Prove generali di playoff. Qualcuno magari storcerà il naso su questa affermazione, soprattutto vista la stagione fatta dalla Virtus Entella ben al di sotto delle aspettative, ma quella andata in scena al Vanni Sanna tra la Torres e la formazione di Chiavari, firmata nel 2-1 finale dalla doppietta di Francesco Ruocco e dalla rete dell’ex di giornata Davide Petermann, è sembrata davvero più una gara da fase finale del campionato che una normale trentunesima giornata del Girone B della Serie C. Gioco sporco, tensione palpabile, episodi a ripetizione da gestire nel migliore dei modi e anche la necessità di reagire a un colpo avversario nel minor tempo possibile. C’è stato tutto nel successo dei sassaresi contro i liguri, in un 2-1 che ha sfatato un vero e proprio tabù sia per la Torres che per lo stesso Greco, che in due anni contro l’Entella aveva raccolto tre sconfitte compresa quella, proprio al Vanni Sanna del dicembre 2022, che gli costò l’esonero dalla panchina sassarese.
Maturità
Questa Torres sa essere bella e vincente ma anche sporca e cattiva. Scotto e compagni hanno unito l’anima che arriva dalla parte di maggiore qualità del gruppo, con la volontà ben dichiarata di voler fare sempre la partita, alla razionalità di uno spogliatoio che dopo la crisi di risultati di inizio girone di ritorno ha capito che per battere ogni record in Lega Pro serve saper essere anche cinici e bravi nell’attirare con fortuna dalla propria parte gli episodi. E non è un caso che a fine partita Alfonso Greco sia tornato più volte proprio su questo aspetto: “Nel secondo tempo non abbiamo giocato un bel calcio. Forse eravamo troppo concentrati a mantenere il vantaggio e abbiamo sbagliato in possesso più di quanto ci fosse mai capitato. Però dopo il gol preso ho visto una grande reazione e questa è la maturità che voglio dai miei ragazzi. Abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna, ma mentalmente queste sono vittorie di grande peso”.
Campionato
Il successo sull’Entella porta a 11 il vantaggio sulla Carrarese. Un distacco che può blindare definitivamente il secondo posto. Mentre sul Cesena, con ancora lo scontro diretto da giocare alla penultima giornata al Vanni Sanna, per ora la corsa resta più sul sogno dell’ambiente che nelle parole dei protagonisti rossoblù. Greco sul tema è stato chiaro: “Solo il Cesena può perdere questo campionato e non hanno dato segnali in questo senso. Noi pensiamo a noi stessi e godiamoci il momento, non ho messo degli obiettivi di punti a fine stagione perché non vogliamo metterci nessun limite”. Sui singoli la Torres ha la fortuna di avere in questo momento della stagione alcuni giocatori letteralmente in stato di grazia. Non solo Ruocco, autore di 4 reti nelle ultime due gare disputate in casa (Entella e Pescara), ma anche i due esterni Zambataro e Zecca. E a lasciare la Z sul petto avversario c’è anche Zaccagno tornato protagonista con degli interventi super che sicuramente, calcoli alla mano, hanno dato dei punti a questa formazione. La sfida per Greco e il suo staff sarà quella di continuare questa rotazione perfetta per portare la squadra a stare così bene anche tra due mesi, quando inizieranno i playoff. Anche perché ci sono alcuni profili, come quello di Giorico, che sono stati molto spremuti nell’ultimo periodo non avendo in squadra un ricambio tattico uguale. Anche se non va dimenticato che nella prima parte del campionato la Torres ha saputo fare punti pesanti anche senza il suo metronomo di centrocampo.
Tifo
In una stagione da incorniciare c’è un aspetto che fa storcere un po’ il naso ed è quello relativo alla risposta di Sassari per la sua squadra. I numeri di presenze al Vanni Sanna sono in continuo calo, nonostante nelle ultime tre settimane i rossoblù abbiano ospitato tre grandi club del torneo. Prima gli scontri diretti contro Perugia e Pescara e poi l’Entella. Per dei numeri alla voce presenze che sono stati costantemente al ribasso in quello che era un periodo decisivo per una Torres che ha saputo ruggire nella lotta al secondo posto. La città sembra aver fatto la bocca buona a certi risultati con un po’ troppa facilità. Specie perché un campionato così non si era mai visto dalle parti del Vanni Sanna, senza usare troppi giri di parole. Non si vuole entrare nel merito di un tifo diviso e non sarebbe nemmeno giusto puntare il dito contro quelli che ci sono sempre stati negli ultimi anni e su chi si fa continuamente sacrifici per esserci anche in trasferta. Certo vedere certe scene e degli scontri tra tifosi della stessa squadra non fa piacere e una curva più coesa potrebbe essere una spinta ancora maggiore, ma il resto di Sassari dove è? Qualcuno dirà che il trend è comune in tutta Italia, le presenze negli stadi sono in caduta libera da anni in ogni stadio. E qualcun altro obietterà che il Vanni Sanna non è uno stadio adatto ad attirare famiglie o avvicinare nuovi tifosi visti i tanti problemi strutturali di un impianto che avrebbe bisogno come il pane di una ristrutturazione. E anche qui c’è da capire se la politica, una volta terminata la campagna elettorale, manterrà qualche promessa. Però nascondersi dietro la colpa altrui è troppo facile. La verità è che la città, nonostante tutto quello che ci siamo raccontati nelle precedenti righe, avrebbe un altro potenziale, ma fin qui lo ha dimostrato solo a parole, sui social e nei bar, e non stando dietro alla squadra al Vanni Sanna. Mentre la Torres provava a riaprire o almeno a sognare di riaprire un campionato chiuso, mentre Scotto e soci uscivano dalla crisi di risultati con sei vittorie di fila, mentre i rossoblù facevano record su record in Serie C, la città ha gradualmente ridotto di domenica in domenica il numero degli spettatori. Mistero tutto in salsa sassarese. Ma siamo sicuri che per i playoff sarà nuova caccia al biglietto per una cultura sportiva cittadina che ancora ha tanta strada da fare prima di ambire ad altre categorie. E spiace scriverlo a uno che è un vostro concittadino.
Roberto Pinna