L’occasione fa l’uomo ladro e se il tuo ruolo è quello del secondo portiere la missione può diventare impossibile. Il destino che normalmente è nelle tue mani, strumento di lavoro classico per un estremo difensore, passa in quelle di chi è davanti a te nelle gerarchie. Sfruttare un passo falso, farsi trovare pronto appena arriva il tuo momento, sorpassare il titolare designato e non uscire più da quell’area che rappresenta la tua casa sul terreno di gioco. Simone Scuffet ha bloccato con presa sicura quanto gli errori di Boris Radunovic gli hanno messo sul piatto, un riscatto personale che parte da lontano e che ora significa certezza per la porta del Cagliari di Claudio Ranieri.
Ricambio
Difficile quantificare quanto possa valere in termini di punti un portiere. Di sicuro c’è che soprattutto nella lotta salvezza avere un guardiano dei pali che dà sicurezza e stabilità è un fattore fondamentale. Proprio la storia del Cagliari insegna a riguardo, basti pensare alla rincorsa targata Ballardini della stagione 2007-2008 quando l’arrivo di Storari a gennaio cambiò le sorti di un campionato fino a quel momento influenzato anche dalle difficoltà di Fortin e Marruocco. O ancora la retrocessione al primo anno di presidenza targata Tommaso Giulini, quando il duo Colombi-Cragno non garantiva la necessaria solidità e nemmeno Brkic – arrivato in corso d’opera – riuscì a ribaltare il destino ormai segnato. E come dimenticare le prestazioni sottotono del Storari bis al ritorno in Serie A del Cagliari di Rastelli, con la svolta arrivata con la promozione di Rafael a titolare. O il classico “what if” nell’anno dei rossoblù formato zona Europa, con l’espulsione di Olsen a Lecce che cambiò il corso degli eventi e il dualismo con il rientrante Cragno a non aiutare nella risalita dopo essere inciampati di fronte ai primi ostacoli. Tanti indizi che fanno una prova e che portano a una sentenza: nella stagione del Cagliari di Ranieri 2023-24 l’ingresso tra i pali di Scuffet al posto di Radunovic è risultato decisivo. “Sapevo di venire in una squadra con un portiere che ha fatto molto bene lo scorso anno, ma ho accolto il tutto come una sfida per cercare di dare una mano quando ci sarà bisogno e mettermi a disposizione del mister”. Parole quasi profetiche quelle del classe ’96 friulano, sfida accolta e vinta con pazienza e dopo essersi tolto un po’ di ruggine fisiologica nelle prime apparizioni in rossoblù.
Sicurezza
L’esordio con la maglia del Cagliari è arrivato alla giornata numero otto contro la Roma alla Unipol Domus, quattro palloni raccolti dalla porta e la sensazione di una condizione ancora lontana da quella migliore. Sensazione confermata non tanto a Salerno due settimane dopo, quanto nel nuovo incontro casalingo contro il Frosinone. Nove i gol subiti nelle prime tre gare da titolare in Sardegna, un biglietto da visita non dei migliori ma figlio anche di una difesa non esattamente abile a proteggerlo. I problemi di Radunovic, però, hanno dato spazio alla seconda possibilità anche per Scuffet, a maggior ragione dopo che il serbo aveva fallito le diverse occasioni date da Ranieri. Inter, Bologna, Atalanta, Milan, Fiorentina: troppi errori che sono costati punti preziosi e che imponevano a Sir Claudio di insistere sull’ex ragazzo prodigio del calcio italiano. “Ho una grandissima opportunità che non voglio farmi scappare, sono venuto qui con la motivazione di dimostrare quello che io penso di valere in una categoria in cui posso dire la mia”. Parole non di circostanza, ma di un portiere che ha fin da giovane messo in mostra una maturità fuori dal comune. E che ha scelto una sorta di Master and Back sportivo per rilanciarsi nel calcio italiano, proprio quando ormai il suo nome sembrava sparito dalla scena nazionale. La promozione da protagonista con la maglia dello Spezia nel 2020 non era bastata a garantirgli un ritorno a Udine da titolare, così ecco la scelta di viaggiare in direzione est dopo il passaggio in Turchia nel 2019. Prima l’Apoel Nicosia a Cipro, poi la palma di miglior portiere del campionato in Romania difendendo i pali del Cluj. Un destino che sembrava segnato, protagonista in tornei definiti minori e niente più. Fino all’estate scorsa, la chiamata del Cagliari che sì ha fiducia in Radunovic dopo la cavalcata promozione, ma che ha bisogno di un secondo che possa garantire affidabilità se le fiches puntate sul serbo non svelano carte vincenti.
Punti salvezza
La crescita di Scuffet nella stagione in corso è stata costante. Lenta, ma senza passi indietro. E i frutti si sono visti nelle ultime tre partite, non solo per i risultati di squadra, ma anche per prestazioni che hanno determinato senza se e senza ma. A Udine, nel personalissimo ritorno a casa, solo il colpo di Zemura a trafiggerlo. Contro il Napoli decisivo nell’evitare la fuga dei partenopei con la parata su Simeone nel finale. A Empoli l’apoteosi, con il secondo clean sheet stagionale – dopo quello sempre contro i toscani all’andata – e soprattutto con due parate (e mezza) che descrivono perfettamente il momento del ventisettenne friulano. La prima di puro piazzamento su Maleh dopo che il palo è diventato amico sul tiro a botta sicura di Cambiaghi. Poi una da fenomeno vero su Walukiewicz, senza poter fare altrettanto su Cacace con l’azione che però non entra nel tabellino grazie al fuorigioco del polacco ex rossoblù. Infine la più importante, la prima vittoria stagionale lontano dalla Sardegna sigillata dall’intervento a pochi secondi dal fischio finale. Pezzella conclude di potenza, Scuffet risponde con sicurezza e mette in cassaforte tre punti fondamentali nella corsa salvezza. Un obiettivo, quello della permanenza in Serie A, ancora da raggiungere. In testa solo ciò che sarà , con una parola chiave per l’estremo difensore friulano ribadita più volte nella conferenza stampa di presentazione dello scorso luglio: “Non cerco risposte dal passato, penso sia importante vivere nel presente con un occhio al futuro che è la cosa più importante. Il passato resta una parte fondamentale della nostra vita, ho vissuto un inizio in cui si parlava tanto e poi dei momenti in cui ho vissuto delle delusioni. Penso sia importante farne tesoro e trovare degli appigli da sfruttare nel futuro e fare qualcosa di buono“. Futuro, appunto: quello nelle mani di Scuffet, a partire dalla sfida contro la Salernitana di sabato 9 marzo alla Unipol Domus, un nuovo passo nella corsa salvezza. Trovare per la prima volta in stagione il secondo clean sheet consecutivo e, soprattutto, lasciare la zona rossa alle spalle grazie a una rinnovata sicurezza passata anche dai guantoni dell’ex ragazzo prodigio di Udine.
Matteo Zizola














