Un punto prezioso, perché arrivato contro una squadra che non perde dal 28 gennaio e che continua a lottare per la miglior piazza possibile in vista dei playoff. Ma anche un punto che porta con sé un pizzico di amarezza. Perché contro la Carrarese l’Olbia nel primo tempo aveva dimostrato di meritare il vantaggio e aveva dato l’impressione di poter andare anche oltre al gol del momentaneo 1-0. Ma nel secondo tempo la forza dell’avversario e un baricentro troppo basso nei primi 15’ hanno portato alla seconda rimonta, la seconda nelle ultime tre partite, fino a un 1-1 finale che non muove la classifica.
Bicchiere mezzo pieno
Occhiuzzi ha scelto di confermare La Rosa sulla linea difensiva, al fianco di Bellodi ed Emerson. Con la sola novità rispetto all’undici precedente data dalla presenza di Ragatzu di ritorno dalla squalifica. Piccole modifiche che non hanno cambiato l’ideale di un’Olbia che non si è rilassata dopo il risultato positivo in casa del San Donato Tavarnelle. A dimostrarlo è stato un primo tempo giocato su ritmi alti, in cui la voglia di portarsi avanti è stata evidente, fino a tramutarsi in realtà grazie a un Nanni bravo a farsi trovare al posto giusto al momento giusto sul tentativo al volo di Dessena. Dopo la rete i bianchi hanno provato a non fermarsi, andando vicino al raddoppio con Biancu ma soprattutto concedendo poco agli avversari, arrivati per la prima volta al tiro solo dopo il 40’, grazie al buon lavoro sugli esterni ma anche della coppia Zanchetta-Dessena. Compattezza e voglia che dovranno essere una delle basi da cui ripartire in vista della sfida più che complessa contro il Cesena del prossimo 26 marzo.
Reazione avversaria
Che la Carrarese potesse aumentare i giri del proprio motore nella seconda parte della partita era qualcosa di preventivabile, come ammesso dallo stesso Occhiuzzi in conferenza stampa. Ma l’impressione è che i bianchi abbiano fatto un passo indietro in più rispetto alle necessità, perdendo equilibri e trame di gioco in grado di mettere in difficoltà i toscani. Troppo schiacciata nella propria metà campo, la squadra gallurese non è riuscita per diversi minuti a risalire la china, complice il buon lavoro avversario su Ragatzu, e finendo per subire il gol del pareggio di Bernardotto. Un atteggiamento simile a quanto visto con il San Donato, quando però i bianchi non erano stati puniti dagli avversari. Il gol è stato una piccola scossa per la squadra di Occhiuzzi capace poi di risalire più volte il campo nei minuti successivi, ma soprattutto di non sciogliersi davanti ai più quotati avversari. Segnale ulteriore dello step mentale fatto dalla squadra negli ultimi mesi. Resta però l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere. I primi 45’ hanno dimostrato che unendo attenzione e propositività, l’Olbia possa andare oltre quello che dice ancora una classifica che vede i bianchi comunque a +2 sulla zona playout. Senza uno dei due fattori la realtà si fa più incerta. Un insegnamento che potrebbe essere utile per la fase finale di una stagione che oltre al prossimo impegno contro in Emilia Romagna, prevede due scontri graduatoria alla mano importanti ma più abbordabili contro Alessandria e Recanatese, prima delle ultime due sfide con Reggiana e Lucchese. Contro la seconda forza del campionato non ci saranno Nanni e Fabbri, impegnati con la Nazionale di San Marino, e neanche un Dessena diventato pedina fondamentale nello scacchiere di Occhiuzzi. I bianchi però hanno già dimostrato nel recente passato di poter superare gli imprevisti. Una buona prova al Manuzzi potrebbe rafforzare ancora le consapevolezze create nell’ultimo mese. Consapevolezze che saranno fondamentali, così come un pizzico di intraprendenza in più nei novanta minuti, per mantenere una categoria che l’Olbia nel 2023 ha dimostrato di poter meritare ancora.
Matteo Cardia
