Giornata agrodolce quella appena vissuta per le quattro sorelle sarde impegnate nel Girone G della Serie D. Un turno di campionato che sebbene ha riacceso la fiamma della speranza salvezza in casa Budoni, ha di fatto lasciato rammarico tra le fila dell’Atletico Uri con una sconfitta per 1-0 rimediata sul campo dell’Ischia difficile da digerire per come è arrivata. Pari che va stretto anche al Latte Dolce che, sul campo del Trastevere, non è riuscito a sfruttare la doppia superiorità numerica per trovare la rete dei tre punti. Sconfitta onorevole invece per la Costa Orientale Sarda che a Tertenia perde di misura giocando bene contro la Cavese, con i campani che in Sardegna hanno festeggiato il ritorno tra i professionisti.
Costa Orientale Sarda
Sconfitta dal sapore dolce per la Costa Orientale Sarda. Una definizione che può sembrare inappropriata all’indomani di un ko, ma guardando a quanto di buono prodotto in campo durante i 90 minuti lascia spazio ai buoni pensieri. I ragazzi di mister Francesco Loi, contro la Cavese capolista e vincitrice del girone G della Serie D grazie all’1-0 conquistato a Tertenia, hanno condotto bene la gara. Una Cos che ha approcciato in maniera intraprendente andando in più occasioni vicino al vantaggio nella prima frazione e gestendo con attenzione le sortite degli avversari. Nella ripresa la doccia fredda dopo appena un minuto con il gol di Di Piazza che è bastato per portare a casa i tre punti. Se da un lato l’approccio di ritorno dagli spogliatoi può essere una delle note dolenti, dall’altro c’è la capacità di reazione mostrata dai sarrabesi-ogliastrini che hanno saputo subito rialzare la testa e combattendo fino all’ultimo secondo a disposizione per riportare in equilibrio il risultato. Una bella giornata di sport comunque a Tertenia, sia per lo spettacolo visto in campo ma anche per il contesto nel quale si è giocato grazie ai tanti tifosi approdati in Sardegna (circa 200) da Cava de’ Tirreni con la speranza di poter festeggiare la promozione in Serie C della propria squadra. Soddisfazione per il tipo di annata fatta ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro per programmare e pianificare la prossima stagione. Con la salvezza acquisita in anticipo mister Loi ha fissato l’obiettivo di queste ultime quattro gare che mancano al termine della stagione regolare: “Le partite da questo momento sono più importanti per gli altri che per noi, ma diventano fondamentali in funzione anche delle scelte che dovremmo andare a fare a giugno sulle riconferme e sulla programmazione dell’anno prossimo”.
Latte Dolce
“Prima della gara avremmo messo la firma per un pareggio a Trastevere”. Le parole del presidente del Latte Dolce Roberto Fresu dopo l’1-1 a Roma fanno trapelare soddisfazione in casa Latte Dolce, che muove nuovamente la sua classifica dopo poco meno di un mese, ma anche un pizzico di amarezza. Perché è mancato poco perché Saba e compagni tornassero a Sassari con il bottino pieno, complice una doppia superiorità numerica che ha visto però gli avversari combattere con ancora più orgoglio per strappare il pari. Non era stata una settimana facile in casa Latte Dolce. La separazione da Mauro Giorico e il passaggio di testimone nelle mani di Marinu è stata però in qualche modo digerita da un gruppo che soprattutto nel primo tempo ha avuto la reazione attesa, traducendola in diverse occasioni da gol oltre che nella rete del vantaggio di Grassi, tra i migliori insieme a Saba. L’episodio del rigore trasformato poi da Tortolano e le tante interruzioni hanno reso la seconda frazione più complessa malgrado le due espulsioni nel Trastevere, che nel finale ha quasi giocato un brutto scherzo trovando però sulla propria strada il solito Carboni. Fasi in cui un po’ di timore è subentrato, togliendo lucidità negli ultimi metri ai biancocelesti. Aspetto, quest’ultimo, su cui il nuovo staff tecnico dovrà lavorare per conservare quella dodicesima posizione che oggi varrebbe la salvezza diretta. Ostiamare, Nocerina, Nuova Florida e Flaminia. Gare difficili ma che potrebbero essere diverse rispetto a quanto detto dalla carta se lo spirito sarà lo stesso messo in campo a Trastevere, magari con un pizzico di cinismo in più. Il destino è tutto nelle mani dei sassaresi. (m.c.)
