Due punti nelle ultime cinque partite, sei conquistati in otto turni, una vittoria in campionato che manca dalla prima giornata datata 4 settembre, e il peggior attacco del girone B. Se si tiene sotto mano la classifica ci si rende conto di quanto possa essere spietata per l’Olbia di Roberto Occhiuzzi. Contro la Virtus Entella per larghi tratti è arrivata un’altra prestazione in cui la compattezza in fase di non possesso è stata l’aspetto migliore. Ma il risultato del campo alla fine ha sancito la seconda sconfitta consecutiva, in un 2-1 in cui i bianchi non hanno saputo portare gli episodi dalla propria parte.
Stabilità
Gli alibi per i galluresi c’erano, a partire dalle assenze pesanti di Brignani e soprattutto di Daniele Ragatzu, rimasto a casa in via precauzionale in vista di una settimana impegnativa. Occhiuzzi si è affidato così a Boganini sulla trequarti, con Sueva e Nanni in avanti, mentre nelle retrovie la coppia di centrali Emerson-Bellodi è stata affiancata sugli esterni da Travaglini e da Renault, alla prima da titolare in campionato. Mediana affidata nuovamente a La Rosa e Minala, con Biancu ad agire da mezzala. Un 4-3-1-2 ormai stabile nei meccanismi e negli equilibri, in cui a mettersi in luce è stata però la compattezza più che l’imprevedibilità. Perché dopo la prima avvisaglia di Merkaj, arrivata con una delle prime palle sopra la difesa giocate dai liguri, i bianchi hanno saputo serrare i ranghi e resistere ai tentativi della squadra di Volpe. Quando in possesso però l’Olbia è stata pressoché nulla, con difficoltà nella manovra sottolineate dal poco coinvolgimento di Boganini, bravo sì a complicare la vita a Paolucci in regia ma spentosi rapidamente in fase offensiva. È servito così un eurogol di Zamparo a sbloccare la gara. Una rete che ha sottolineato le prime difficoltà causate dal continuo movimento delle due punte liguri e che ha tagliato le gambe agli olbiesi. L’intervallo è venuto in soccorso della squadra di Occhiuzzi, che dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa ha cambiato le carte in tavola, spostando sulla trequarti Biancu. Per più di dieci minuti l’Olbia ha preso coraggio affidandosi al suo numero 21, spingendo maggiormente con gli esterni e alzando il proprio baricentro senza paura. Prima così è arrivato il gol del pareggio con Bellodi su calcio d’angolo, poi l’episodio che ha cambiato la gara, con Minala poco freddo davanti a De Lucia ma capace di conquistarsi il rigore. Il classico momento in cui tutto può cambiare, dopo una partita più di sacrificio. Un’occasione non sfruttata dall’ex Cagliari e che ha svegliato un’Entella che ha ripreso a correre e colpito proprio nel modo in cui aveva iniziato la gara. Palla lunga sopra la difesa dopo un errore a centrocampo, Merkaj è troppo veloce per Emerson e trafigge Gelmi. L’ultimo lampo da annotare, prima di quindici minuti dove l’Olbia ci ha provato senza però troppa convinzione.
Sliding doors
La scivolata sul dischetto di Biancu è il simbolo di un’Olbia che sembra non riuscire a prendere in mano la partita anche quando questa sembra dirigersi tra le sue braccia. Manca, forse, un po’ di coraggio a una squadra che ha capacità di resistenza alle spinte avversarie ma che non riesce ancora ad affondare i propri colpi. Quella spregiudicatezza che può aiutare nei momenti caldi della gara, per rendere più difficile alla paura e alla confusione di insediarsi tra le proprie idee. Il carattere c’è e anche la volontà di svolgere il compito, perché restare in partita sul campo della Virtus Entella – nonostante anche le diverse assenze tra i liguri – non è mai semplice. Trovare un equilibrio tra le due fasi e dare sostanza al lavoro sulla trequarti deve essere un obiettivo vitale però per Occhiuzzi. Biancu, al di là dell’errore dagli undici metri, ha saputo interpretare meglio il ruolo rispetto a Boganini dando la scossa alla squadra. Andare oltre i dogmi quando necessario e in più momenti della partita sarà essenziale per cambiare verso a una stagione in cui è assente finora la quota di fantasia necessaria per far male agli avversari negli ultimi venti metri. Così come riuscire a rendere più partecipative al gioco le punte scelte per l’occasione, anche perché al momento l’Olbia ha segnato due reti sulle tre totali in campionato su sviluppi da palla inattiva. Nel turno infrasettimanale di mercoledì 19, al Nespoli, contro l’Ancona, oltre a recuperare le energie sarà fondamentale ritrovare quella voglia di vincere intravista nel derby di Coppa Italia con la Torres. Per farlo sarà determinante tornare all’idea base del gioco: quella di fare gol.
Matteo Cardia














