La nostra consueta analisi del giorno dopo il 33° e penultimo turno di Serie D, che non ha regalato verdetti ma la consueta dose di emozioni per le Sette Sorelle sarde.
Torres
Secondo 0-0 di fila dopo quello nel derby di Sassari contro il Latte Dolce, ma soprattutto il settimo pareggio nelle ultime nove gare disputate, Coppa Italia compresa. Non certo il ruolino migliore per la Torres di Alfonso Greco che, dopo aver definitivamente riposto in soffitta le ambizioni di promozione, deve disperatamente cercare di arrivare al secondo posto in campionato e avvicinarsi al meglio alla finale di coppa. Il pareggio insipido di Formia, il secondo di fila contro una squadra a dir poco pericolante, è l’ennesimo risultato deludente della primavera rossoblù. I freddi numeri forse non raccontano al meglio le prestazioni di Bianchi e soci, ma è evidente che questa Torres abbia un grande problema chiamato vittoria. Da quando l’inverno ha lasciato posto alla nuova stagione, sono arrivati soltanto tre successi nei 90 minuti: l’1-4 di Muravera, che aveva fatto ben sperare nella riscossa dei sassaresi (datato 3 aprile), lo 0-2 di Artena contro la Vis undici giorni più tardi (14 aprile) e lo 0-3 di Aprilia del 15 maggio scorso. In mezzo soltanto pareggi: se è certamente un bene che l’ultima sconfitta risalga al lontano 20 febbraio contro la Cynthialbalonga, peraltro al termine di una gara folle, la tendenza alla “ics” in schedina non può che preoccupare il tecnico romano. Anche contro l’Insieme Formia è mancata la cattiveria necessaria per sbloccare il risultato, con diversi elementi ormai in riserva a partire dal reparto offensivo. “Abbiamo fatto la partita, ci è mancato il gol e un pizzico di cattiveria negli ultimi 20 metri: ci abbiamo provato, la prestazione l’abbiamo fatta”, ha detto Greco a fine match ma i rossoblù non sono riusciti a scartare il regalo offerto dai cugini del Latte Dolce, che hanno sconfitto la Nuova Florida al Vanni Sanna. Mercoledì il redde rationem contro un Atletico Uri che contro l’Arzachena avrebbe meritato certamente di più per quanto prodotto: sarà un derby difficile per questa Torres, che dovrà riuscire a ritrovarsi in vista del rush finale.
Arzachena
Un primo tempo quasi perfetto, con il dovuto cinismo per trovare due bei gol su altrettante accelerazioni fulminanti e la grinta giusta per contenere le folate di un Atletico Uri arrembante. Nella ripresa la capacità di soffrire e la cattiveria di chiudere la partita nel momento del massimo sforzo giallorosso, con il gol del ko firmato da Loi. A novanta minuti dal termine della stagione Marco Nappi e la sua Arzachena continuano a sognare in grande. Il passaggio a vuoto di aprile, con due soli punti e altrettante sconfitte hanno rallentato la folle corsa di Bonacquisti e compagni che però ora si ritrovano a due punti dalla Torres e dalla Nuova Florida, sperando in un’incredibile combinazione di risultati favorevoli che potrebbero anche dare il secondo posto agli smeraldini. L’1-3 di Uri è stato il manifesto della squadra di Nappi: quasi 100 minuti a ritmi altissimi, sotto un caldo asfissiante, contro un avversario in forma e determinato a regalare un’ultima gioia ai propri tifosi. Bel gioco – da vedere e rivedere l’azione del gol di Pallecchi –, determinazione e spirito di sacrificio, con il doppio miracolo di Ruzittu (portiere sprecato per la categoria) a chiudere il match prima del sigillo di Loi: nella lotta playoff l’Arzachena è nettamente la squadra che sta meglio e mercoledì al Pirina cercherà l’ennesima perla di una stagione partita forse non al meglio, ma ricostruita con pazienza e strategia dal duo Zucchi-Nappi. Il rendez-vous con il grande ex Mauro Giorico promette scintille, ma dopo quanto visto al Ninetto Martinez c’è da scommetterci: i biancoverdi non hanno alcuna intenzione di rallentare. Avversari avvisati…
