Una prima parte di campionato lunga e intensa quella delle quattro sorelle sarde impegnate nel girone G della Serie D. Diciassette tappe di un percorso che visto Costa Orientale Sarda, Atletico Uri, Latte Dolce e Budoni, togliersi delle soddisfazioni ma anche affrontare dei momenti di difficoltà. Con le due settimane di riposo per le vacanze di Natale e Capodanno è giunto il momento di tracciare un primo bilancio sul cammino fatto finora dalle società isolane nella quarta serie nazionale.
Costa Orientale Sarda
Sorpresa, ma fino a un certo punto. Il Costa Orientale Sarda si prepara a lasciarsi dietro un girone d’andata da protagonista, forse oltre le aspettative ma non per questo lontano da quanto è nella natura della squadra di Francesco Loi. Perché i gialloblù nella stagione scorsa, la prima dalla nascita della società, avevano dimostrato di poter dare del filo da torcere a tutte le squadre, soprattutto tra le mura amiche. Il mercato prima e una quadratura tattica trovata in fretta, con la solita predisposizione al gol, hanno regalato un passo avanti deciso nella stagione 2023-2024. Trenta punti totali, dodici in più rispetto al girone d’andata della scorsa annata, una differenza gol positiva (29 reti fatte e 25 subite) e 1,76 punti di media a gara (che diventano 2,22 a Tertenia). Con il secondo posto in classifica impacchettato da diverse settimane che ha resistito sotto l’albero di Natale, fino a essere scartato nonostante le due sconfitte consecutive che hanno chiuso il girone d’andata e interrotto una serie positiva di tredici risultati utili consecutivi. Dopo aver dimostrato di avere nelle corde il raggiungimento anticipato di una salvezza che resta comunque l’obiettivo dichiarato e ancora da raggiungere, Demontis e compagni hanno ora il compito di provare a fare il definitivo passo per la maturazione. Servirà confermarsi nel girone di ritorno, pur essendo consapevoli che diverse avversarie proveranno a rovesciare i destini di un campionato finora sempre in mano alla Cavese. Per riuscirci, i sarrabesi-ogliastrini dovranno provare a migliorare il loro rendimento lontano da casa (2 successi, 2 sconfitte e 4 pari all’attivo) e trovare un equilibrio definitivo nelle due fasi: cercando da una parte di riprendere il feeling con il gol, che soprattutto un reparto offensivo provato dagli infortuni ha visto complicarsi nell’ultimo mese del torneo, e di tenere stretti i miglioramenti visti nella fase difensiva che hanno permesso di navigare nelle acque alte della graduatoria per gran parte del girone d’andata. Saranno poi necessarie anche le forze di un’intera rosa che è sì profonda ma che anche nell’ultima sfida di Cassino ha avvertito il peso di assenze importanti (da Nurchi a Piredda passando per Loi e i giovani Piras, Cogotti e Scarafoni). La pausa è sembrata per questo arrivare nel momento giusto per respirare e guardare a quanto fatto. Un momento di stacco utile per guardarsi indietro, sorridere guardando alla classifica e scorgere nuovi stimoli. Perché gli ingredienti forse più importanti per riuscire a confermarsi saranno ambizione e determinazione, in un girone G che dalla prima sfida del girone di ritorno contro l’Atletico Uri presenterà nuovamente le sue difficoltà. (m.c.)
