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Torino-Cagliari: tra presente e futuro, Joao Pedro cerca più di un gol salvezza

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Le vie del club granata e del capitano rossoblù si sono incrociate più volte, sfiorandosi a lungo ma senza mai lasciare un segno deciso: tra i tanti significati della sfida di domani, domenica 27 febbraio alle 12.30, c’è anche il nuovo rendez-vous tra due parti già accostate dal mercato.

Ancora tu, non mi sorprende lo sai. Così cantava Lucio Battisti in una delle sue celeberrime hit, un ritornello che ben si confà per descrivere il legame tra Joao Pedro e il Torino, avversari domani allo stadio Grande Torino. Un interesse dichiarato e ribadito in più occasioni dal club granata, che nelle ultime sessioni di mercato estive ha tentato più volte di convincere il capitano rossoblù a lasciare la Sardegna in direzione Mole Antonelliana. Un’ipotesi però mai concretizzata e anzi: ora arriva la nuova occasione per fare male alla spasimante, come già fatto nella gara di andata e, in totale, in tre delle ultime quattro sfide. Che Joao sia uno dei calciatori preferiti dal direttore sportivo torinista Davide Vagnati non è certo un segreto, tanto che anche negli scorsi giorni dalla sponda granata del capoluogo piemontese hanno ripreso a circolare voci del rinnovato interesse verso il capocannoniere rossoblù. Voci, rumors ma nulla più fino a oggi, perché è sempre mancata la concretezza necessaria sul mercato per fare un’offerta in grado di far traballare JP10 e lo stesso Cagliari.

Quella rovesciata 

Così il 29enne di Ipatinga è rimasto a casa, lasciando la valigia ben riposta nell’armadio e rafforzando i muscoli di spalle e dorso per prendere su di sé il peso offensivo rossoblù. Doppia cifra raggiunta anche in questa stagione, dato che sono 10 fin qui le reti segnate in Serie A. Però, perché c’è un però non di poco conto, Joao non va a segno dallo scorso 23 gennaio, quando all’Unipol Domus fu croce e delizia della sfida con la Fiorentina, sbloccata da un gran colpo di testa e “non chiusa” con l’errore dal dischetto, cui seguì poi il pareggio di Sottil. Un solo centro nelle ultime nove partite giocate e, ironia della sorte, l’ultima rete segnata prima della sfida ai viola fu proprio quella ai granata di Juric, grazie a una meravigliosa rovesciata in piena area di rigore sul cross da destra di Bellanova deviato in qualche modo da Ceppitelli. Forse il più bel gol stagionale di JP10, che al Grande Torino vuole e deve tornare a provare quella gioia già vissuta per dieci volte da agosto a oggi. Il Cagliari del 2022 fin qui ha saputo fare a meno del contributo sottoporta del suo capitano, ma nel rush finale questo sarà un lusso che la truppa di Mazzarri non potrà permettersi. “Joao è stato sfortunato in questo periodo”, ha detto il tecnico rossoblù nella conferenza stampa della vigilia, quasi a voler regalare una carezza al suo leader in campo. “Ha avuto tante occasioni in queste partite: penso siano normali questi momenti per gli attaccanti, la cosa importante è che continui con le sue grandi prestazioni, se poi si va in gol con altri giocatori è contento anche lui”.

Fame azzurra

Fortuna, imprecisione, mancanza di lucidità per il troppo lavoro sporco. Non c’è un’unica ragione per spiegare il perché Joao abbia le polveri bagnate, ma è certa la sua imprescindibilità per questo Cagliari. Il match di Torino, ennesima trasferta complicata per i rossoblù, è una sfida su più piani per il numero 10 di Ipatinga: tornare a essere mortifero, oltre a favorire la salvezza del Cagliari, con i playoff mondiali alle porte diventa doveroso per convincere il Ct Roberto Mancini a inserirlo a pieno titolo nel gruppo azzurro che si gioca la qualificazione a Qatar 2022. Quale migliore occasione, dunque, per Joao Pedro per tornare a segnare del match di Torino, peraltro proprio contro la squadra che più volte lo ha inseguito sul mercato, ma che non ha mai avuto il coraggio di affondare il colpo?

Francesco Aresu

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