Una partita dai due volti. UnāOlbia impacciata e impaurita nel primo tempo, determinata e vogliosa nel secondo. Una frazione da dimenticare in fretta e una da cui ripartire. Questo il bilancio finale della trasferta di Alessandria per i bianchi di Occhiuzzi, che nello scontro diretto con i piemontesi si sono fermati su un 1-1 giusto per lāandamento di un match da cui però la squadra gallurese avrebbe potuto trarre qualcosa di più. E che soprattutto ha portato il club all’ultimo posto del girone B di Serie C.
RegaloĀ
āNoi siamo partiti male, regalando di fatto un tempo allāAlessandriaā. Le parole di Gabriele Bellodi sono il miglior riassunto del primo tempo di unāOlbia apparsa troppo in difficoltĆ ma soprattutto troppo timida nellāaffrontare un match in cui i punti pesavano più di quanto anche la classifica potesse dire. La propria aggressivitĆ , il poco filtro fatto dalla mediana olbiese e soprattutto il diverso passo di Gazoul rispetto a quello di Fabbri sulla destra, hanno portato i grigi sullā1-0 proprio con il colpo di testa del giovane italo-marocchino dopo 26ā di gioco. Un vantaggio che si sarebbe potuto allargare nel finale di prima frazione e a cui lāOlbia non ha saputo rispondere se non con un tiro dalla distanza di Biancu. Unica vera e propria occasione di un primo tempo in cui la squadra gallurese ĆØ sembrata non comprendere la propria situazione attuale.
Riscatto
Qualcosa che invece probabilmente il tecnico dei galluresi ha capito prima di tutto il gruppo. Occhiuzzi negli spogliatoi ha toccato quanto bastava i nervi scoperti di una squadra che deve tornare a calarsi nei panni di un collettivo che deve allontanarsi dalla zona calda della graduatoria, prima soprattutto che le altre pretendenti accelerino il proprio passo. Ha poi messo mano allo schieramento, lasciando fuori ancora un Minala irriconoscibile per mancanza di intensitĆ in mezzo al campo e un Fabbri in difficoltĆ sullāesterno inserendo La Rosa e Sueva. La grinta e lāesperienza del primo e la spinta del secondo sullāout di destra hanno cambiato il volto della gara. Ma il primo tassello della ripartenza lāhanno messo i due calciatori di maggior qualitĆ e che riconoscono il proprio ruolo dentro lo spogliatoio: Biancu e Ragatzu. Il primo si ĆØ guadagnato il rigore, il secondo lāha trasformato con un miscela di freddezza e rabbia che sembravano poter spianare la strada verso un risultato diverso che non ĆØ però arrivato. Per ritmi e anche qualitĆ in alcune situazioni lāOlbia ha fatto nettamente meglio di unāAlessandria che ha trovato in due occasioni Gelmi sulla sua strada ma poi si ĆØ lentamente spenta di fronte alla maggior freschezza dei bianchi. A fermare i galluresi però ĆØ stata ancora una volta quellāassenza di precisione e cinismo negli ultimi venti metri che sembra essere diventata una condanna. Il gol su azione manca ora da tre partite ed ĆØ tornata a essere unāassenza pesantissima. La fame cāĆØ, manca ancora però quella concretezza necessaria per portare la partita dalla propria parte. Sotto questo punto di vista, il ritorno di Contini in campo ĆØ un fattore positivo per il futuro, con lāex Legnago che però anche contro i piemontesi si ĆØ speso tanto in fase di non possesso più che vedersi di fronte alla porta.
Qualcosa a cui il tecnico dei bianchi dovrĆ trovare rimedio in vista di un altro scontro diretto come quello contro la Recanatese. Una partita in cui lāOlbia dovrĆ ripartire dal proprio secondo tempo, da quella voglia di cambiare il corso delle cose che potrebbe riportare dalla propria parte anche quei tifosi che contro il Cesena avevano lasciato trasparire la propria delusione.
Matteo Cardia