Atletico Uri
Prima parte della stagione in casa Atletico Uri più che soddisfacente, 10° posto in classifica, 21 punti conquistati e andamento perfettamente in linea con gli obiettivi prefissati a inizio stagione. Le vacanze, per i ragazzi di Massimiliano Paba, possono essere più che tranquille. Serenità nonostante l’ultima partita del girone di andata (sconfitta casalinga per 5-0 contro l’Ostiamare) non sia stata tra le migliori da quando i giallorossi hanno conquistato la Serie D. Un progetto quello fatto in sede di programmazione che tende la mano ai giovani. Una decisione coraggiosa ma che allo stesso tempo sta portando i frutti sperati. Tra gli under a brillare maggiormente in queste prime 17 giornate è stato Domiziano Tirelli. Giovane portiere classe 2006 che in questa prima parte di campionato, partita dopo partita, è cresciuto in maniera esponenziale. Talento cristallino soffiato dalle mani di club di categorie superiori, l’estremo difensore giallorosso ha avuto la meglio nelle gerarchie di Paba sul più esperto Antonino Fusco, svincolatosi a novembre. Passi in avanti importanti fatti non solo dall’estremo difensore, ma anche dai vari Barracca, Fusco e Pionca. Una missione difficile, ma che può considerarsi compiuta grazie al giusto mix creato tra under e non. L’esperienza dei nuovi arrivati Esposito e Attili, che si è unita a quella di Fadda e Ravot, tutti ingredienti che hanno permesso all’Atletico Uri di avere un gruppo solido e ben equilibrato. Guardando al percorso, invece, quello intrapreso fino a questo momento è fatto di vittorie importanti e per nulla scontate – come quella sul campo della Cavese -, ma anche di alcune sconfitte arrivate nonostante delle belle prestazioni, vedasi la gara in casa della Nocerina di Marco Nappi. Tante risposte positive, ma allo stesso tempo anche alcuni fattori che devono portare a delle riflessioni, in particolare per il reparto avanzato. Un gol che manca da ben 5 giornate, un fattore definito dallo stesso tecnico Paba un problema grosso per la sua squadra. Sfortuna senza dubbio, considerato in particolare l’infortunio di Cristaldi a qualche giorno di distanza dall’addio di Ankovic, ma anche quel segno meno alla voce cinismo e cattiveria che ha di fatto prevaricato il buon esito di alcune gare. Che sia dal mercato o dalla testa dei giocatori, in vista del girone di ritorno, servirà un cambio di marcia. Il definitivo passo in avanti in termini di maturità che andrà messo alla voce dei buoni propositi per il 2024. Ripartire in vista del secondo atto del campionato non dai fantasmi degli ultimi minuti della sfida contro l’Ostiamare, ma dalle occasioni sprecate rispetto alla mole di gioco prodotta in quella stessa gara. La solita voglia di crescere dimostrata in questi anni di Serie D, che dovrà fare da traino per continuare a correre verso l’obiettivo di una salvezza tranquilla.
Latte Dolce
Da un lato la classifica, dall’altro il rendimento. Due facce contrastanti di una stessa medaglia che, risultati alla mano, permettono al Latte Dolce di trascorrere delle vacanze serene: 20 punti conquistati che valgono il 12° posto. Rendimento perfettamente in linea con gli obiettivi prefissati a inizio stagione. Se il cammino complessivo fino al 17° turno del girone G della Serie D è il lato bello della medaglia, quello relativo all’atteggiamento e alle prestazioni delle ultime uscite desta maggiori preoccupazioni. A dirlo è lo stesso tecnico dei sassaresi che, al termine delle ultime due gare di campionato, ha dichiarato: “Per salvarsi serve più cattiveria, bisogna lottare di più. Per scendere in campo bisogna dare il massimo, altrimenti si rimane fuori“. Un punto di domanda messo da mister Giorico alla voce atteggiamento che va al più presto risolto. Una critica che già in passato è stata rivolta da parte della società ai propri giocatori in occasione della sconfitta casalinga per 1-0 contro il Cassino. Messaggio recepito in maniera pronta da Cabeccia e compagni che hanno trasformato la rabbia in successi e buone prestazioni: prima sul campo dell’Anzio e poi in casa contro il Cynthialbalonga. Vittorie che però non hanno trovato continuità, con uno score di un solo successo (contro il Gladiator 1-0), 2 pareggi e 6 sconfitte nei successivi 9 turni – dal 9° al 17°, ultimo del girone di andata -. Assenze importanti per infortunio – come quelle di Marcangeli, Saba o Pireddu, per citarne alcune – che hanno pesato parecchio nell’economia del gruppo allenato da Giorico. Sia