Autoritaria: “Che impone con intransigente fermezza la propria volontà o tende ad una esagerata affermazione della propria autorità“. È questa la definizione che più si addice alla Torres vista in occasione del successo per 3-1 in casa contro il Gubbio. “In poche giocano come noi in Serie C“, parole importanti ma oggettive quelle dette da Alfonso Greco in sala stampa a margine del match contro gli umbri. Un buongiorno piacevole in quel di via Corraduzza con i rossoblù che hanno dato dimostrazione, non solo di tenere il passo del Cesena, ma soprattutto di farlo in maniera decisa, proponendo un bel calcio e facendo giocar male un’avversaria ben organizzata come la squadra allenata da Piero Braglia.
Ritorni
Quella contro il Gubbio è stata la sfida dei graditi ritorni, come quelli di Scotto, Mastinu (di rientro dalla squalifica) e Zecca (recuperato dall’infortunio): tre pedine fondamentali per le dinamiche del gioco di Alfonso Greco. Il capitano dei sassaresi si è dimostrato un imprescindibile del reparto offensivo della Torres: pressa sul primo possesso degli avversari, fa da collante al gioco e, grazie alla sua qualità, permette ai rossoblù di brillare in avanti. L’intesa con Ruocco e Fischnaller, nonostante le tre giornate (quasi quattro se si considera che con la Spal è stato espulso al 14′) passate da spettatore, è rimasta sempre la stessa. Fraseggi sullo stretto, inserimenti con tempi perfetti e giocate di spessore che aprono a un ampio ventaglio di possibilità in avanti. Mastinu di fianco a Giorico? Se prima della gara contro il Gubbio c’era qualche punto interrogativo su quale fosse la posizione ideale dell’ex Pisa nello scacchiere di Greco, nella sfida di ieri 26 novembre del Vanni Sanna ogni riserva è stata sciolta. Privarsi di Ruocco e Scotto a supporto della prima punta è difficile, l’impiego del numero 21 dei sassaresi permette alla Torres di avere un arma in più in avanti. Garantisce maggiore qualità al centrocampo e crea superiorità numerica negli ultimi 30 metri. Il suo impiego in mediana costringe Giorico a un lavoro di maggiore sacrificio in copertura, ma se il risultato è quello visto nella sfida contro i ragazzi di Braglia ne vale assolutamente la pena. Dulcis in fundo il ritorno di Zecca. Il numero 77 dei rossoblù è mancato tantissimo ai sassaresi, non tanto in termini di risultato quanto nelle dinamiche tattiche della Torres. È giusto precisare che, senza Zecca, i rossoblù non hanno fatto male: quattro partite in cui Antonelli e compagni hanno totalizzato un pareggio (contro la Spal), una sconfitta (Virtus Entella) e due vittorie (Ancona e Vis Pesaro), però in termini di qualità del gioco la sua importanza è stata sotto gli occhi di tutti nella sfida contro gli umbri. Sovrapposizioni perfette e inserimenti puntuali che si sono trasformati in 3 occasioni da gol nitidissime. Tutto questo senza venir meno in fase di copertura, con il calciatore piacentino che in più occasioni è stato d’aiuto all’esperto Idda.
Atteggiamento
Contro il Gubbio la Torres non è stata solamente bella da vedere, ma anche cattiva e grintosa. Ci sono due fasi della gara che ben testimoniano questo aspetto: i primi 8 minuti del match e buona parte del secondo tempo. Approccio perfetto: 5 calci d’angolo, 3 occasioni da gol (due con Scotto e la traversa di Zecca), e la rete del vantaggio di Fischnaller al minuto numero 8. Un assedio nell’area del Gubbio che ha di fatto indirizzato la gara a favore dei sassaresi. Voglia di chiudere subito i giochi che si è protratta per tutta la prima frazione, con il raddoppio dell’attaccante altoatesino che è arrivato solo 10 minuti più tardi (al 18′) e la rete del 3-0 sfiorata in più occasioni, prima con Mastinu e poi con la girata da antologia del numero 20 dei sassaresi. Una partenza decisa che ha spiazzato emotivamente i giocatori di Piero Braglia: “Non siamo pervenuti in campo, non abbiamo giocato. Basta vedere quanti calci d’angolo ha battuto la Torres nei primi minuti“. Parole dure del tecnico degli umbri che però, oltre a testimoniare l’approccio errato della propria squadra, hanno messo in evidenza il gran lavoro fatto dai rossoblù sotto questo aspetto. Voglia di vincere, convincere e legittimare il risultato che nel secondo tempo si sono trasformati in grinta, cattiveria e maturità. Di ritorno dall’intervallo infatti, come il Gubbio ha provato a venir fuori nella gara, la Torres non ha lasciato spazi. Ha chiuso ogni linea di passaggio, ha pressato su ogni pallone addirittura con due o tre uomini e, attraverso le ripartenze, ha punito gli umbri segnando la rete del 3-0 con Ruocco. Unico neo della gara il gol subito nel finale, figlio della stanchezza accumulata e dell’attenzione venuta meno dopo aver chiuso definitivamente la partita. Insomma una Torres bella, divertente, che dopo aver dimostrato di essere una squadra mai doma nella sfida contro la Vis Pesaro, in quella contro il Gubbio ha mostrato i muscoli. Per la seconda volta in campionato ha segnato tre reti (la prima nel derby contro l’Olbia) in una sola gara, si è portata a 9 lunghezze dal terzo posto rimanendo con il fiato sul collo a un Cesena vittorioso, con fatica, sul campo del Pescara.
Ora il futuro: due test importanti per la Torres per capire ambizioni e obiettivi di questa stagione. Nel percorso di Scotto e compagni ci sono i match contro Fermana (in trasferta) e Arezzo (al Vanni Sanna). Due check-point cruciali prima di arrivare alla sfida decisiva contro il Cesena. Due partite in cui sbagliare sarà vietato per continuare a credere in un obiettivo che a giugno sarebbe sembrato utopia. Due gare alla portata dei sassaresi, in cui concentrazione e attenzione non dovranno mancare per arrivare al match contro i bianconeri con il giusto passo. Una sfida, quella del Dino Manuzzi, in cui la squadra di Alfonso Greco si troverà di fronte a un bivio: inseguire il sogno Serie B o lottare per conquistare il miglior piazzamento playoff.
Andrea Olmeo