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Nahitan Nandez contro Thorsby | Foto Emanuele Perrone

Stop al Decreto Crescita, cosa cambia per il Cagliari?

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Un anno che definire sfortunato sarebbe riduttivo, sicuramente negativo sotto tanti punti di vista nonostante il centenario da festeggiare. L’ultima nota dolente è arrivata con l’infortunio di Marko Rog, il ginocchio che ha ceduto in quel di Roma e la sensazione iniziale diventata ormai certezza di una stagione praticamente finita per il croato. Non c’è limite al peggio è un detto che in casa Cagliari in questo 2020 sembra calzare a pennello. Si dice che una volta toccato il fondo non si possa far altro che risalire, ma nel caso dei rossoblù invece che rialzarsi si continua a scavare sempre più nel profondo.

In campo e fuori – Come se non bastasse la tegola Rog anche fuori dal campo i segnali sono tutt’altro che positivi. È infatti notizia delle ultime ore la pubblicazione di una circolare dell’Agenzia delle Entrate che dà una nuova interpretazione all’ormai noto Decreto Crescita che avrebbe dovuto garantire sgravi fiscali agli sportivi professionisti impatriati. Perché questa novità riguarda anche il Cagliari? La risposta è semplice e, come spesso ricordato anche qui, riguarda tra gli altri l’acquisto di Nahitan Nández dal Boca Juniors nell’estate del 2019.

Rosso bilancio – Non è dunque bastata la pandemia con tutto ciò che ha comportato dal punto di vista economico, ora un ulteriore colpo potrebbe mettere in difficoltà il Cagliari e non solo. Lo spiega bene il sito Milano Finanza che, riprendendo appunto la circolare interpretativa numero 33, segnala come l’Agenzia delle Entrate abbia di fatto imposto lo stop alle agevolazioni fiscali per quei giocatori arrivati in Italia nelle ultime due sessioni di mercato anche, se non soprattutto, grazie a quanto previsto dal Decreto Crescita. Come ricordato da Milano Finanza, secondo il decreto “la tassazione sui loro stipendi sarebbe stata calcolata solo sul 50% del compenso per cinque anni a patto che questi soggetti mantenessero la residenza in Italia per almeno due anni”

Cosa cambia – Secondo l’Agenzia delle Entrate, in sostanza, quanto previsto dal Decreto Crescita non è ancora applicabile agli sportivi professionisti in quanto mancherebbe un ulteriore passaggio legislativo per rendere effettivo lo stesso decreto. Un problema che sarebbe di facile soluzione se si trattasse di mera dimenticanza o di un ritardo puramente burocratico, ma secondo quanto riportato sempre da Milano Finanza non sarebbe esattamente questo il caso. Infatti, onde evitare ripercussioni a livello europeo per concorrenza sleale, il governo avrebbe di fatto bloccato l’iter mettendo così in difficoltà le diverse società di Serie A che grazie a quanto previsto hanno attirato diversi giocatori nelle ultime due sessioni di mercato.

E il Cagliari? – La società rossoblù, è risaputo, è riuscita a portare in Sardegna Nahitan Nández dopo un lungo tira e molla che è arrivato al lieto fine anche, se non soprattutto, grazie alla detassazione prevista dal decreto. La prassi utilizzata per la maggiore dai club di Serie A – ad esempio anche dall’Inter per Godín – è stata quella di aumentare lo stipendio lordo in modo da compensare in anticipo una detassazione che un calciatore come Nández avrebbe percepito soltanto “a posteriori”, per poi successivamente recuperare quanto anticipato. Con la circolare interpretativa dell’Agenzia delle Entrate ecco che il Cagliari avrà investito più di quanto immaginato in principio, con tutte le conseguenze del caso a livello di bilancio.

Nuove strade – Tornando al caso di Nández va da sé che cadrebbe anche il muro del trasferimento all’estero. Come da decreto, infatti, per poter usufruire delle agevolazioni previste in principio il giocatore sarebbe dovuto restare in Italia per almeno due anni e anche per questo motivo le sirene della Premier League non hanno portato a un accordo, mentre la preferenza è sempre stata quella della permanenza in Serie A in caso di cessione. Fermo restando la clausola da 36 milioni dalla quale il Cagliari non si muove, con la nuova interpretazione del decreto ecco che anche le pretendenti oltre confine potrebbero tornare alla carica, senza dimenticare che la società rossoblù dovrà valutare il danno economico che questa novità arrecherà nelle casse già provate dalla pandemia e da risultati non esattamente in linea con le attese.

Matteo Zizola

 
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