Il tempo scorre e l’inizio delle gare ufficiali si fa sempre più vicino in casa Torres, con l’esordio in Coppa Italia contro il Livorno in programma sabato 16 agosto al Vanni Sanna. Quella che si sta vivendo a Sassari è un’estate di rivoluzione sia perché è cambiata la guida tecnica, con Michele Pazienza subentrato ad Alfonso Greco, sia per i tanti volti nuovi presenti in diversi reparti del campo. Un cambio di rotta alle voci età media e identità di gioco che sta facendo il suo corso, con le gare amichevoli disputate tra luglio e agosto che sono l’immagine perfetta di una Torres che si sta ricreando e cercando un nuovo assestamento.
Bilancio
Il calcio estivo, con le squadre in costruzione e i carichi di lavoro della preparazione a pesare sulle gambe, è ingannevole. Allo stesso tempo però è un indicatore importante per capire come procedono i lavori in vista della nuova stagione. “La condizione fisica e atletica è abbastanza buona, invece, sotto l’aspetto tattico, tra sincronismi e meccanismi, siamo ancora in ritardo, ma il lavoro sono certo che ci porterà a essere pronti”, così mister Pazienza a margine del match perso per 3-2 contro il Budoni sulla condizione dei suoi giocatori. Una situazione lecita e normale, sia perché serve tempo per assimilare i nuovi dettami del tecnico di San Severo dopo quattro anni in cui i rossoblù hanno avuto lo stesso allenatore, sia perché i carichi di lavoro rispetto al passato sono più pesanti. Un mix non di poco conto che gioco forza si è rifatto sui risultati delle amichevoli, con i rossoblù che finora hanno collezionato una sconfitta contro il Venezia alla prima uscita stagionale, un successo di misura contro il Latte Dolce e un altro ko contro il Budoni nella giornata di ieri 9 agosto. Certo nel precampionato i risultati sono importanti per fare morale e aumentare le consapevolezze, ma allo stesso tempo vanno pesati nel giusto modo. Considerando anche i giocatori a disposizione del tecnico in queste amichevoli, con i soli Diakite e Bonin a reggere il peso dell’attacco, Lunghi e Carboni che stanno cercando la giusta alchimia tra loro e dei meccanismi difensivi differenti rispetto al passato che vanno rodati.
Progetto
Un altro tema importante toccato da mister Pazienza a margine del match contro il Budoni è quello relativo al progetto. “Quello che mi preme evidenziare dopo questa partita, e che devo portare all’attenzione dei miei calciatori, è di far capire bene la categoria che viviamo e quale è il nostro progetto, che è sicuramente diverso dagli altri anni. Quindi serve mettere qualcosa in più per andare a sopperire ciò che è cambiato rispetto alle passate stagioni”. È indubbio che la musica a Sassari sia cambiata, non solo per la guida tecnica, ma anche per le scelte a livello di organico fatte in estate volte a ringiovanire la rosa. Via giocatori di esperienza e qualità come Fischnaller, Scotto, Varela, Guiebre, dentro diversi giovani che ancora devono farsi le ossa come Biagetti, Dumani o Iovieno, più altri che hanno già un background ma devono definitivamente fare il salto di qualità come Musso e Di Stefano. Un cambio di registro e di rotta che, al 10 agosto, mettono in evidenza la diversità del progetto di cui parla il tecnico di San Severo. Con il gap tra presente e passato che va colmato con l’atteggiamento e la ferocia citata da Pazienza a fine partita e che, come detto dal tecnico, è venuta meno contro i biancoazzurri. Al primo vero test mancano sei giorni e il 16 agosto contro il Livorno, sebbene nel mezzo ci sia l’amichevole contro l’Alghero a Castelsardo, non si vedrà ancora la vera e nuova Torres. Sia perché andrà capito se capitan Mastinu avrà recuperato dall’affaticamento muscolare, sia perché Musso e Di Stefano, come detto da Pazienza, sono indietro di condizione rispetto ai compagni. Un match che però sarà probante per saggiare il carattere di questa Torres in una sfida in cui il risultato non sarà più secondario e vincere sarà fondamentale per iniziare la nuova stagione con il piede giusto.
Andrea Olmeo














