Nuovi dubbi e nuove pressioni. In una settimana la Torres prende confidenza con la parola sconfitta, rimasta fuori dal vocabolario 23-24 dei rossoblù di Alfonso Greco fino a questo inizio di novembre. Dopo la prima battuta d’arresto in campionato, nel Girone B della Serie C, contro la Virtus Entella a Chiavari, i sassaresi sono stati eliminati dalla Coppa Italia di categoria, sempre in trasferta ad Alessandria, dalla Juventus Next Gen. Un uno-due non grave guardando a obiettivi e classifica, ma che mette Dametto e soci davanti a nuove sfide e a una prova di carattere.
Step di maturità
La prossima di campionato in casa contro l’Ancona, domenica 12, diventa così già una gara da non sbagliare. Non tanto perché la Torres debba continuare a correre da capolista solitaria in Lega Pro ma quanto per capire la forza di reazione di questo gruppo al primo vero momento di difficoltà della stagione. Contro un avversario che rispetto alla scorsa stagione ha cambiato tanto, ma che resta una squadra insidiosa e complicatissima da affrontare, come dimostra l’ultimo 2-1 inflitto al Perugia e che ha decretato anche la prima sconfitta nel torneo per gli umbri. Dopo aver fatto un buono step di maturità alla voce continuità di prestazioni e risultati nella prima parte di stagione ora la squadra di Greco è chiamata a un ulteriore passo avanti a livello mentale nella gestione del primo calo, dovuto sia ai tanti infortuni che hanno ridotto le alternative in casa rossoblù che alla gestione dell’approccio del match e degli episodi.
Singoli
Per l’Ancona Greco spera di recuperare due pilastri di difesa e centrocampo come Idda e Mastinu, ma la Coppa Italia, seppur con una sconfitta finale, ha lasciato buone indicazioni da alcuni singoli. Su tutti Mandrelli, con l’esterno ex Sassuolo parso in netta crescita a livello atletico e soprattutto ben calato nella realtà sassarese, considerando anche la giovanissima età, per mentalità e applicazione tattica. Prova incoraggiante anche per l’altro quinto Verduci. Passi in avanti per condizione e duttilità in campo per Nunziatini, Siniega, Fabriani e Pinna. Da rivedere invece Menabò e Goglino, che forse hanno patito l’opportunità dal primo minuto con un attacco totalmente nuovo in casa Torres, che ha faticato non poco a trovarsi con continuità e qualità con la palla tra i piedi.
Futuro
L’impressione è che questa squadra non debba stare a pensare troppo alle ultime due partite. Il rischio di caricare emotivamente in modo eccessivo la sfida con l’Ancona, per uno spogliatoio molto umorale come quello rossoblù, c’è. Per ripartire molto probabilmente la tattica è una sola, e l’idea è che questa rosa debba rialzare il muro. Nelle ultime quattro gare disputate (Coppa Italia compresa) la Torres ha preso sempre almeno un gol. Troppo per una formazione che prima di andare a pareggiare per 1-1 a Perugia all’ottava giornata era riuscita a tenere inviolata la propria porta per sei turni consecutivi tra campionato e prima uscita di Coppa Italia. Gol concessi troppo in fretta o per episodi gestiti male, un aspetto su cui Greco ha già dimostrato di saper lavorare bene nella sua avventura sassarese e che ora è chiamato a replicare in vista dell’Ancona. Magari con la speranza che dopo Chiavari e Alessandria anche gli episodi arbitrali gli siano un po’ più favorevoli.
Roberto Pinna