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Serie D | Derby scialbo a Sassari: squilli di Arzachena, Uri e Carbonia

Lisai contrastato da Bilea in Torres-Latte Dolce | Foto Alessandro Sanna
Lisai contrastato da Bilea in Torres-Latte Dolce | Foto Alessandro Sanna
sardares
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La nostra consueta analisi del giorno dopo il 32° turno di Serie D, che ha regalato emozioni di diverso tipo alle Sette Sorelle sarde.


Torres

Un passo indietro sotto tutti i punti di vista. È quello che ha detto un insipido derby di Sassari per la Torres di Alfonso Greco, reduce dall’overdose di adrenalina data dal passaggio in finale in Coppa Italia Dilettanti e dallo 0-3 di Aprilia contro una delle squadre più ostiche dell’intero girone G. Contro i cugini del Latte Dolce, invece, per i rossoblù c’è ben poco da salvare. Il caldo del torrido pomeriggio sassarese ha inciso, così come gli impegni ravvicinati e le assenze di spessore: attenuanti certo, ma né capitan Bianchi né lo stesso Greco a fine partita hanno voluto attribuire a queste motivazioni il pareggio del Vanni Sanna. Contro un Latte Dolce che ha giocato in 40 metri, compatto e stretto tra i reparti, i rossoblù non sono mai riusciti a trovare la giocata giusta. Il 4-3-3 con Sabatini e Lisai esterni offensivi ai fianchi di Diakite non ha dato gli effetti sperati. Non c’è mai stata profondità nella manovra offensiva torresina, contratta dall’ardore e dalla densità messa in campo dai biancocelesti di Giorico. Neanche i cambi hanno sortito l’effetto desiderato: Ruocco non si è mai acceso, Demartis ha provato a vivacizzare l’attacco ma ha avuto pochi palloni giocabili, mentre la terza presenza di Edgar Cani è stata poco più che una comparsata. “Eravamo scarichi sia mentalmente che fisicamente, non siamo riusciti mai a tirare in porta: ora dovremo cercare di recuperare sia fisicamente che mentalmente”, ha detto Greco in sala stampa: con tre partite ancora da giocare – la prima domenica 22 a Formia – in campionato (primo turno di playoff compreso) e la finale di Coppa Italia contro il Follonica Gavorrano il prossimo 1° giugno sarà fondamentale trovare le giuste energie per concludere la stagione nel miglior modo possibile, così da avvicinarsi alla prossima con la consapevolezza di aver dato tutto e, possibilmente, senza rimpianti.

Arzachena

Una superpartita, dominata dall’inizio alla fine e un segnale chiaro alle altre squadre impegnate nella lotta playoff: l’Arzachena c’è e non ha alcuna intenzione di mollare di un centimetro. Il 2-0 degli smeraldini contro l’Afragolese ha detto questo, insieme alla certezza che quando Bonacquisti e compagni riescono a coniugare bel gioco e concretezza non è inferiore a nessuna squadra del girone G. Lo ha detto anche Marco Nappi al termine della sfida del Pirina che permette ai galluresi di pareggiare gli scontri diretti con i rossoblù di Fabiano e, soprattutto, di sopravanzarli in classifica. “Se si arriva ai playoff bisogna giocarli per vincere. Domani (oggi, ndr) la squadra voleva il giorno libero, ora non è il momento per riposare”, ha detto il tecnico romano, che ieri ha avuto le risposte volute da Nino Pinna, autore di una grande prestazione e del gol che ha sbloccato l’incontro: “Potrebbe fare 15-20 gol all’anno, è un giocatore di grande qualità. Sta capendo quali sono gli insegnamenti e i consigli che gli sto dando visto che quando giocavo facevo il suo ruolo”. L’altra ottima notizia per l’Arzachena è la tenuta difensiva, con Bonu e soci che hanno lasciato a secco il tridente delle meraviglie dell’Afragolese grazie a una buona prova corale di tutta la squadra, non soltanto del reparto arretrato. Ora restano 180 minuti da giocare nell’Isola, per blindare il quarto posto e, chissà, magari puntare il terzo sperando in un crollo di una tra Torres e Nuova Florida: prima la trasferta di Uri, in programma domenica 22 maggio, poi la chiusura contro il Latte Dolce del grande ex Mauro Giorico.

