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Francesco Ruocco, attaccante della Torres | Foto Alessandro Sanna

Torres | Atteggiamento e stanchezza: i segnali per il futuro che arrivano da Rimini

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Un risultato pesante, netto e che non rispecchia quanto accaduto nei 90 minuti della sfida contro il Rimini. La Torres di Alfonso Greco torna in Sardegna con delle emozioni contrastanti. Da un lato il rammarico per aver pagato a caro prezzo 10 minuti in cui la testa non girava come sempre ha fatto durante questa stagione, dall’altro la consapevolezza di averle provate tutte, cercando fino all’ultimo secondo disponibile quel guizzo o quella giocata per rendere meno netta la sconfitta. Due aspetti dal quale ripartire in vista del derby contro un’Olbia alla disperata ricerca di un cambio di rotta.

Momento

Ventunesimo turno di campionato, quattordici vittorie, cinque pareggi e due sconfitte. Un rendimento medio di 2, 23 punti per partita che vede i rossoblù al secondo posto in classifica (a quota 47) e distante 3 lunghezze da un Cesena (50) che ha impattato sul campo della Spal (0-0). Al terzo posto la Carrarese (sconfitta per 3-2 in casa contro l’Arezzo) distante ben 12 punti. Un passo falso che numeri alla mano è lecito e normale, in particolare considerati i reali obiettivi e ambizioni di inizio stagione. Non va dimenticato infatti ciò per cui si è lottato lo scorso anno e quello su cui si è voluto puntare in questa stagione, senza però tralasciare quello che è l’attualità. Il presente infatti vede la Torres lottare per la vetta del campionato contro una rivale più attrezzata e più strutturata che sta tenendo un ritmo impressionante, con un ruolino di marcia di 20 risultati utili consecutivi. Una sconfitta che non deve essere vista come un dramma quella rimediata in Emilia-Romagna, anche perché i segnali di calo, così come detto dal tecnico dei sassaresi a margine del match contro i biancorossi, si erano già visti in precedenza. Il match contro la Recanatese è un esempio perché se è vero che la Torres sotto l’aspetto dell’atteggiamento ha dimostrato il giusto carattere per riuscire a passare in vantaggio per ben tre volte, alcune disattenzioni di troppo – come quelle che hanno portato alle reti dei marchigiani – hanno messo in evidenza come la spina staccata durante le vacanze di Natale e Capodanno, ancora non sia stata riattaccata del tutto.

Mentalità

Una partenza da Torres: una squadra arrembante, propositiva, aggressiva in fase di pressing e capace di catalizzare al meglio le occasioni create. Passati 14 minuti il gol di Fischnaller, pochi giri di orologio ed ecco l’occasione per servire il 2-0 sventata da uno dei tanti interventi miracolosi di Colombi, subito dopo il blackout. “Abbiamo avuto un calo di concentrazione, ci siamo sentiti troppo in confidenza con la partita pensando che tutto fosse facile”, questa l’analisi a caldo di mister Greco su quei 10 minuti horror di Rimini. Un atteggiamento, quello messo in campo dai rossoblù dal 24′ al 34′, che non rispecchia quanto visto in stagione finora. Con il tecnico romano che ha lanciato l’allarme nella sala stampa del Romeo Neri: “Se noi non mettiamo quella fame e quella voglia di vincere i duelli come fatto fino a questo momento, siamo una squadra come le altre“. Se nella sfida contro la Recanatese le distrazioni dei sassaresi sono state ovviate grazie ai gol su calcio d’angolo di Idda e Dametto e al colpo da fuoriclasse di Mastinu, nella sfida contro il Rimini la maggiore voglia di portare a casa la vittoria da parte dei romagnoli è stata determinante. Piccoli dettagli che sommati fanno la differenza, come la leggerezza in marcatura del duo Dametto-Liviero sul gol di Delcarro, o la mancata aggressione del pallone e la passività dimostrata in occasione dei due calci d’angolo che hanno permesso a Ubaldi e Morra di realizzare le ultime due reti. Una partita che servirà di lezione per non vivere di rendita dopo quanto di buono fatto finora, dieci minuti da vedere e rivedere, una parte di una gara che dovrà essere da monito per capire cosa non fare per continuare a sognare la Serie B.

Futuro

Ora nel futuro il derby con l’Olbia: una sfida utile sia per ritrovare la giusta concentrazione e per farsi trascinare ulteriormente dal calore della piazza in vista della seconda parte di campionato, ma anche per rialzarsi subito e lasciarsi alle spalle quanto di negativo visto a Rimini. La sfida del Romeo Neri ha mostrato anche l’esigenza di dare maggiore minutaggio a quelle che sono le seconde linee, se nel girone di andata la Coppa Italia è stata utile al tecnico romano per capire quali fossero i giocatori sul quale fare affidamento, ora serve coinvolgere maggiormente anche altri interpreti. In particolare per il reparto arretrato, sebbene il terzetto composto da Idda, Antonelli e Dametto sia ormai una certezza, appare evidente la necessità di concedergli del riposo e, a turno, fare affidamento sui vari Fabriani e Siniega. Dare magari maggiore minutaggio a giocatori come Cester in mediana concedendo un po’ di riposo a Giorico o Mastinu per fargli trovare quella lucidità giusta per la corsa finale. Concedere maggiore spazio a un Goglino che, partita dopo partita, sta facendo passi in avanti. In questo senso, tra le notizie positive in ottica futura, c’è il ritorno in campo di Diakite che darà maggiori soluzioni e possibilità al tecnico romano. Da un lato il derby da non sbagliare con i cugini galluresi, dall’altro la necessità di trovare soluzioni alternative – non per forza dal prossimo impegno di campionato – per non arrivare in debito di ossigeno in vista del finale di stagione.

Andrea Olmeo

TAG:  Serie C Torres
 
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