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L'Olbia esulta dopo un gol | Foto Olbia Calcio/Sandro Giordano

Serie C | Olbia, la sfida dopo la rimonta: programmare il futuro

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Dai passi piccoli e indecisi della prima parte di stagione, a una corsa cadenzata con solo pochi momenti di pausa. Così l’Olbia si è guadagnata una salvezza che solo pochi mesi fa sembrava impossibile già nel penultimo turno. A Lucca, contro una squadra ancora impegnata nel cercare il miglior piazzamento playoff, il gruppo guidato da Occhiuzzi ha chiuso le pratiche del campionato con una sconfitta per 2-0. Una conclusione tuttavia ben digeribile, con la società gallurese che ora pensa già al futuro.

Ultimo atto

La sfida con la Lucchese sulla carta contava ben poco, ma Occhiuzzi non ha rinunciato a giocare e a provare a strappare via un risultato positivo. Con un messaggio chiaro già a partire da una formazione in cui il solo Occhioni ha rappresentato la novità in mediana. L’errore di Brignani in costruzione e la fame degli avversari, ha consentito però alla squadra rossonera di mettere la partita in discesa già nelle battute iniziali. Una scossa all’interno della gara che ha fatto sì che l’Olbia provasse ad aumentare i giri del proprio motore rimasto ingolfato nei primi venti minuti. Senza che però arrivasse mai l’accelerata decisiva, malgrado un maggior possesso rispetto agli avversari, i chilometri macinati da Biancu e soprattutto alcune giocate di Ragatzu, che ha provato sino al novantacinquesimo a trovare il gol che avrebbe significato quota 20. Un traguardo personale mancato che però non offre spazio per i rimpianti, visto che il Pibe de Quartu si è portato comunque a casa il titolo di miglior marcatore del girone B di Serie C.

Passato

Rimpianti? Forse sì. All’inizio potevamo cogliere qualche punto in più. Per come si era messa va bene così, abbiamo fatto una grande impresa”. Il riassunto quasi perfetto a darlo è stato proprio il numero 10 nell’intervista ai nostri microfoni a salvezza raggiunta (qui per vederla). Perché guardando alla classifica, con i playoff dichiarati come obiettivo a inizio annata distanti solo sei punti, una leggera sensazione di amaro in bocca resta. Ed è facile così che in testa tornino alcune partite del girone d’andata, come quella con l’Alessandria o le gare contro Recanatese o Lucchese, in cui i bianchi sono sempre andati sotto prima di trovare il modo di reagire, creando tanto ma senza trovare poi il modo per ribaltarla. Gli alibi ci sono: dall’impatto di una nuova gestione dopo l’addio a Max Canzi fino agli infortuni – da quello di Nanni passando per le stagioni finite in anticipo di Gelmi e Mordini – che hanno condizionato e non poco l’andamento dei bianchi nel girone d’andata. Ma quanto accaduto nel 2022 dovrà essere da stimolo tanto quanto la dimostrazione di forza e coesione messa in atto nella seconda parte di stagione. E creare così da subito i presupposti per evitare di condurre una stagione in cui dover guardare continuamente con apprensione ai risultati altrui.

Futuro

Si apre così ora il tempo delle riflessioni. La salvezza ha regalato ancora la Serie C, ma soprattutto il tempo per programmare con calma la stagione che verrà. Qualcosa di fondamentale per evitare decisioni affrettate e che hanno le loro fondamenta nelle emozioni più calde, con il presidente Marino e il ds Tatti che ora avranno il tempo per pesare le proprie scelte. Sconfessare quanto deciso nel corso della stagione anche nei momenti più complessi potrebbe essere una scelta rischiosa, ma all’Olbia servirà che sia Occhiuzzi che la dirigenza abbiano le stesse convinzioni su come alimentare la forza della propria vela nel mare della Serie C. Dieci i giorni di tempo, a detta del tecnico dei bianchi, prima di sedersi al tavolo e provare a confrontarsi sul futuro. Con il ds e il numero uno dei bianchi che non potranno neanche ignorare l’appoggio dello spogliatoio all’allenatore. Solo sciolto il primo nodo, verrà il resto. A partire da un mercato in cui sarà fondamentale agire con un occhio al futuro, ma anche fare le scelte giuste con gli uomini di esperienza per evitare un nuovo caso Minala, concentrandosi specialmente sulle motivazioni come accaduto con Dessena a stagione in corso. E in cui non si potrà prescindere da chi con la propria leadership ha guidato lo spogliatoio verso le acque più tranquille. A partire da un Emerson che ha dimostrato ancora una volta di poter alzare il proprio livello nei momenti più determinanti, fino ad arrivare a chi ha lasciato il segno più indelebile sulla stagione dei bianchi: quel Daniele Ragatzu che fa già parte della storia del club.

Matteo Cardia

TAG:  Olbia Serie C
 
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