Inizia la seconda settimana di allenamenti in quel di Tertenia per la Costa Orientale Sarda che dopo un mercato rovente, grazie agli arrivi di Alessandro Aloia, Federico Bonu e Victor Gomez (per citarne alcuni), ha alzato l’asticella alla voce ambizioni e si prepara alla prossima stagione, la seconda in Serie D. Ai nostri microfoni, al termine della seduta pomeridiana, è intervenuto l’allenatore della Cos Francesco Loi. Di seguito le parole del tecnico dei sarrabesi-ogliastrini.
Sul gruppo
“Rispetto allo scorso anno, in cui si era dovuto correre tanto per tirare su la squadra spostando il progetto da Muravera a Tertenia, abbiamo avuto più tempo per programmare riuscendo quindi a valutare con maggiore attenzione tutte le scelte fatte. Siamo abbastanza contenti del gruppo di ragazzi che abbiamo costruito e dei giovani che sono arrivati, non solo dal territorio ma anche da alcune parti della Sardegna abbastanza lontane da Tertenia”.
Sulla crescita societaria della Cos
“La società ha tenuto dei punti fermi importanti. Siamo ripartiti dalle figure storiche che arrivano dall’esperienza di Muravera, riuscendo ad aggiungere anche componenti molto valide che danno novità e freschezza al progetto, che è cambiato tanto non solo sotto l’aspetto dirigenziale ma anche sotto quello tecnico. Questo ci rende contenti, per noi è un segnale di costante crescita, linfa vitale che ci fa andare avanti con maggiore voglia di rinnovarci”.
Sulla tanta esperienza dei giocatori presenti in rosa
“I nostri giocatori si possono definire esperti perché militano da tanti anni in questa categoria, non di certo da un punto di vista anagrafico. L’età media della squadra è diminuita notevolmente rispetto alla scorsa stagione. Degli over sono rimasti solamente Cadau e Floris. Degli altri senatori invece Moi è diventato un membro dello staff tecnico, mentre Mancosu ha deciso di intraprendere la carriera da allenatore. Dal mercato sono arrivati dei ragazzi nati dal 1994 al 1996, la fascia di età migliore per competere in questa categoria. Abbiamo voluto riconfermare alcuni giocatori che fino all’anno scorso erano degli under come Manca e Mascia, calciatori che crediamo validi e meritevoli di fiducia. Ora starà a loro dimostrare di poter stare in Serie D non più con il privilegio dell’essere un under. In generale abbiamo fatto una buona opera di ringiovanimento”.
Sulle amichevoli pre-campionato
“Non è semplice organizzare amichevoli considerando lo scaglionamento relativo all’inizio dei vari campionati. Siamo riusciti a organizzare dei test contro buone squadre dell’Eccellenza come la Tharros o l’Iglesias poi, in chiusura, sfideremo la Torres il 20 agosto. Quello contro i rossoblù sarà un match che ci dirà di che pasta siamo fatti. Ora le partite servono per ottimizzare la condizione e far amalgamare il gruppo. Questi test permetteranno ai giovani di crescere e faranno mettere in moto chi invece si trova al secondo anno di questa esperienza”.
Sul settore giovanile
“In questi allenamenti siamo in tanti volutamente, i giovani ragazzi che ci sono oggi li considero parte integrante della prima squadra. In tanti ovviamente giocheranno nell’Under 18 o nella Juniores. Però nel mondo capitano spesso degli episodi che danno la possibilità di ottenere qualche risultato che va al di sopra delle aspettative. Ci sono molti ragazzi che hanno grandi potenzialità e credo che in tanti potranno ritagliarsi uno spazio durante la stagione. Se vogliamo considerare un diciottenne ancora un bambino stiamo sbagliando, per me dal 2003 al 2008 sono tutti abili e arruolabili in prima squadra”.
Sulle aspettative relative al girone delle sarde
“Non mi aspetto grandi cambiamenti. Probabilmente, considerati i problemi logistici dello scorso anno si rivedrà qualcosa relativo al girone in cui militano formazioni campane. Gli incastri dipendono molto dal numero di squadre del Sud presenti: sia per questioni di ordine pubblico, considerando la mole di derby possibili, sia per fattori legati agli spostamenti. Ci prenderemo quello che arriva, sarà sicuramente un girone di alto livello. Purtroppo noi sarde siamo sempre meno, quattro squadre sono poche per rappresentare la nostra regione a livello dilettantistico, sicuramente venderemo cara la pelle e accetteremo con serenità quali saranno le scelte della federazione anche perché, considerando le possibilità che abbiamo, non ci sono molte opzioni”.
dall’inviato a Tertenia Francesco Aresu