui stesso la rabbia ha trasformato la frenesia in sano agonismo. Lora che è la sintesi perfetta del giocatore dal buon curriculum che però capisce il suo ruolo all’interno di un gruppo che vuole sognare in grande e lo fa con l’umiltà del ragazzo che sa accettare qualsiasi tipo di sfida.
Futuro
Per la Torres ora una settimana “normale” senza impegni di campionato e Coppa prima di un nuovo tour de force con l’Entella in trasferta prima (5 novembre), e attenzione alla squadra di Chiavari che dopo un inizio non semplice è sulla via per ritrovarsi e resta una delle principali corazzate del girone, poi ci sarà la gara ad Alessandria in Coppa Italia (8 novembre) contro la Juventus Next Gen e infine l’Ancona a Sassari (12 novembre). Per questo la settimana classica di lavori sarà fondamentale per Greco per provare a recuperare completamente i suoi ragazzi (vedasi Mastinu su tutti), parsi comunque stanchi a tratti contro la Spal. E poi magari rimettere a lucido i neo-rientrati dall’infermeria come Giorico e Diakite e soprattutto cercare di riavere un calciatore come Liviero, che su quella corsia mancina manca e non poco alla Torres.
Roberto Pinna