La nostra consueta analisi del giorno dopo il turno di Serie D: c’è ancora speranza a sud di Nuoro, mentre per i sassaresi di Giorico l’incubo non sembra avere fine.
Lanusei
“Non abbiamo ancora fatto niente”. Impossibile non dare ragione a Oberdan Biagioni dopo la vittoria di misura del suo Lanusei contro il Latte Dolce. Un successo ampiamente meritato per quanto prodotto sul campo da Lazazzera e compagni, che hanno sfiorato il gol in almeno altre tre circostanze, ma prima il palo e poi un enorme Carboni – cosa ci fa in Serie D un talento così? Mah – hanno detto di no alla possibilità di un risultato più largo. Ed è questa la verità : gli ogliastrini di Biagioni “giocano”, non badano al risultato e questo, forse, in Quarta serie può essere un azzardo se stai cercando di salvare la categoria. Petruccelli, Masia, Manca, Di Lollo: tra centrocampo e trequarti il talento ai biancorossoverdi non manca, ma il problema è sempre lo stesso e si chiama attacco sterile. Tre gol per D’Alessandris, due per Ciotoli, uno a testa per Gaetani e Fernandez, per un totale di 7 reti messe a segno. Una miseria, se si pensa che il solo Svidercoschi, centravanti del Real Monterotondo Scalo avversario diretto per la salvezza ne ha siglato 10 “da solo”. Ecco, al Lanusei manca un bomber, ma non da oggi. Da inizio stagione, quando probabilmente sono state sbagliate le scelte per sostituire Varela (13 reti totali) e Attili (10): stanno mancando i gol di Gaetani mancano 5 gol rispetto allo scorso anno a questo punto della stagione (1 con il Fasano, 5 con il Fiuggi), mentre l’argentino Fernandez ne mise a segno 4 tra Giugliano e Castrovillari in tutta l’annata. “Faccio i complimenti ai ragazzi perché siamo stati uomini: nella prima parte siamo stati belli, nella seconda siamo stati uomini. E questo ci può portare lontano”,  ha commentato Biagioni a fine gara, lodando la prova difensiva dei suoi contro il tentativo di rimonta del Latte Dolce. Il prossimo turno regala un’altra trasferta da brividi agli ogliastrini, che andranno a giocarsela contro l’Afragolese con l’obiettivo di dimostrare che quanto visto nel derby di mercoledì 30 contro i sassaresi non è stato un fuoco di paglia, ma soltanto l’inizio della rimonta.
Carbonia
Alzi la mano chi si aspettava che, dopo il 3-1 della Torres firmato Diakite, il Carbonia sarebbe riuscito a portare a casa punti dal Vanni Sanna. Undicesimo punto in 6 gare, secondo risultato utile di fila contro una big dopo l’1-0 sulla Cynthialbalonga e quella sfrontatezza di chi, a un certo punto della stagione, ha capito di non aver più nulla da perdere, decidendo di fare un aggressivo all-in sul resto del campionato. Il “clic” nella testa dei ragazzi di David Suazo c’è stato e le prove sono sotto gli occhi di tutti. Dopo il punto più basso, ovvero la sconfitta con l’Insieme Formia, è ripartita la stagione: dopo aver toccato il fondo, i minerari sono riusciti a compattarsi e a riscrivere la storia di una stagione che stava assumendo tutte le sembianze di un sequel mal riuscito di un film campione di incassi. La rimonta contro i rossoblù di Greco è stata l’ultima prova della rinascita, arrivata dopo l’ennesima prestazione solida. Finalmente le individualità stanno emergendo grazie al lavoro di un gruppo che si è cementato e, dopo il ritorno allo Zoboli, ha decisamente cambiato marcia. Contro questo Carbonia tutte le squadre hanno fatto, fanno e faranno fatica: un messaggio in più per l’Ostiamare, che domenica arriva in Sardegna alla ricerca di punti per riaprire la corsa ai playoff. Ma così come il Cagliari di Mazzarri, anche il Carbonia di Suazo ha capito di non dover guardare il calendario: dopo un girone d’andata deficitario, ogni avversario è dello stesso livello, che ambisca alla Serie C o a non finire in Eccellenza. “Dobbiamo provare e pensare a noi, ce lo dice la classifica”, ha detto il tecnico honduregno a fine match. Difficile dargli torto, ma guai a rovinare questo trend: l’imperativo è lasciarsi i rimpianti alle spalle, confinandoli tutti nel girone d’andata.
Latte Dolce
Era la seconda gara da vincere a tutti i costi ma è arrivata la seconda sconfitta, peraltro la settima consecutiva. Ultimo posto in classifica, con il numero 16 che si ripete in modo preoccupante, accomunando l’ammontare dei punti fin qui conquistati e il numero di partite perse in totale. Il derby del Lixius ha detto diverse cose per il Latte Dolce di Mauro Giorico: intanto che la mano dell’ex allenatore di Arzachena e Alghero si inizia a vedere in fase difensiva, con i biancocelesti apparsi decisamente più compatti rispetto a sabato scorso contro il Real Monterotondo, ma ancora una volta si son visti troppi errori. Se l’attacco del Lanusei piange, sicuramente quello lattedolcino non ride: ancora una volta Zecchinato e Bartulovic hanno dato l’impressione di non ricalcare l’identikit del bomber di categoria in grado di portare i gol salvezza a una squadra che ha un disperato bisogno di trovare la scintilla auspicata dal tecnico algherese. Cannas si è perso dopo un ottimo inizio di stagione, mentre Palmas e Grassi fin qui non sono mai riusciti a fornire il contributo atteso dalla dirigenza, con troppi passaggi a vuoto nei momenti decisivi. Domenica a Usini sarà già tempo dell’ultima spiaggia per i biancocelesti: al Peppino Sau arriva l’Insieme Formia, che precede in classifica Cabeccia e compagni con un punto di vantaggio (e con il match contro l’Atletico Uri da recuperare). Qualunque risultato diverso dalla vittoria significherebbe mezzo piede in Eccellenza per quella che ai nastri di partenza era senza dubbio una buona squadra che poteva essere la sorpresa del girone G, ma che fin qui per vari motivi – a cominciare dalla mancanza di fiducia nei propri mezzi – ha pagato in maniera eccessiva il “ridimensiomento” dopo l’uscita del gruppo Abinsula dalla dirigenza.
Francesco Aresu














