“Questo traguardo ci dà la spinta per finire bene il campionato”. E non è poco per la Torres di Alfonso Greco, che centrando la finale di Coppa Italia dopo il successo ai rigori sul campo dell’Audace Cerignola può raggiungere uno dei due obiettivi stagionali del club sassarese.
Solidità
Se la promozione in Serie C (sul campo) sembra ormai un’ipotesi da archiviare, la vittoria della coppa di categoria è invece a portata di mano per Scotto e soci. È vero, non regala l’accesso diretto alla Terza serie, ma sarebbe comunque un trofeo prestigioso da mettere in bacheca e, soprattutto, a prescindere dalla conclusione del campionato, darebbe all’ambiente la prima conferma sulla bontà del progetto sportivo della proprietà targata Abinsula, un punto di partenza importante in vista del futuro. Tornando al match di Cerignola, la Torres ha dimostrato di essere a pieno titolo una delle big della Serie D. Contro una squadra che non perde una partita nei 90′ dal lontano 10 ottobre 2021 (0-1 contro l’Altamura), Bianchi e compagni hanno disputato una gara ordinata e matura, colpendo nei momenti giusti del match con Ruocco e Antonelli, inframezzati dal momentaneo 1-1 del solito Malcore. Possesso palla e palleggio continuo sono stati il leitmotiv del match per i rossoblù, che hanno concesso il 2-2 a Russo dopo una leggerezza di Garau: lo stesso numero 1 si è poi saputo rifare abbondantemente nella serie di calci di rigore, con il gol e ben tre parate che hanno regalato la finale ai sassaresi.
Affidarsi alle certezze
“I ragazzi hanno fatto una prestazione veramente eccellente sotto tutti i punti di vista, quando c’era da soffrire hanno sofferto da squadra. Secondo me abbiamo fatto una buona partita dal punto di vista tecnico, soprattutto nel primo tempo dove abbiamo creato diverse occasioni contro una squadra forte”, ha detto un soddisfatto Greco al termine del match. Il passaggio alla difesa a 3 nel finale con l’ingresso di Dametto ha dato solidità ai rossoblù, che negli ultimi dieci minuti di gara hanno dovuto affrontare l’attacco a quattro punte schierato da Pazienza. Ma la semifinale di Coppa Italia ha detto un’altra verità su questa Torres: nel momento decisivo serve potersi affidare alle proprie certezze. E per il tecnico laziale queste si chiamano Garau, Bianchi, Antonelli e Ruocco. Il portiere classe 1983 si è confermato centrale per questa squadra ancora una volta: i compagni scaricano volentieri il pallone nei suoi sapienti piedi da regista, con il “plus” per Greco costituito dall’avere un play in più nella costruzione dal basso. Senza contare poi il consueto contributo sui calci di rigore, con altre tre parate che si sommano a quelle effettuate nei precedenti turni contro Latte Dolce e Scandicci: quando la contesa si fa dura, Garau c’è. Così come Daniele Bianchi, capitano in assenza di Gigi Scotto: impossibile contare i palloni toccati dal numero 5 rossoblù, sempre presente in appoggio ai compagni e pronto a rilanciare l’azione, trasformandola da difensiva a offensiva. Gli altri due pilastri di questa Torres versione 2022 sono Nicolò Antonelli, autore di un gol e di almeno tre salvataggi decisivi nella propria area e, soprattutto, Francesco Ruocco. L’attaccante esterno ha messo il suo sigillo sul match con la combo gol e assist, cui si aggiunge il “cucchiaino” a beffare Tricarico nella serie di rigori, a conferma di un ottimo momento di forma coinciso, per la fortuna dei rossoblù, proprio con l’assenza di capitan Scotto.
Si riparte ad Aprilia
A loro, ma non soltanto, si affida Alfonso Greco per il rush finale per il campionato: già domenica 15 aprile contro l’Aprilia (calcio di inizio alle 16) i sassaresi avranno la prima occasione di mettere sul campo il surplus di carica mentale guadagnato con la conquista della finale di Coppa Italia, contro una squadra ostica che ha fatto spesso male alle Sette Sorelle sarde. L’obiettivo primario di questa Torres sarà quello di fare bene nelle ultime quattro giornate e cercare di recuperare gli indisponibili per garantirsi una chiusura di stagione all’altezza delle aspettative, con la finale di Coppa Italia con il Follonica Gavorrano a fare da “torta, non da ciliegina” per usare l’espressione di Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus. Anche se tutta Sassari, ovviamente, si augura un epilogo diverso rispetto al risultato ottenuto dai bianconeri.
Francesco Aresu