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Serie C | Olbia, una notte da dimenticare. E Occhiuzzi traballa

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La nostra consueta analisi a freddo della gara dei galluresi che contro la Fermana hanno subito una pesantissima sconfitta interna che rischia di lasciare pericolose scorie sulla corsa salvezza.

Lo abbiamo scritto nel giudizio di Roberto Occhiuzzi, lo ripetiamo in questa sede: contro la Fermana abbiamo assistito a un doppio se non addirittura triplo passo indietro dell’Olbia. Sotto tutti i profili, a cominciare dal gioco fino alla prestazione, chiudendo ovviamente con il risultato. I galluresi chiudono nel peggiore dei modi un gennaio in cui hanno fatto vedere di essere una squadra viva, ma ancora disperatamente fragile. Il 2-4 del Nespoli contro i marchigiani guidati dal grande ex Manuel Giandonato, autore di una prestazione sontuosa di fronte al suo vecchio pubblico, ha messo in mostra tutte le pecche di una squadra che non è riuscita a reggere l’urto di un avversario centrato al massimo sull’obiettivo. La forza mentale della Fermana è emersa fin dal calcio di inizio, con un primo tempo al limite della perfezione. Van der Want, preferito a Sposito, ha fatto del suo meglio per limitare solo a due reti il passivo al 45’, con almeno tre interventi decisivi. L’assenza di Bellodi si è fatta sentire forse più del dovuto, ma sarebbe limitativo dopo una prestazione gravemente insufficiente da parte di tutti – allenatore in primis – attaccarsi all’assenza del singolo. Quel che è certo è che i gialloblù di Protti hanno approfittato dei limiti di Emerson e compagni e hanno premuto il piede sull’acceleratore fino alla fine. Solo due regali di un mediocre Borghetto – ebbene sì, i regali li fanno anche gli altri, a dimostrazione del livellamento del girone B – hanno reso meno pesante un passivo che preoccupa e non poco dalle parti di via Georgia.

Passaggio a vuoto

Novanta minuti di tilt. Altro che applausi, come canta un illustre figlio di Olbia come Salmo. E dire che l’1-1 di Siena aveva fatto ben sperare, con una prestazione solida e coraggiosa, anche se alla fine i tre punti non erano arrivati. Il silenzio scelto dal club nel postpartita di Olbia-Fermana la dice lunga sulla situazione che vive il gruppo di Occhiuzzi, finito inevitabilmente nel tritacarne dopo una gara scialba e “senza passione” giocata dai suoi, alle prese in modo evidente con un momento emozionale in fase down. Giandonato e compagni hanno fatto quello che hanno voluto in campo, con Fischnaller (non Haaland) che si è persino tolto lo sfizio di segnare una tripletta in trasferta. Ma si può comunque cogliere qualche segnale positivo da questa debacle? Domanda difficile, ma proviamoci: il nono gol stagionale dell’inossidabile Ragatzu, limitato dalle strette maglie della difesa marchigiana e il buon esordio dell’ultimo arrivato Corti, che schierato in tandem con Nanni ha mostrato di avere fame e voglia di ritagliarsi un ruolo da protagonista in questa seconda parte di stagione. Per il resto buio totale, con all’orizzonte la trasferta di Fiorenzuola: i rossoneri a gennaio hanno fatto persino peggio degli uomini di Occhiuzzi, con 4 sconfitte e una sola vittoria, arrivata in trasferta a Lucca.

Settimana caldissima

Fare risultato è l’unica strada possibile per quest’Olbia che con la chiusura del mercato non ha più altre stampelle cui reggersi. La posizione di Occhiuzzi è ovviamente a rischio: la sua sfortuna è quella di non aver portato a casa vittorie al termine delle tante partite, specialmente nell’ultimo periodo, in cui la sua squadra ha giocato un buon calcio. Ma la Serie C è un campionato maledetto, dove non c’è spazio per fronzoli e lustrini: l’esempio calzante è dato dalla Vis Pesaro di Oscar Brevi che, nelle due gare contro le sarde, ha portato a casa 6 punti su 6, con due prestazioni non certo spettacolari ma di una concretezza disarmante. Lo stesso cui deve puntare l’Olbia, fare punti su punti per cercare di risollevare una classifica che giornata dopo giornata si fa più complicata, ma uscire dalla spirale di negatività è ancora possibile.

Francesco Aresu

TAG:  Olbia Serie C
 
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