Muravera

Una sconfitta arrivata sotto il primo vero caldo stagionale, per fortuna indolore, in cui gli episodi sono stati decisivi. Un risultato che interrompe la striscia positiva iniziata dopo il pesante k.o di Monterotondo, ma che non cancella comunque un secondo tempo positivo in cui più volte il Muravera è andato vicino al pareggio. Una partita dai due volti quella degli uomini di mister Loi, chiamato un’altra volta a mischiare le carte viste le assenze. Un primo tempo deludente, dopo un primo quarto d’ora positivo, dove le distrazioni hanno premiato un Gladiator che ha fatto vedere delle buonissime trame di gioco nei primi quarantacinque minuti, rendendo concreto il palleggio con due gol che hanno chiuso la prima parte di gara. Nel secondo tempo i sarrabesi sono però scesi in campo con uno spirito diverso, Nurchi ha suonato la carica con il gol che ha accorciato le distanze e la squadra di casa ha cominciato a spingere. È mancato però, come accaduto in altre occasioni, quel cinismo per ribaltare la gara. Così la dura legge del gol si è ripresentata, portando il risultato sull’1-3 nonostante le proteste per un rigore non ravvisato dall’arbitro. La classifica però sorride ancora e le due partite – seppur complesse – contro Afragolese e Aprilia possono portare il Muravera a una posizione ancora più nobile rispetto al nono posto occupato momentaneamente in graduatoria. A preoccupare sono solo invece le parole del tecnico sarrabese a fine partita. L’annosa questione campo a fine giugno prenderà una strada senza uscita e la cittadina sarrabese rischia di non avere più calcio. La soluzione sembra non intravedersi all’orizzonte: spetta a tutte le parti in campo spingere ora verso lo stesso obiettivo. (ma.ca.)

Atletico Uri

Quattro punti contro due squadre ambiziose e in grado di mettere in difficoltà chiunque, con il plus del gol segnato al 94′ dopo una gara giocata con il consueto coraggio. E, soprattutto, una classifica che a due turni dal termine arride alle speranze di salvezza diretta. Lo 0-1 di Ostia griffato dal sesto gol stagionale di Alessio Fadda ha portato l’Atletico Uri a quota 35 punti, a 8 di vantaggio sulla coppia formata da Insieme Formia e Lanusei. Un distacco che, regolamento alla mano, al momento premierebbe i giallorossi di Massimiliano Paba con la salvezza diretta. Ma, perché c’è un ma grande come una casa, la patente del secondo anno in Serie D passa necessariamente dalle ultime due gare contro Arzachena e Torres, forse i peggiori avversari possibili in questo momento. “Testa a domenica perché non c’è tempo per festeggiare”, ha detto lo stesso Paba ai nostri microfoni dopo l’impresa di Ostia, che regala fiducia a un gruppo capace di rialzarsi dopo un girone di ritorno faticoso e con qualche sconfitta di troppo. “I ragazzi stanno bene sotto tutti i punti di vista, lo dimostrano anche le ultime prestazioni, dove magari abbiamo raccolto molto meno di quello che avremo meritato”, ha aggiunto il tecnico dell’Atletico che dovrà trovare punti preziosi per evitare l’epilogo playout, per rimettere “in mezzo” alla bolgia anche Cassino e Monterotondo, appaiate a 35 punti come i giallorossi e che sfideranno rispettivamente Giugliano e Cynthialbalonga.

