In casa Torres tiene banco la calda, anzi infuocata questione della ricerca del successore di Michele Pazienza sulla panchina rossoblù, dopo che la società sassarese ha deciso di sollevare l’allenatore di San Severo dal suo incarico. Nelle ultime ore, tra le voci che si rincorrono, uno dei nomi che si sono affacciati con più insistenza è quello di Cristian Serpini, che nell’ultimo campionato ha guidato il Carpi, proprio nel Girone B di Serie C, lo stesso dei rossoblù. Andiamo dunque a scoprire la carriera e le idee di gioco proposte dal tecnico sondato per la panchina della Torres.
La carriera
Nato nel 1972 a Castelfranco Emilia, Cristian Serpini ha iniziato la sua carriera di allenatore dal basso, da quella gavetta che spesso oggi viene saltata da molti, ma che ha da sempre forgiato chi è riuscito a superarla con dedizione e applicazione. La storia in panchina di Serpini inizia nel 2009, nel campionato di Seconda Categoria, alla guida del Calcara, formazione dell’omonimo comune alle porte di Bologna, che porta sino in Promozione dopo due campionati vinti. Serpini prosegue con differenti esperienze nelle serie minori, ottenendo ancora diverse promozioni, come quella con il San Cesario, che porta dalla Prima Categoria in Promozione. In seguito approda al Castelvetro, in provincia di Modena, che guida dall’Eccellenza alla Serie D, affrontata per la prima volta nel 2016. Alla guida del neopromosso Castelvetro, Serpini sfiora l’accesso ai playoff, piazzandosi in sesta posizione. Il sodalizio con la formazione emiliana si interrompe però dopo poche giornate del campionato successivo.
Serpini allora è chiamato, nell’estate del 2018, a sedersi sulla panchina della Correggese, che traghetta dall’Eccellenza alla Serie D, firmando ancora una volta una promozione, prima di arrivare a sfiorare lo scudetto con l’Under 17 della SPAL, nel 2021, fermandosi in semifinale per mano della Roma. Infine, altre due esperienze in Serie D. La prima con il Lentigione, che porta alla vittoria dei playoff nel 2022 contro il Ravenna, formazione che guida nella prima parte del girone di andata della Serie D 2022/2023. La svolta di Serpini arriva con la chiamata del Carpi, con cui, nel 2024, raggiunge per la prima volta la Serie C. Rimane alla guida del Carpi anche nel campionato di Serie C 2024/2025, che termina in tredicesima posizione, ad appena quattro lunghezze dalla zona playoff, togliendosi anche delle soddisfazioni come il duplice successo contro Arezzo, quello con la Ternana e il pareggio in casa dell’Entella. Al termine del campionato il rapporto con il Carpi si risolve in maniera consensuale.
Il modulo
Dal punto di vista tattico, è il 4-3-1-2 il modulo che ha accompagnato a lungo la carriera in panchina di Serpini, comprese le due annate trascorse a Carpi. L’interpretazione del 4-3-1-2 dell’allenatore emiliano è caratterizzata da un prolungato possesso palla, accompagnato dai movimenti dei suoi giocatori, volti a consentire gli inserimenti dei compagni, in un moto perpetuo che contraddistingue l’idea di calcio di Serpini. Tuttavia, la scorsa annata ha mostrato come Serpini sappia adattarsi a diverse situazioni, modificando il piano di gara a seconda dell’avversario incontrato, mostrando solidità, organizzazione e compattezza, che hanno consentito al Carpi neopromosso di ottenere una salvezza agevole al ritorno tra i professionisti. In ogni caso, il 4-3-1-2 di Serpini esalta le qualità di giocatori offensivi dinamici ed estrosi, come testimoniano le recenti esperienze di Saporetti e Cortesi con il Carpi, i quali, sotto la guida del tecnico emiliano, hanno rispettivamente realizzato 27 e 14 reti (con anche 15 e 11 assist) nel biennio trascorso tra Serie D e Serie C. Da questo punto di vista, il materiale in rossoblù a disposizione di Serpini sarebbe tanto, da Carboni a Lunghi, passando per Starita, Di Stefano e Musso.
Andrea Finiu















