Il 24° turno del girone G di Serie D ha regalato la consueta serie infinita di emozioni: come ogni lunedì arriva puntuale il nostro focus sul weekend delle Sette Sorelle sarde.
Torres
Sia chiaro: per quanto prodotto in campo, l’1-1 del Vanni Sanna contro la Nuova Florida sta molto stretto alla Torres di Alfonso Greco. Una gara che i rossoblù avrebbero meritato di portare a casa, nonostante l’assenza di capitan Gigi Scotto parzialmente coperta dal recupero di Diakite. L’avvio di gioco è l’emblema del momento vissuto dai rossoblù: Kalifa recupera palla servendo in profondità Diakite che, anziché tirare e spaccare la porta, cerca di servire Ruocco al suo fianco, con pallone recuperato dalla difesa e occasione per il vantaggio persa. Come detto dallo stesso Greco ai nostri microfoni, i rossoblù creano tanto ma negli ultimi 20 metri non sempre le scelte sono quelle corrette. Ancora una volta il migliore in campo è stato Daniele Bianchi, fin qui autore di una stagione decisamente sopra le righe. Attacca, imposta e difende, onnipresente in qualsiasi posizione del campo: quando la Torres gestisce la palla il numero 5 è sempre pronto a essere chiamato in causa. Un pareggio che dunque va stretto ai sassaresi, specie per la questione classifica. Restano ancora tanti scontri diretti da affrontare da qui fino al termine della stagione, a partire già dal prossimo appuntamento dopo la sosta al Biagio Pirina contro l’Arzachena di Marco Nappi, una delle squadre più in forma del campionato. (an.ol.)
Arzachena
Cinica, ordinata e in grado di gestire gli episodi della gara. L’Arzachena torna dalla trasferta laziale contro il Real Monterotondo Scalo (vittoria per 1-0, gol di Loi) con il massimo del bottino e il minimo dello sforzo. Una rete nata su errore avversario, alcuni brividi sventati dal solito Ruzittu e una ripresa giocata in controllo. Una prova di maturità della squadra smeraldina anche contro avversari non diretti per i playoff. In totale fanno tre vittorie consecutive per arrivare alla sosta con il pieno di fiducia e certezze per la squadra di mister Nappi. Formazione biancoverde che con 10 punti raccolti ha il terzo miglior rendimento del Girone G della Serie D nell’ultimo mese. Meglio fanno solo Aprilia (12) e Afragolese (11). Al momento per Sartor e compagni il vantaggio è di 6 punti sulla sesta piazza (Cynthialbalonga) che significa stare fuori dalla fase finale, mentre la seconda posizione occupata dalla Torres è distante solo 2 punti. E proprio i rossoblù di mister Greco saranno i prossimi avversari alla ripresa, il 27 marzo, in un derby del Pirina che si preannuncia infuocato per punti in palio e per la supremazia tra le formazioni isolane. Guardando al campionato la sfida ai sassaresi sarà la definitiva prova del 9 per la formazione di Nappi. Fin qui infatti gli smeraldini hanno perso in 6 occasioni e sempre contro le dirette concorrenti per la zona nobile della generale. Due sconfitte con l’Ostiamare, una con il Giugliano all’andata, sconfitta nel derby del Vanni Sanna all’andata con la Torres, perso con Nuova Florida e Afragolese. Per continuare a sognare in grande serve prendere qualche scalpo in più tra i nomi pregiati del Girone G. (ro.pi.)
Muravera
Un passo indietro. “Non è stata la nostra prova migliore, in un campo difficile con una condizione non ottima della squadra, ma ci abbiamo messo tanto del nostro”. Come di consueto non ha usato giri di parole Francesco Loi nel descrivere la gara del suo Muravera all’Anco Marzio di Ostia, campo su cui qualche settimana fa si era arrestata anche la corsa dell’Arzachena. L’Ostiamare di Mastrodonato ha gestito il gioco per quasi 70 minuti, con gli ospiti che grazie alle parate dell’ottimo Oliva hanno tenuto la gara aperta fino all’ultimo. Ma nella ripresa sono arrivati i due gol dei padroni di casa, con qualche sbavatura di troppo soprattutto nel primo caso, come confermato dallo stesso Loi a fine partita. È mancata soprattutto concretezza in fase offensiva, quella che nelle ultime giornate aveva permesso ai gialloblù di portare a casa gli scalpi di Cynthialbalonga e Giugliano. “Per noi il discorso salvezza è ancora aperto”, ha detto Loi nel postpartita, cercando di riportare con i piedi per terra i suoi ragazzi in vista della sosta che potrebbe servire a recuperare qualche infortunato eccellente e ripartire con vigore per l’ultima tranche di un campionato ricco di picchi emozionali per i sarrabesi. (fr.fe.)
Atletico Uri
Vittoria importante quella ottenuta dagli uomini di Massimiliano Paba contro il Latte Dolce, tre punti fondamentali che mettono quasi in cassaforte la salvezza. Il derby del Ninetto Martínez, a causa del forte vento, non è stata una partita semplice da giocare ma i giallorossi sono riusciti a imporre il loro gioco senza rischiare. Migliori in campo tra i padroni di casa l’autore del gol vittoria Abdoulaye Bah e, soprattutto, Simone Ravot, vera e propria spina nel fianco per la difesa del Latte Dolce: ogni qualvolta il terzino giallorosso ha spinto sulla propria fascia sono arrivati i maggiori pericoli per i biancocelesti. Molto bene anche la prova del centrocampo, su tutti l’altro ex Gigi Scanu che ha gestito in maniera ottimale la mediana giallorossa facendo sentire meno l’assenza di Carlo Piga. Il centrocampista giallorosso, a causa di un infortunio rimediato in allenamento (si teme una lesione del legamento collaterale), ha dovuto assistere al match dalla tribuna in stampelle. Una bruttissima notizia per Paba che, nel momento decisivo del campionato, dopo Altolaguirre perde un altro degli uomini chiave del suo Atletico. (an.ol.)