Atletico Uri
Difficile commentare la sconfitta di Ischia dell’Atletico Uri di Massimiliano Paba. Una gara giocata bene dai giallorossi che su un campo ostico e impegnativo come quello della formazione gialloblù, hanno messo in mostra il loro volto migliore, creando tanto e sapendo soffrire. Un match giocato bene sia sotto l’aspetto mentale che tattico, con Fadda e compagni abili nello sfruttare la rapidità del proprio reparto avanzato nel tentativo di punire un’Ischia che a più riprese ha concesso ai sardi la possibilità del gol. Se gli aspetti positivi sono tanti, ce ne sono alcuni però che lasciano tanto rammarico sia sul campo che fuori. Da un lato per non essere riusciti a sfruttare la superiorità numerica, grazie all’espulsione rimediata da Quirino al minuto 28, con Ravot che nella sua fascia di competenza ha avuto – nei minuti finali del primo tempo – spazio e modo per poter far male ai padroni di casa. Dall’altro per l’ennesimo torto arbitrale subito, con la svista sul rigore assegnato all’Ischia che ha trasformato una partita ben giocata in una sconfitta amara e difficile da digerire. Una situazione non nuova in stagione quella vissuta allo Stadio Mazzella dall’Atletico Uri, ma allo stesso tempo che non può e non deve essere il tema principale a poco meno di un mese dal termine della stagione regolare. Senza dubbio è una situazione che lascia rabbia e rammarico, ma allo stesso tempo queste emozioni vanno canalizzate nel modo giusto, avendo maggiore cattiveria nei momenti chiave del match e più furbizia quando si è in difficoltà. Ora serve subito lasciarsi alle spalle tutto il negativo della gara in Campania e ripartire guardando al presente e al futuro. Un presente che vede i giallorossi a due lunghezze di distanza dalla zona salvezza diretta e un futuro che metterà di fronte ai ragazzi di Paba sia squadre dall’alto valore, sia avversarie a caccia di punti salvezza. Il prossimo impegno sarà contro la Nocerina, una di quelle sfide da Atletico Uri in cui la voglia di riscatto e la fame da salvezza potranno essere decisive per compiere l’impresa.
Budoni
Ruggisce il Budoni a cinque giornate dal termine e lo fa nella maniera più bella con una netta vittoria per 3-0 e con la volontà di ribaltare il destino per conquistare un’impresa chiamata salvezza. La squadra di Cerbone ha messo in mostra il suo lato più bello, è andata oltre la forza e il blasone dell’avversario, ha tirato fuori il carattere e grazie alla doppietta di Quintero e alla rete di Bammacaro ha portato a casa un successo che mancava dal 21 gennaio sul campo dell’Atletico Uri. La strada è ancora più che in salita per i galluresi, in particolare considerata la vittoria di misura del Nuova Florida contro la Boreale (1-0) e i 6 punti di distanza che separano Farris e compagni dal 15° posto ricoperto dai biancorossi, ma l’atteggiamento messo in campo al Pasquale Pinna è quello giusto. Al termine della stagione regolare mancano ancora 4 gare e il match giocato contro gli uomini allenati da Marco Mariotti hanno mostrato la via da seguire per riuscire nell’impresa. Un percorso da compiere senza calcoli o timori reverenziali, ma solo con la stessa fame e cattiveria messa in mostra domenica 7 aprile. San Marzano in trasferta, Boreale in Sardegna, Cassino nel Lazio e Anzio di fronte al proprio pubblico, quattro sfide difficili e da non sbagliare per i galluresi. Se il calendario del Budoni non è semplice, anche quello del Nuova Florida non è da meno con i laziali che affronteranno rispettivamente Cassino in esterna, Anzio sul proprio campo, Latte Dolce in Sardegna e la Romana in casa. “Andiamo avanti così senza fare calcoli, guardando prima a noi stessi e poi agli altri. Vogliamo raggiungere i playout, vogliamo avere la possibilità di giocarci la permanenza nella categoria”, questa è la strada indicata dal diesse Mereu al termine del match contro il Cynthialbalonga, una direzione giusta che ancora lascia speranza alla squadra di Cerbone che, dopo aver riassaporato il gusto della vittoria, dovrà continuare a lottare e combattere per rimanere in Serie D.
Andrea Olmeo