Muravera
Una sconfitta che brucia per via dell’ennesima situazione arbitrale discussa, arrivata al termine di una gara di buon livello e giocata contro un avversario che doveva a tutti i costi vincere per blindare la qualificazione ai playoff. Il 2-1 contro l’Afragolese rappresenta l’ultima fatica esterna del Muravera di Francesco Loi, che ha venduto cara la pelle contro i rossoblù di Fabiano arrendendosi soltanto alla terza doppietta stagionale di Fabio Longo, arrivato a quota 24 gol nella classifica marcatori. “Per noi è stato un gran campionato. Dobbiamo pensare a chiudere bene, nel miglior modo possibile”, ha detto il tecnico di Loceri ai nostri microfoni al termine della gara anticipando il prossimo impegno previsto per mercoledì a Muravera contro l’Aprilia. Poi ci sarà il rompete le righe, al termine della terza stagione consecutiva in Serie D per i gialloblù che vivranno un’estate che si preannuncia rovente per la questione campo di gioco. “Non ci possiamo proiettare in quello che sarà perché ancora non sa nessuno il nostro futuro”, ha aggiunto Loi nel postpartita: la questione stadio – con i lavori di ristrutturazione del Comunale previsti per le prossime settimane – non potrà non essere dirimente nell’oggi e nel domani della società sarrabese. Il campionato 2022-23 dovrà necessariamente rappresentare una svolta nel futuro del Muravera, sia dal punto di vista logistico che tecnico, ma per i ragazzi di Loi ora l’unico obiettivo è superare quota 47, record di punti in Serie D raggiunto la scorsa stagione.
Atletico Uri
Un primo tempo quasi da dimenticare, una ripresa all’arrembaggio conclusa senza lieto fine ma con la consapevolezza di avere ancora tanto da dare negli ultimi 90 minuti di fuoco contro la Torres. “I ragazzi hanno dato tutto, non ho niente da rimproverargli”, ha detto Massimiliano Paba ai nostri microfoni al termine della sfida persa dal suo Atletico Uri contro l’Arzachena. Un 1-3 pesante a livello di punteggio, perché non rende giustizia alla grande prestazione messa in campo da Cardone e soci contro la squadra più in forma del girone G. L’ingresso di Bah ha rivitalizzato una squadra che nel primo tempo non è riuscita a rendersi davvero pericolosa dalle parti di Ruzittu, tranne che nell’occasione di Altolaguirre che di testa ha lambito il palo. Demarcus non ha lasciato il segno a differenza del guineano, che ha trovato il gol dell’1-2 e ha propiziato l’azione del possibile pareggio con l’altro ex Olbia Di Paolo, su cui è stato maestoso il portiere smeraldino. Paba le ha tentate tutte, ma alla fine i giallorossi sono usciti dal Ninetto Martinez senza punti in tasca. “Sappiamo che con la Torres sarà una partita complicata, ma è anche vero che stiamo molto bene: stiamo facendo grandi partite, magari senza raccogliere tanto, ma andremo a giocarcela”, ha aggiunto il tecnico giallorosso sulla derby di mercoledì al Vanni Sanna. Cinismo davanti alla porta avversaria: è questo che è mancato all’Atletico contro l’Arzachena, chissà che il ritorno di Calaresu contro la Torres non possa essere la mossa decisiva per fare punti preziosi ed evitare i playout.
