Giornata dal doppio volto quella appena disputata per le quattro sorelle sarde impegnate nel girone G della Serie D. L’Atletico Uri, sul campo del Gladiator, conquista tre punti pesantissimi che lanciano i giallorossi nella zona bianca della classifica, mentre la Costa Orientale Sarda ritrova il successo di fronte al proprio pubblico a distanza di mesi. Domenica amara invece per le neopromosse Latte Dolce e Budoni, con i biancocelesti che rimediano una sconfitta pesante più in termini di classifica che di risultato e i galluresi che al Pasquale Pinna cedono il passo alla Boreale mettendo ancora più in bilico la permanenza in quarta serie.
Costa Orientale Sarda
Cinque mesi d’attesa finalmente interrotti. Il Costa Orientale Sarda non vinceva tra le mura amiche dal 19 novembre scorso, quando a Tertenia la Boreale fu punita da un’autogol provocato da Demontis. Il successo sul San Marzano per 2-0 rompe l’incantesimo. Una magia nera interrotta da un altro centrocampista, quel Pietro Ladu che si è ormai trasformato da tempo nel primo terminale offensivo di una squadra che può terminare in crescendo il proprio torneo dopo qualche mese di sofferenza, malgrado il livello delle prestazioni fosse evidentemente tornato a crescere nelle ultime settimane. Contro la squadra campana la formazione di Loi ha avuto in primis la voglia giusta per aggiudicarsi un incontro spinoso, in cui la compattezza del reparto difensivo e l’organizzazione hanno dato al Cos qualcosa in più. Fattori che hanno contribuito ad andare oltre alla doppia espulsione patita nel secondo tempo, con la sfida terminata in 9 contro 10. Ancora una volta l’attacco più leggero, con Floris a giocare da prima punta e a combattere per ogni possesso, ha dato sul lungo periodo i suoi frutti dando maggiore responsabilità a un centrocampo in cui a mettersi in mostra è stato anche un Rarinca importante per gli equilibri della squadra. Il successo non serve in termini di classifica, se non per avvicinarsi al record di 47 punti, che potrebbe essere eguagliato o superato. Ma è importante soprattutto per dare una spinta in più nelle ultime due gare, con Romana e Cassino che porteranno alla chiusura di un torneo che rimane positivo per quanto fatto. E per capire quali saranno le aspirazioni del futuro e chi oltre ai giovani in rampa di lancio, da Xaxa a Rarinca passando per i vari Zinzula, Enrico e Simone Loi, vorrà ancora far parte del progetto. (m.c.)
Atletico Uri
Il sorriso di chi vede l’obiettivo vicino, ma allo stesso tempo la consapevolezza che la concentrazione deve rimanere alta per le ultime due partite. Il volto e le parole di Massimiliano Paba dopo la partita vinta contro il Gladiator sono una fotografia perfetta del suo Atletico Uri, uscito dalla zona più calda della classifica grazie al successo in terra campana. A Santa Maria Capua Vetere i giallorossi si sono vestiti con un abito perfetto per l’occasione, tessuto di cinismo, attenzione e volontà. Dopo qualche occasione concessa in avvio, il Gladiator è stato domato dalla squadra sarda che ha saputo colpire nel momento più giusto con un colpo di testa di Demarcus, poi risultato decisivo ai fini del risultato. Non era facile avere la meglio di una squadra in piena bagarre per la salvezza che ha giocato tra l’altro in un clima di festa per i festeggiamenti dei 100 anni della società; una prova solida e di attenzione ha portato i tre punti a Fadda e compagni che tornano in Sardegna con il sorriso. La foto scattata negli spogliatoi del Piccirillo dopo la vittoria dice molto sull’importanza della vittoria e sull’unità di un gruppo emerso ancora di più nelle ultime due gare, con i sei punti strappati a Nocerina e Gladiator. Ora per i Paba boys, due finali da non sbagliare per usare le stesse parole del tecnico giallorosso, con Flaminia al Martinez e Ostiamare in trasferta ancora da affrontare. L’Uri avrà di fronte due squadre che ormai non possono chiedere molto al campionato essendo ormai matematicamente fuori dalla zona playoff, ma che vorranno finire in maniera dignitosa il proprio campionato. Già un successo casalingo contro i civitonici, qualora l’Anzio dovesse perdere contro la capolista Cavese, potrebbe regalare quella salvezza senza passare per i playout e raggiungere l’obiettivo dichiarato di inizio stagione. (m.p)
