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Cagliari, la Salernitana complica i piani di una salvezza anticipata

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Walter Mazzarri in Cagliari-Fiorentina | Foto Luigi Canu
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Forse un presentimento aveva fatto capolino tra i suoi pensieri, d’altronde l’esperienza insegna che le motivazioni fanno la differenza e una partita giocata a febbraio non ha le stesse implicazioni di una giocata con la stagione agli sgoccioli. Walter Mazzarri è stato profetico quando il 27 marzo dichiarò che “è una cosa assurda che a otto partite dalla fine non ci siano tutte le squadre con lo stesso numero di partite giocate”. E ora il suo Cagliari ha un avversario in più nella lotta salvezza.

Nicola non molla
La Salernitana delle due vittorie consecutive in trasferta è tornata prepotentemente in corsa. I campani hanno raggiunto a quota 22 il Genoa e il Venezia, sei lunghezze di distacco dal Cagliari quartultimo e sette dalla Sampdoria. Una lotta a cinque per la quale va considerata un’altra gara ancora da disputare, quella che vedrà i lagunari fare visita agli uomini di Davide Nicola il 27 aprile, al netto del ricorso dei veneti. Senza dimenticare che, con la corsa che si fa serrata, storicamente le ultime della classe aumentano i giri del proprio motore e dunque anche Spezia ed Empoli non possono dirsi completamente al sicuro finché non sarà la matematica a certificarlo. Differenti motivazioni, si è detto, quelle che l’Udinese non sembra aver avuto nel recupero contro la Salernitana. Una situazione che però nasce anche per responsabilità di due delle contendenti per la salvezza, il Venezia che ha perso contro i friulani in pieno recupero e proprio il Cagliari che a Udine ha toccato il fondo prima della sconfitta contro la Juventus e del riscossa contro il Sassuolo. Chi è causa del suo mal pianga se stesso insomma, d’altronde la squadra di Cioffi è in una posizione tranquilla e senza obiettivi anche grazie a quelle due vittorie contro chi oggi guarda con un sorriso ironico la sconfitta arrivata con il gol di Verdi oltre il novantesimo.

Dall’altra parte
Il Cagliari, dal canto suo, non può dimenticare il proprio passato, anche quello più recente. La salvezza ottenuta con Lopez in panchina arrivò con la doppia vittoria contro Fiorentina e Atalanta nelle ultime due giornate. Due squadre senza obiettivi che lasciarono il passo ai rossoblù. E in quel caso fu il Crotone di Walter Zenga a guardare con sospetto ai risultati della diretta concorrente che portarono i calabresi in Serie B. Se poi si riavvolge il nastro alla passata stagione, quella dell’impresa targata Semplici, il Cagliari ritrovò la speranza grazie a una vittoria proprio contro l’Udinese in trasferta, con i friulani anche in quell’occasione privi di motivazioni di classifica importanti. È il gioco delle parti, perché giocatori che non hanno obiettivi sono portati fisiologicamente a rischiare meno, mentre chi si gioca il tutto per tutto difficilmente tira indietro la gamba. Ora, a cinque giornate dalla fine, più del valore sulla carta degli avversari conterà soprattutto la presenza o meno di obiettivi concreti. Il Cagliari, dal canto suo, affronterà in tre delle cinque partite rimaste proprio le tre concorrenti che la seguono in classifica, tutte in trasferta.

