Vince solo la Costa Orientale Sarda di mister Francesco Loi delle quattro sarde impegnate nel turno numero 27 del girone G della Serie D. I sarrabesi-ogliastrini nel derby contro il Budoni, grazie al rigore realizzato da Ladu, ritrovano il successo per 1-0 condannando ai galluresi a un ko pesantissimo in chiave salvezza. Sconfitte anche per Latte Dolce e Atletico Uri che, nonostante il risultato negativo, hanno dato dimostrazione di poter dire la loro in vista del rush finale del campionato.
Costa Orientale Sarda
Una vittoria che mancava da più di un mese e mezzo, che arriva a lenire il fastidio per gli ultimi risultati che avevano lasciato l’amaro in bocca dalle parti di Tertenia. Lo 0-1 di Budoni firmato da Ladu (all’ottavo gol stagionale) su rigore riporta il giusto entusiasmo in casa Costa Orientale Sarda, oltre a rimettere i gialloblù al sesto posto a sole tre lunghezze dall’Ischia. Ma soprattutto, con sette turni ancora da giocare, mette 14 punti tra la squadra allenata da Francesco Loi e il tredicesimo posto, ultimo valido per i play-out per non retrocedere in Eccellenza. “Credo che 41 punti siano sufficienti ad archiviare il discorso salvezza”, ha detto il tecnico in seconda Antonio Carta al termine del match del Pasquale Pinna. Un obiettivo raggiunto con diverse giornate d’anticipo rispetto alla scorsa stagione, che permetterà ora a Nurchi e compagni di affrontare il prosieguo del campionato con maggiore serenità. Contro il Budoni il Cos ha fatto la partita fin dai primi minuti, proponendo un gioco basato su palleggio e verticalità. Il ritorno da titolare di Piras sulla fascia destra dopo oltre tre mesi ha dato fisicità e corsa alla manovra, per quanto il futuro difensore del Catanzaro abbia sofferto la verve di capitan Spano. Il gol è arrivato solo su calcio di rigore, assegnato per un fallo di Barboza su Floris (convincente nel ruolo di esterno destro a piede invertito nel tridente alle spalle di Manca), ma i gialloblù hanno sfiorato più volte il raddoppio. In difesa ottima prestazione dell’ex di turno Satta (preferito a Bonu) e Cogotti, mentre i successivi ingressi di Cadau e Cabiddu a destra hanno dato maggiore stabilità specie dopo l’inserimento su quella fascia dell’ex Latte Dolce Imoh da parte di Cerbone. In porta cresce il portierino Xaxa, classe 2008, autore di una parata decisiva su Idoyaga che ha blindato il risultato. L’ennesima scommessa vinta da mister Loi (ex portiere, va ricordato), che a Budoni ha ricevuto un’altra risposta importante da parte dei suoi ragazzi. Ora i gialloblù saranno impegnati in due sfide ravvicinate, complice il turno infrasettimanale pre-pasquale: domenica 24 febbraio a Is Arranas arriva il Cynthialbalonga di Mariotti a forte matrice sarda, poi giovedì 28 Nurchi e soci saranno di scena a Roma contro la Boreale. Due gare che potrebbero far capire tanto del futuro immediato del Cos, in attesa del big match interno in programma il 7 aprile contro la Cavese. (f.a.)
Latte Dolce
“Sconfitta meritata, in casa dobbiamo osare di più ed essere più aggressivi”, parole e musica del direttore generale del Latte Dolce Adriano Fantoni al termine del match perso per 1-0 contro l’Ischia. Una gara non semplice quella andata di scena a Sassari, con i biancocelesti bravi nel saper soffrire e chiudere gli spazi a un’avversaria rimaneggiata dalle tante assenze, ma propositiva e imprevedibile. Sofferenza ma anche alcune occasioni, in particolare in contropiede, che hanno premiato solo sotto l’aspetto teorico le scelte fatte da mister Giorico nello schierare un attacco rapido e dal baricentro basso per sfruttare le ripartenze. Soluzioni sbagliate invece all’atto pratico con le decisioni prese negli ultimi metri del campo che, in due occasioni (prima con Muscas e poi con Saba), hanno vanificato la possibilità ai biancocelesti di trovare la via del vantaggio. Gestione e controllo che è durata per 72 minuti, con l’imbucata vincente per Di Meglio che è valsa l’1-0 e di conseguenza l’intera posta in palio in favore dell’Ischia. Una sconfitta che lascia del rammarico per quello che poteva essere ma alla fine non è stato, ma che non cancella comunque quanto di buono fatto nell’ultimo periodo dai biancocelesti, grazie alla serie di 5 risultati utili consecutivi conditi dalla vittoria contro il Cassino. Ora nel futuro tanti impegni cruciali per il percorso salvezza di Cabeccia e compagni. Il calendario prevede infatti, nelle prossime giornate, due scontri salvezza: prima il derby contro l’Atletico Uri, in programma al Ninetto Martinez domenica 24 marzo, poi il turno infrasettimanale giovedì 28 tra le mura amiche contro il Gladiator. Due tappe importanti e da non sbagliare per affrontare un finale di campionato con maggiore serenità. (a.o.)