Latte Dolce
Si fa sempre più in salita il percorso verso la salvezza diretta del Latte Dolce, con i risultati arrivati dagli altri campi che rendono più ostico il cammino dei ragazzi allenati da Antonio Marinu. La vittoria dell’Atletico Uri in casa del Gladiator per 1-0, unita alla sconfitta rimediata sul campo della Nocerina dai biancocelesti per 2-0, gettano i sassaresi al 14° posto in classifica a 3 lunghezze di distanza dai giallorossi (dodicesimi) e con gli scontri diretti a proprio sfavore contro i ragazzi di mister Paba. I messaggi arrivati al termine del match contro l’Ostiamare avevano fatto ben sperare in quel di via Leoncavallo, a partire dall’atteggiamento battagliero messo in campo. Ed è proprio quest’ultimo aspetto la delizia, ma allo stesso tempo la croce del Latte Dolce in terra campana. Da un lato lo spirito duro a morire che ha permesso a Cabeccia e compagni di tenere botta per 80 minuti alle tante offensive dei molossi, dall’altro la poca intraprendenza in zona offensiva che ha fatto passare un pomeriggio praticamente da spettatore non pagante al portiere avversario Fantoni. Le azioni salienti degli isolani portano il nome di Cabeccia e Pireddu. Con il capitano dei biancocelesti pericoloso sugli sviluppi di un corner in avvio di gara e su un calcio piazzato da centrocampo, mentre il terzino dei sardi con un tiro debole parato agilmente dall’estremo difensore dei padroni di casa. Tre azioni da segnalare, di cui la prima nominata realmente pericolosa, che portano la firma di due difensori. Troppo poco per una squadra che ha l’obbligo di vincere per conservare una categoria conquistata con tanto sudore nella passata stagione. Ora di fronte al Latte Dolce c’è uno scontro diretto fondamentale, sia in chiave salvezza ma anche decisivo nell’eventuale possibilità dei playout. Infatti a Sassari i ragazzi di Marinu ospiteranno il Nuova Florida a quota 32 punti, uno in meno dei biancocelesti. Una vittoria da conquistare non solo per sperare nella salvezza diretta in caso di un passo falso rispettivamente di Uri e Anzio, ma soprattutto per avere la possibilità di giocarsi di fronte al proprio pubblico la permanenza in Serie D qualora i playoff diventino certezza. (a.o.)
Budoni
I titoli di coda in quel di Budoni si fanno sempre più vicini, con la matematica della differenza reti totale a tenere viva la debole fiamma della speranza nei playout. Un filo sottilissimo a cui continuare ad aggrapparsi dopo il triplice fischio del match perso per 2-1 contro la Boreale. Per Farris e compagni la missione è di quelle al limite del possibile. I sardi per giocarsi la possibilità di conservare la categoria, passando dalla fase a eliminazione diretta del campionato, dovranno in primis vincere e sperare nelle sconfitte di Boreale e Gladiator nei prossimi due incontri, per poi giocarsi l’eventuale spareggio contro i nerazzurri di Santa Maria Capua Vetere. Il calendario in queste restanti due sfide metterà di fronte al Budoni rispettivamente Cassino (fuori casa) e Anzio (al Pasquale Pinna), alla Boreale prima il San Marzano (trasferta) poi il Cynthialbalonga (in casa). Il Gladiator invece, domenica 28 aprile, sarà impegnato di fronte al proprio pubblico contro i ragazzi di Marco Mariotti e all’ultima giornata sul campo del Trastevere. Calcoli, intrecci e percorso, con un destino la cui parola fine ancora non è stata scritta. In quel di Budoni la strada è dura, difficile ma ancora percorribile, con i ragazzi di Cerbone che dovranno continuare a lottare per gettare il cuore oltre l’ostacolo con l’obiettivo di centrare un’impresa ai limiti del possibile. (a.o.)
La Redazione