Un test dai diversi messaggi quello disputato ieri dalla Torres di Alfonso Greco in occasione dell’allenamento congiunto contro il Latte Dolce. Un’occasione utile all’allenatore romano per dare spazio a chi, durante questo precampionato, ha giocato meno. Segnali che schiariscono le idee, ma allo stesso fanno capire quali sono le necessità in quel di via Coradduzza a poco più di due settimane dall’inizio del girone B della Serie C.
Difesa
Le notizie meno rassicuranti, così come visto per larghi tratti delle varie sfide durante il ritiro nelle Dolomiti, sono arrivate dal reparto arretrato. Dal coraggio dimostrato dai difensori rossoblù contro il Mantova – per usare le parole dette in sala stampa da mister Greco al termine del match contro i virgiliani – alla passività nei quarantacinque minuti iniziali contro i cugini biancocelesti. La Torres ha sofferto tanto la rapidità e le ripartenza del Latte Dolce, una situazione che ha messo negativamente in risalto il nuovo arrivato a Sassari Luca Coccolo. Prima e seconda rete del Latte Dolce nate da delle sue disattenzioni su Sorgente, con l’ex Torres capace di svincolarsi con troppa facilità dalla sua marcatura. Situazioni che giocoforza dovranno portare a delle riflessioni da parte di mister Greco considerata l’attitudine che ha la sua squadra nel modo di difendere basato su un attento gioco di preventive e anticipi sugli avversari. Condizione ancora da ritrovare, considerate le sole 5 gare (tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa) giocate con il Cesena, dopo l’infortunio che lo ha tenuto per quasi un anno lontano dai campi e meccanismi ancora da assimilare che mettono in risalto l’esigenza di aggiungere un profilo pronto e affidabile in difesa. Da un lato per consentire a Coccolo di lavorare con maggiore tranquillità per trovare la giusta forma e inserirsi al meglio nelle dinamiche dei rossoblù, dall’altro per permettere a Greco di gestire le rotazioni con maggiore serenità.
Filtro e condizione
Demeriti per le reti subite nella prima frazione che vanno attribuite non solo alla retroguardia, ma anche al centrocampo. Sia al lavoro in copertura da parte degli esterni, ma anche per il poco filtro e la distanza che si è creata tra i reparti dalla cintola in giù. Un problema, quello relativo al poco supporto arrivato dalle corsie, visto anche nel match contro il Mantova lo scorso 3 agosto, con Liviero a sinistra e Zecca a destra che nella prima frazione hanno permesso ai ragazzi di Possanzini di creare parecchi patemi d’animo al terzetto arretrato. Da un lato l’orgoglio e la fierezza di aver ottenuto dei risultati straordinari con tanti giocatori di qualità in rosa, dall’altro però le difficoltà messe in evidenza nel fare da filtro o nel prevenire le ripartenze rapide. Se l’anno scorso l’identità offensivista della Torres ha pagato, per quanto visto finora – sebbene sia solo calcio d’agosto – gli aspetti negativi superano i benefici, come testimoniato dal primo tempo di Coppa Italia contro il Mantova e i 45 minuti iniziali contro il Latte Dolce. Quanto visto ieri 10 agosto contro Cabeccia e compagni però, va giustamente preso con le pinze, sia considerati i vari carichi di lavoro fatti in settimana dai rossoblù che hanno svolto sempre doppia seduta, sia per i tanti assenti. Non sono scesi in campo infatti oltre a Giorico e Goglino, anche gli acciaccati Antonelli, Dametto e Scotto (alle prese con degli affaticamenti muscolari), ai quali si è aggiunto anche Diakite (anche per lui dovrebbe essere solo un affaticamento muscolare) uscito al minuto numero 9 per lasciare spazio a Sanat. Ed è proprio quest’ultimo che nell’allenamento congiunto contro il Latte Dolce è stato tra i più attivi, non solo per la doppietta segnata, ma in particolare sotto l’aspetto della condizione.
Quello in corso per la Torres sarà un mese importante, sia per gli incontri da affrontare – tutti al Vanni Sanna – con l’esordio in Coppa Italia di Serie C contro l’Albinoleffe in programma domenica 17 agosto alle ore 21 e quello nel girone B della Lega Pro contro la Vis Pesaro lunedì 26 alle 20.45, ma soprattutto in ottica mercato. Dalla ricerca di un braccetto mancino affidabile, alla scelta da fare a centrocampo con allenatore e direttore sportivo che dovranno capire quale strada intraprendere. Continuare con il coraggio, preferendo profili di qualità per non perdere la propria identità, o inserire una pedina capace di fare contenimento e dare respiro anche al reparto arretrato? Settembre è alle porte e questo mese di agosto per la Torres sarà quello in cui tirare le somme prima di iniziare a fare sul serio.
Andrea Olmeo