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Nicola Nanni attaccante dell'Olbia | Foto Olbia Calcio

Serie C | Olbia, basta giocare con il fuoco: serve un cambio di rotta

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“Le prestazioni le lascio giudicare agli altri. Adesso contano solo le vittorie”. Con questa laconica risposta di Roberto Occhiuzzi alle domande dei giornalisti nel postpartita si può riassumere Vis Pesaro-Olbia 2-1.

Un match largamente dominato da Emerson e compagni, incapaci però di graffiare i marchigiani nel momento giusto e, soprattutto, troppo molli e ingenui in occasione dei due gol subiti. Ragatzu ha provato a riaprire la gara, ma sulla strada dell’Olbia c’era un super Farroni, portiere biancorosso, decisamente il migliore in campo. Così i galluresi sono tornati a casa con le pive nel sacco, ottenendo la seconda sconfitta esterna di fila con beffa: dopo il 5-4 di Pontedera contro l’ex Max Canzi, è arrivato il 2-1 contro un altro ex, Oscar Brevi. Una sfortunata coincidenza per il club di via Georgia, ma quello che preoccupa sono il risultato e la mancata capacità di gestire al meglio partite sporche come quella di Pesaro, con il tempo che intanto passa inesorabile e le avversarie che si allontanano. I successi inattesi di Alessandria e San Donato Tavarnelle hanno messo 4 punti di distanza con l’Olbia, chiamata a fare risultato – senza possibilità di errore – contro il Rimini al Nespoli.

Fragilità

Come detto, contro la Vis Pesaro la squadra di Occhiuzzi ha giocato una buona gara, risultando costantemente pericolosa dalle parti di Farroni, ma a questo punto della stagione, dopo un girone d’andata da dimenticare, servono soltanto i punti. Che contro i biancorossi non sono arrivati per via di due svarioni del reparto difensivo che, nel complesso, non ha sofferto praticamente mai contro gli avanti marchigiani. Questo però è il problema: una squadra che lotta per salvarsi non può permettersi di regalare due gol a un avversario che non vinceva in casa da ottobre. Peraltro, dei cinque successi fatti segnare in questa stagione due arrivati sono contro l’Olbia. A nulla è servita la settima gioia personale di Ragatzu, sempre più imprescindibile per i galluresi: a livello offensivo le occasioni per ribaltare il risultato sarebbero pure arrivate, ma le parate di Farroni e gli errori marchiani dei singoli (come la ciabattata di Nanni nel primo tempo) hanno fatto il resto. Fragilità difensiva e non solo, perché a quest’Olbia manca come il pane un play in grado di prendersi sulle spalle il centrocampo. Minala è stato un esperimento fallito e ora il club di via Georgia ha due settimane di tempo per trovare il giusto rinforzo per la mediana, che contro il Rimini sarà priva pure degli squalificati La Rosa e Biancu, quest’ultimo espulso ingenuamente per un fallo di reazione proprio nel momento di massimo sforzo offensivo dei Bianchi.

Obiettivo Rimini

Domenica 22 gennaio al Nespoli arriva dunque la squadra romagnola allenata da Marco Gaburro, la stessa che all’andata inflisse la prima sconfitta stagionale ai ragazzi di Occhiuzzi. Reduce da tre sconfitte di fila, il Rimini è in lotta per la qualificazione ai playoff ed è un avversario temibile, potendo anche contare sul capocannoniere del girone B Santini (13 gol segnati come Corazza del Cesena). Tutti discorsi utili all’analisi della gara, ma di cui Emerson e compagni dovranno tenere conto il giusto. Ai Bianchi servono disperatamente punti per togliersi dalla zona calda, ma pure una prestazione differente rispetto a quella di Pesaro. Insomma, in casa Olbia il tempo degli errori è finito: anche perché, come insegnano i proverbi, quando si gioca con il fuoco poi è un attimo bruciarsi.

Francesco Aresu

TAG:  Olbia Serie C
 
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