perché chi è stato chiamato in causa per rimpiazzarli non ha dato il contributo sperato, sia perché il calendario non è stato un fattore che ha giocato a favore dei sassaresi. Ora per guardare al futuro con serenità servirà subito una scossa. Sarà necessario ritrovare una vittoria già nel derby contro i cugini del Budoni (in programma al Campo Principale di Latte Dolce giovedì 7 gennaio). Tre punti da conquistare non solo per riprovare la gioia del successo, ma soprattutto per scacciare i fantasmi di una parte finale del girone di andata che rischiano di essere pesanti in prospettiva futura. Un nuovo punto d’inizio in cui, i biancocelesti, dovranno essere abili nel trasformare la voglia di riscatto in determinazione e attenzione sul terreno di gioco. Ripartire dalla solidità difensiva data dall’accoppiata Russu-Cabeccia, per scatenare l’abilità nelle ripartenze che tanto aveva creato problemi alle varie avversarie nelle prime battute del campionato. Un percorso di crescita che dovrà passare gioco forza dall’apporto dei giovani. Perché se è vero che in quel di Latte Dolce si è stati lungimiranti nel voler dare fiducia ai vari ragazzi del proprio vivaio, lo è altrettanto che da parte degli under serve una marcia in più: in particolare alle voci atteggiamento e personalità. La dirigenza biancoceleste intanto ha già regalato a mister Giorico due pedine nuove, a centrocampo Lorenzo Orlando e in attacco Ador Gjuci. Se il cammino fatto finora, al netto delle difficoltà e dei problemi, è in linea con gli obiettivi di inizio stagione, per il 2024 serve necessariamente un cambio di passo. Un inversione di marcia necessaria per fare in modo che la grande cavalcata che la scorsa stagione ha portato alla promozione diretta in Serie D, diventi il punto di partenza per consolidarsi in ambito nazionale.
Budoni
Girone d’andata a dir poco movimentato in quel di Budoni dopo la promozione in Serie D conquistata attraverso gli spareggi di Eccellenza. Al giro di boa del girone G la classifica vede la formazione isolana al 15° posto a quota 15 punti, distante 5 lunghezze dalla zona salvezza ricoperta dal Latte Dolce. Un campionato approcciato con il piede giusto: quattro risultati utili consecutivi frutto dei successi interni contro Latte Dolce e Atletico Uri e dei pareggi sui campi della Romana e del Trastevere. Un ruolino di marcia che aveva fatto sperare in un percorso diverso dei biancoazzurri nelle vesti di matricola del campionato. Una strada che però, dopo il terzo successo stagionale arrivato di fronte al proprio pubblico contro l’Ostiamare (3-1) e il buon pareggio nel derby in casa del Cos (0-0) – rispettivamente ottavo e nono turno di campionato -, si è fatto in salita. Da quelle gare in poi una serie di 5 sconfitte consecutive, intervallate dal cambio di guida tecnica, con Mario Petrone subentrato a Raffaele Cerbone, e una rivoluzione quasi totale della rosa. Un lavoro intenso e meticoloso quello fatto dal direttore sportivo del Budoni Salvatore Casapulla, che ben rispecchia le volontà da parte della società di cambiare rotta e marcia. Ripartire dai punti saldi come Lancioni, Ortenzi e capitan Farris, dai giovani che già avevano fatto ben vedere nelle prime battute stagionali, ma soprattutto da dei rinforzi mirati per dare maggiore qualità ed esperienza a una squadra alla disperata ricerca di certezze. “Il girone di ritorno per noi sarà un nuovo campionato, voglio salvare il Budoni”. Un messaggio chiaro quello mandato dal tecnico dei galluresi, da un lato la necessità da parte del Budoni 2.0 di trovare la giusta chimica e intesa considerati i tanti volti nuovi, dall’altra la ricerca della chiave di volta per rimettere sui giusti binari un campionato con poche luci e tante ombre. Con l’arrivo del tecnico ex Pisa i primi passi in avanti iniziano a vedersi, a partire dalla maggiore attenzione difensiva, passando per la capacità di cambiare volto durante una gara grazie a una panchina più variegata. Tanti piccoli segnali, come il gol ritrovato nell’ultimo match di campionato contro l’Anzio dopo 4 giornate di digiuno, che devono dare maggiori speranze ai biancoazzurri per compiere la cavalcata verso la salvezza. Le due settimane di pausa arrivano nel momento giusto per il Budoni. Recuperare le energie fisiche e mentali trascorrendo le vacanze in serenità con i propri cari, per poi rimboccarsi le maniche in vista di un 2024 in cui fatica, sudore e sacrifici dovranno essere il pane quotidiano.
Andrea Olmeo