Atletico Uri
“Poco da rimproverare ai ragazzi, abbiamo dato l’anima ma c’è un po’ di rammarico perché potevamo ottenere di più d questa gara”. L’ analisi del vice allenatore Francesco Mura, in panchina al posto dello squalificato Paba, fotografa bene la sconfitta dell’ Atletico Uri a Pavona, contro la Cynthialbalonga. Difficile fare meglio in una partita giocata in inferiorità numerica per larga parte dopo l’espulsione di Barracca, che ha ricevuto due gialli in pochi minuti causando anche un rigore, sbagliato dall’ex Arzachena Sartor. Un primo tempo giocato alla pari, anche in 10 contro 11, alla corte di una delle squadre più complete del Girone G, con una difesa ordinata e solida, crollata solo dopo un episodio con un batti e ribatti in area risolto da Maccari. Un gol che ha inevitabilmente fatto uscire l’Atletico Uri dal proprio guscio, che è riuscito a causare qualche problema dalle parti della difesa laziale. Poi nel momento del massimo sforzo è arrivata la doppietta di Maccari che ha chiuso praticamente i conti. I giallorossi tornano in Sardegna senza punti, ma forse un po’ più di consapevolezza di poter dire senz’altro la propria nella corsa salvezza. Ora via a una serie di finali da non sbagliare a cominciare dal derby del Martinez contro il Latte Dolce, tre punti sopra la squadra di Paba che poi sarà attesa da un’altra partita casalinga, quella contro il Trastevere nel turno pasquale. Un buon bottino di punti potrebbe essere il modo ideale per affrontare un aprile che si annuncia decisivo e difficoltoso, con le sfide alle campane di alta classifica Ischia e Nocerina, seguita da quella contro Gladiator, che assume già i contorni di un playout anticipato. (m.p.)
Budoni
Ottava sconfitta nelle ultime dieci gare giocate, qualche fischio e invito non proprio elegante gridato dalla tribuna, il morale sotto i tacchi che coincide con il silenzio stampa annunciato per tutto il mese di marzo. In casa Budoni il ko interno contro il Cos ha reso amaro il ritorno al Pasquale Pinna di Raffaele Cerbone, dopo il pesante 5-0 di Ostia della settimana scorsa. L’ex tecnico di Olbia e Arzachena ha riproposto un 4-3-3 molto offensivo, con Spano e Lancioni ai lati del pivot Quintero, impegnato in una lotta fisica contro la coppia Gallo-Satta, mentre a centrocampo Stefanoni e Bammacaro hanno provato a dare corsa e inserimenti offensivi. Tutto vano, però: i galluresi non sono riusciti a vincere la resistenza della difesa gialloblù, sfiorando il gol del pareggio soltanto al 90’ con Idoyaga, servito da uno Spano a tratti immarcabile. Nemmeno la chiamata allo stadio della comunità budonese ha sortito l’effetto sperato dalla dirigenza, che ha dovuto assistere all’ennesima sconfitta casalinga, la nona su 14 partite giocate tra le mura amiche. Cerbone dovrà essere bravo a ricostruire l’autostima di una squadra in forte difficoltà su tutti i fronti, specie quello realizzativo dove l’assenza di un vero e proprio bomber (il capocannoniere è ancora Gueye con 3 gol, andato via a dicembre) sta pesando non poco. I prossimi due match in quattro giorni contro Nuova Florida e Cavese, entrambi in trasferta, saranno decisivi per definire le sorti salvezza dei biancoblù, al momento ancorati al penultimo posto in classifica con 19 punti, a cinque lunghezze dal Gladiator terzultimo. (f.a.)
La Redazione