Lanusei

“Sarà l’ennesima partita della vita”. Così Oberdan Biagioni aveva presentato la sfida di Genzano contro la Cynthialbalonga. Il perentorio 7-2 rifilato dai laziali al Lanusei rischia di lasciare più scorie di quanto si possa pensare in Ogliastra: la classifica dice ancora che l’impresa playout è possibile, ma i punti di Lazazzera e compagni restano 27 e la distanza rispetto al trio formato da Cassino, Monterotondo e Atletico Uri è diventata da zona rossa. L’imperativo categorico per i ragazzi di Biagioni è fare quanti più punti possibile nelle prossime due sfide contro Ostiamare e lo stesso Cassino, la prima davanti al proprio pubblico e l’ultima in trasferta. A Genzano è andato tutto male per i biancorossoverdi: soli 16 giocatori in distinta a testimoniare il momento difficile, il tentativo di rimettere in piedi il match con i gol di Petruccelli e D’Alessandris che non è servito a evitare la Caporetto dell’Abbatini. Ora si fa davvero durissima, ma la matematica dice che i playout restano ancora possibili.

Carbonia

La vittoria della speranza. Il 2-0 rifilato allo Zoboli dal Carbonia alla Vis Artena testimonia che l’anima del gruppo di David Suazo è ancora viva e non intende mollare fino all’ultimo. Il ritorno in città ha agevolato il tentativo di rimonta sulla corsa playout dei minerari, che nello stadio intitolato alla leggenda biancoblù hanno guadagnato 12 dei 15 punti totali tra le mura “amiche”, con soli tre pareggi colti a Sant’Anna Arresi. Chissà che sarebbe successo se la squadra avesse potuto contare sull’affetto del proprio pubblico fin dall’inizio della stagione, ma ora sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Contro una delle deluse di questo campionato Aloia e soci hanno giocato una bella gara, portando a casa la piena posta in palio e limitando Capodaglio, vero faro dei rossoverdi. Ora davanti ai minerari restano le sfide contro Aprilia e Gladiator: due squadre che in teoria hanno poco o nulla da chiedere al campionato, cui i ragazzi di Suazo dovranno opporre una fortissima voglia di salvare la categoria, nella speranza che le avversarie perdano qualche punto.

Latte Dolce

Una prestazione solida grazie a una difesa coriacea, con pochissimi spazi lasciati alla Torres e al suo attacco, con qualche sparuta offensiva che non ha però prodotto occasioni da gol. Se l’obiettivo di Mauro Giorico alla vigilia del derby con la Torres era quello di uscire indenne dal Vanni Sanna il suo Latte Dolce lo ha portato a termine in pieno. I rossoblù di Greco hanno provato a ragionare ma davanti hanno trovato una squadra cortissima e con una densità importante grazie allo spirito di sacrificio di tutti i reparti, che ha impedito praticamente ogni tipo di trama offensiva. Ai biancocelesti servivano però tre punti, specie dopo i risultati delle rivali: le sconfitte di Lanusei e Formia e la contemporanea vittoria del Carbonia tengono ancora il discorso retrocessione e playout aperto, anche se il trio di squadre a 35 punti si allontana sempre più. Il calendario dice Nuova Florida e Arzachena: due avversarie in forma e ancora in piena corsa playoff, contro cui sarà molto difficile fare punti. Il Latte Dolce di Giorico ha però dimostrato di non temere nessuno e di poter fare brutti scherzi anche alle big, chiedere al Giugliano per conferma. Contro la Torres capitan Tony Gianni ha guidato alla grande la linea difensiva mettendo la museruola a Diakite, ma è mancata la spinta offensiva in grado di produrre occasioni da rete. Negli ultimi 180′ sarà quello l’obiettivo primario della squadra biancoceleste, perché soltanto con i gol segnati in casa Latte Dolce si può sperare di portare a casa due vittorie che sarebbero preziosissime sulla corsa playout.

Francesco Aresu

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