Lanusei
Difficile dire se sulle speranze playout degli ogliastrini di Oberdan Biagioni pesino di più i 7 gol subiti a Genzano dalla Cynthialbalonga o il 2-2 dell’Ostiamare al 94′, segnato da una squadra senza più pretese e, soprattutto, in inferiorità numerica. L’ennesimo regalo di una stagione disgraziata per i colori biancorossoverdi e che arriva agli ultimi 90 minuti di gioco ancora con la possibilità di avere il destino – ovvero i playout – nelle proprie mani. Sì, perché il Lanusei mercoledì a Cassino si gioca il futuro a Cassino, contro una squadra che al momento dista 7 punti e che, al momento attuale, sarebbe anche l’avversario nello spareggio finale. E dire che la sfida contro l’Ostiamare era stata indirizzata subito bene da Manca e compagni, capaci di andare sul 2-0 già alla mezz’ora grazie alla doppietta di Gaetani, la cui vena realizzativa (5 gol segnati in altrettante gare) si è risvegliata proprio nel finale di stagione. Poi il crollo, ancora una volta: prima il gol subito a freddo a inizio ripresa da Berardi, poi quello di Franchi al 94′, dopo aver sciupato con Ciotoli il possibile 3-1 che avrebbe chiuso la gara e dato altri due, preziosissimi punti agli ogliastrini. “Quando devi vincere per forza e con gli stessi 11-12 giocatori può succedere, soprattutto quando giochi ogni tre giorni: i ragazzi hanno dato tutto ed erano cotti”, ha detto Biagioni al termine dell’ennesima gara chiusa con una beffa per i suoi. Ma non c’è tempo per disperarsi: mercoledì a Cassino il Lanusei si gioca tutto per cercare di allungare propria permanenza in Serie D. Playout o no, per i processi ci sarà tempo.
Latte Dolce
L’ammazzagrandi. Così potrebbe essere definito il Latte Dolce versione Mauro Giorico, ovvero la squadra che in serie ha battuto Giugliano e Nuova Florida (entrambe vittorie per 2-1) e imposto lo 0-0 alla Torres. Tutto nelle ultime cinque partite, delle quali i biancocelesti hanno fallito soltanto quella contro il Cassino, uscito con i tre punti dal Vanni Sanna al termine di una gara vibrante. Grassi-Marcangeli e seconda forza del campionato al tappeto: la forza della squadra di Giorico è data sia dalla leggerezza di non aver ormai più nulla da perdere, dopo due terzi di stagione deficitari dal punto di vista del risultato, sia dall’entusiasmo fornito dai risultati a favore. Che la cifra tecnica del Latte Dolce non sia da penultimo posto in classifica è un dato di fatto, ma i risultati e il campo hanno detto altro. “Non abbiamo mai perso le speranze e non le perderemo fino a mercoledì sera quando affronteremo l’Arzachena”, ha detto il vice di Giorico Giancarlo Peana in sala stampa, sottolineando giustamente un aspetto: “Loro sono motivati, preparati e hanno voglia di fare bene, noi non siamo da meno”. Ecco perché mercoledì pomeriggio al Pirina c’è da attendersi un duello all’ultimo sangue, tra una truppa agguerrita – per usare la metafora di Peana nelle ultime due gare – in cerca di punti e la squadra più in forma del girone, che davanti al proprio pubblico difficilmente si farà addolcire dal ricordo lasciato da Giorico che, a sua volta, punta i playout per aggiungere una nuova medaglia alla sua carriera già ricca di imprese.
Carbonia
La matematica è l’ultima speranza. Sì, perché il Carbonia di David Suazo torna da Aprilia con in tasca un pesante poker subito dalla squadra laziale e, in allegato, l’ultimo posto in classifica ereditato dal Latte Dolce. Un blackout iniziale, come ammesso dallo stesso Suazo, che ha indirizzato la partita sui binari dei padroni di casa, con i minerari capaci di trovare il gol della bandiera con Agostinelli e poco altro. La classifica dice: Carbonia 26, Latte Dolce 27, Lanusei e Insieme Formia 28. Mercoledì allo Zoboli arriva il Gladiator di Varela, ma nemmeno fare tre punti basterebbe alla squadra di Suazo per essere certa di disputare i playout. Novanta minuti di passione, la stessa che i tifosi biancoblù hanno mostrato durante tutta una stagione fatta di alti (pochi) e bassi (molti): guadagnarsi un’altra chance sarebbe già una vittoria per quanto visto nel 2021-22, poi per parlare di futuro ci sarà tempo.
Francesco Aresu