Prossime tappe

Domenica 24 maggio i rossoblù faranno visita al Genoa per quello che è un vero e proprio match point per Joao Pedro e compagni. La settimana successiva ecco il Verona alla Unipol Domus, gara fondamentale proprio guardando al discorso delle motivazioni. Quindi sarà il turno della trasferta dell’Arechi contro la Salernitana, diventata più complicata con la risalita dei campani. Infine la partita casalinga contro l’Inter – da capire quale sarà la situazione nei piani alti della classifica – e la chiusura a Venezia in quello che potrebbe essere uno scontro da mors tua vita mea. Per le tre squadre che seguono il Cagliari in graduatoria saranno proprio gli scontri diretti con i rossoblù la possibile chiave di volta per la salvezza. Il Genoa sarà la prima ad avere l’occasione di avvicinare Joao Pedro e compagni, mentre nella stessa giornata la Salernitana ospiterà la Fiorentina – in piena lotta per l’Europa – e il Venezia riceverà un’Atalanta in cerca di riscatto dopo la sconfitta contro il Verona. Hellas che sarà artefice del destino anche di una Sampdoria che si è complicata la vita nelle ultime settimane. Saranno infatti i doriani ad andare al Bentegodi nella prossima giornata, per poi affrontare il Derby contro il Genoa la successiva, partita che appare decisiva per le sorti delle due genovesi. Così come decisivo sarà il recupero tra Salernitana e Venezia del 27 aprile, una gara da dentro o fuori nella quale il pareggio servirebbe a poco a entrambe e la sconfitta sancirebbe probabilmente la prima retrocessione virtuale.

Incastri
Guardando al calendario chi rischia grosso sembra essere la Sampdoria. Dopo la trasferta di Verona e il Derby, infatti, i blucerchiati avranno la Lazio a Roma, la Fiorentina in casa e infine l’Inter a San Siro. Tanto dipenderà dalla situazione di classifica delle avversarie, ma sulla carta le sfide che aspettano i doriani appaiono come le più difficili. I cugini del Genoa, dal canto loro, non possono sorridere. I due scontri diretti contro Cagliari e Sampdoria, infatti, saranno seguiti dalle sfide contro la Juventus in casa e contro il Napoli al Maradona, mentre la chiusura di fronte al Bologna regala più speranze. Il Venezia più che al calendario dovrà guardare prima a se stesso e al momento nero da superare. Dopo l’Atalanta e il recupero contro la Salernitana, per i neroverdi ci sarà la Juventus a Torino, quindi il Bologna in casa, la Roma all’Olimpico e la chiusura contro il Cagliari al Penzo. Non una passeggiata di salute. Surrealmente chi sembrava spacciato sembra avere il calendario migliore da qui alla fine della stagione. La Salernitana, infatti, dopo la Fiorentina e il recupero contro il Venezia entrambi in casa, giocherà a Bergamo una gara non scontata – molto dipenderà dagli obiettivi dei nerazzurri – poi ecco il Cagliari all’Arechi e infine due squadre con meno motivazioni come Empoli in Toscana e Udinese all’Arechi. Attenzione però a dare per chiuso il discorso per Spezia e, appunto, Empoli. I liguri dovranno affrontare il Torino in trasferta, Lazio e Atalanta in casa, l’Udinese al Friuli e il Napoli al Penzo e più che gli avversari sono le difficoltà nel chiudere la partita salvezza a preoccupare i bianchi. Discorso identico per l’Empoli, ormai lontano dalla vittoria dal 12 dicembre. I 34 punti sembrano una garanzia, ma non ancora sinonimo di tranquillità. Napoli, Torino e Salernitana in casa, Inter e Atalanta in trasferta, queste le sfide che attendono gli azzurri. Non facili, soprattutto considerando il trend estremamente negativo che potrebbe incidere a livello mentale qualora l’Empoli si trovasse improvvisamente nelle sabbie mobili.

Per il Cagliari, comunque, sembra cambiare poco dopo la vittoria della Salernitana a Udine. La sfida è soprattutto con se stesso, gli scontri diretti un pericolo ma anche un’occasione. Il ritorno dei campani aggiunge una concorrente, ma anche una sfidante con motivazioni rinnovate non solo per la sfida con i rossoblù, ma anche per il recupero con il Venezia. I 25 punti virtuali di una delle due squadre che ancora devono recuperare la loro gara, infatti, restano tali sia se dovessero vincere i neroverdi sia dovessero farlo gli amaranto. La quota salvezza, con diciotto punti a disposizione per due delle contendenti, non potrà andare verosimilmente oltre i 34 punti, anche se appare più veritiera la soglia dei 32. Che, per il Cagliari, significano una vittoria e un pareggio nelle ultime cinque gare. Non un’impresa, ma un percorso quasi obbligatorio per meritarsi la permanenza in Serie A.

Matteo Zizola

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