Lanusei
Se si potesse tornare indietro nel tempo, forse Oberdan Biagioni fisserebbe l’orologio al 94′ di Lanusei-Muravera: 2-0, una vittoria meritata dopo una partita intensa ma affrontata con uno spirito da squadra cosciente dell’obiettivo da raggiungere. Perché dopo quella prova qualcosa sembra essersi inceppato e neanche il Lixius sembra più quel fortino dove gli ogliastrini avevano perso solo tre partite in stagione (Nuova Florida, Giugliano e Cynthialbalonga). Non era facile fermare un’Aprilia lanciata sui tornanti isolani dopo i successi con Latte Dolce e Carbonia. I biancorossoverdi però nel lungo periodo si sono spenti permettendo alla squadra laziale di fare propria una partita in cui la fame di punti ha pesato più di altri fattori. La voglia vista nel primo tempo, nonostante il gol di Njambe al 4′, unita all’estro di D’Alessandris e Masia ha portato dritta al pareggio del numero 10 su rigore. Un atteggiamento positivo, ancora vivo nella prima metà del secondo tempo quando però è mancato il solito cinismo. Senza il gol le energie fisiche e mentali sono finite, lasciando spazio agli ospiti capaci di chiudere la gara con il neo-entrato Milani. Restano dieci partite, dieci finali per guadagnare una salvezza diretta ancora non impossibile e che passa dallo scontro diretto con il Gladiator di domenica 27 marzo. La pausa aiuterà gli ogliastrini che però dovranno decidere insieme cosa fare del proprio destino prima che siano i risultati altrui a farlo. (ma.ca.)
Latte Dolce
Difende, imposta, ma non finalizza: questa, in estrema sintesi, è la storia del Latte Dolce 21-22 targato Pierluigi Scotto. La squadra biancoceleste gioca bene ed è solida difensivamente ma, quando si trova a dover concludere, il pallone sembra non voler mai entrare. Quello che sta affrontando la squadra sassarese sembra essere un anno stregato, ma non c’è tempo per farsi prendere dal panico. Prima del turno di pausa, ovvero mercoledì 16 marzo, c’è il recupero contro il Carbonia di David Suazo, vero e proprio spareggio salvezza tra pericolanti, dove oltre a difendere e impostare sarà necessario segnare se si vuole mantenere la categoria. Contro l’Atletico Uri in più occasioni i biancocelesti sono andati vicino al gol, specie nella ripresa con Bartulovic che però, per ben due volte, ha sprecato il possibile pareggio. Positive le prestazioni di Tedde, Gianni, Cabeccia e Carboni: sono gli over la vera anima di questa squadra. Non tutto ancora è perduto, però: il mese di marzo per i lattedolcini sarà un mese decisivo grazie ai vari scontri diretti in programma. Dopo il recupero contro i minerari, i biancocelesti ospiteranno in casa il Monterotondo, per fare poi visita al Lanusei. (an.ol.)
Carbonia
Cinquanta volte il primo rimpianto. Come nel famoso film con Adam Sandler e Drew Barrymore, dove al posto dell’amaro in bocca ci sono i baci, anche nell’ultimo turno di campionato il Carbonia torna a casa con la consapevolezza di aver fatto una buona prestazione ma anche con i conti in tasca che non tornano pienamente. Un pari, 1-1, subito nei minuti finali nello scontro diretto in trasferta con il Cassino per i ragazzi di Suazo, che hanno fatto meglio ai punti degli avversari, soprattutto nella ripresa, ma che ancora una volta hanno peccato nei momenti chiave della gara. Per la seconda volta in pochi giorni i minerari pagano dazio su rigore e sempre sul tramonto della gara, nel recupero contro l’Aprilia è stato Njambe a superare un Idrissi in stato di grazia (molto bene anche contro la formazione cassinate) mentre nell’ultima giornata è stato il solito Sorgente allo scadere a beffare Murgia e soci dal dischetto. Va detta una cosa: questa formazione nonostante tutte le enormi difficoltà e nonostante un lento percorso di crescita, è ancora viva. Il Carbonia c’è e lotta tra noi, e questa è già una grande notizia considerando che in alcuni momenti della stagione per i minerari anche solo la speranza dei playout sembrava lontana. Ora i ragazzi di Suazo sono ultimi a pari punti con l’Insieme Formia (14) ma con il Latte Dolce sedicesimo lontano solo due punti. E il 18 marzo ci sarà il decisivo recupero proprio contro i ragazzi di Scotto, in casa dei sassaresi. Il rendimento recente fa ben sperare, nelle ultime cinque il Carbonia sarebbe tredicesimo e nelle ultime 10 giornate ha un andamento da quattordicesimo posto. Alcuni leader della prima ora come Russu e Gjuci sembrano finiti un po’ ai margini ma la squadra pare non aver perso la fame dopo mesi complessi. Alla ripresa ci sarà un filotto di sfide quasi impossibili, prima Cynthialbalonga, poi Torres, Ostiamare, Nuova Florida e Arzachena, ma attenzione a dare già per spacciata questa rosa. (ro.pi.)
La Redazione














