agenzia-garau-centotrentuno
Roberto Occhiuzzi, tecnico dell'Olbia | Foto Sandro Giordano

Serie C | Olbia, a piccoli passi verso l’obiettivo: ma quando arriva il gol?

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram

La politica dei piccoli passi come faro di questo inizio di stagione, con la consapevolezza di dover lavorare ancora tanto e con la speranza di poter passare in fretta a una nuova visione.

Un punto a partita, un solo gol segnato in cinque occasioni: se i numeri spesso aiutano a tracciare i confini di un preciso momento, in casa Olbia questo vale soltanto a metà. Perché, da una parte, dall’analisi numerica delle prime cinque giornate messe in archivio dai bianchi di Occhiuzzi non può non emergere una sempre più costante solidità difensiva – al di là dell’imbarcata di Rimini – che ha aiutato Emerson e compagni a mettere i primi punti in tasca. Dall’altra, tuttavia, non può non saltare all’occhio la preoccupante sterilità offensiva dei galluresi, autori come detto di una rete soltanto in stagione, grazie alla perla di Boganini alla prima di campionato contro il Pontedera. Poco, pochissimo per una squadra che punta a migliorare il risultato della passata stagione. Per il tecnico di Cetraro al momento la coperta è ancora decisamente corta: se la fase difensiva dell’Olbia è già arrivata a un ottimo livello, con una gran capacità di sacrificio che tutti, dai difensori alle punte, stanno dimostrando di avere, lo stesso non si può dire di quella offensiva. Biancu e Ragatzu fin qui sembrano lontani parenti dei cecchini ammirati in passato, sebbene il loro lavoro sporco per la squadra sia aumentato di molto. Lo testimonia anche il fatto che Babbi si sia fatto notare per aver strappato la maglia di un avversario in un contrasto (con tanto di giallo), ma non sottoporta. Il lavoro alla ricerca dell’equilibrio chiesto da Occhiuzzi ai suoi giocatori è tanto, ma ancora non è completato: “Nella testa dei miei ragazzi deve scattare la mentalità giusta: specie con il 3-4-1-2, l’accorciare in avanti e l’attaccare gli spazi deve diventare il nostro marchio di fabbrica”, ha detto il tecnico calabrese nel postpartita contro il Siena.

In attesa del gol

Un marchio di fabbrica che però in queste prime giornate si è visto solo a sprazzi, perché mancano ancora lucidità e concretezza in fase offensiva. Contro i toscani di Pagliuca i bianchi si sono limitati a contenere, cercando di sfruttare le ripartenze con Ragatzu nelle vesti di ispiratore delle fughe dei vari Biancu e Contini, ma Lanni non ha dovuto fare una parata in tutto il match. A differenza del collega Gelmi, decisivo in un paio di circostanze nella ripresa, dopo essere stato graziato dalla traversa sul destro di Disanto nel primo tempo. La solidità del reparto difensivo, tornato ermetico grazie anche al rientro di Emerson dopo tre turni di stop, è certamente l’aspetto maggiormente positivo dello 0-0 contro il Siena, squadra che prima che dell’incrocio del Nespoli aveva segnato 7 gol in 4 gare. La BBE (ovvero la linea formata da Brignani, Bellodi ed Emerson) è sempre più il pezzo forte dell’undici di Occhiuzzi, che però non ha ancora trovato la giusta formula per essere davvero pericoloso in zona gol. Perché la sterilità offensiva è l’altra faccia della medaglia: 0,2 reti a partita è una media che si può accettare soltanto nella fase iniziale di una stagione, ma è evidente che l’Olbia debba ritrovarsi in maniera importante davanti al portiere avversario. La mancanza di un bomber d’area di rigore si sta facendo sentire, complice anche il digiuno dei leader Biancu e Ragatzu, che allo stesso punto della stagione scorsa avevano già segnato 2 reti a testa. Un anno fa dopo la quinta giornata le cifre dei galluresi parlavano di un totale di 8 gol fatti e 9 subiti, con due vittorie e tre sconfitte. Fin qui gli Occhiuzzi boys hanno messo insieme un successo, due pareggi e altrettante sconfitte, con 1 sola rete segnata e 4 subite, di cui 3 nella disastrosa trasferta di Rimini. Aver tenuto a zero gol il Siena è un punto di merito che non si può trascurare, al netto però del fatto che – va detto – non si sta parlando del PSG o del Manchester City, bensì di una squadra di categoria per qualità della rosa e, soprattutto, per il gioco mostrato al Nespoli.

Prossima fermata

Come valutare, dunque, il primo ciclo di 5 gare di quest’Olbia? La sufficienza c’è, ma per tutti i motivi su elencati non può esserci niente di più: contro la Fermana, domenica 2 ottobre, per La Rosa e compagni arriva l’occasione di dimostrare il proprio valore. I marchigiani – ripescati in agosto come la Torres – hanno approcciato la stagione in modo simile ai bianchi di Occhiuzzi con 6 punti in 5 giornate. Dopo la sconfitta all’esordio contro il Fiorenzuola sono arrivate una vittoria (il bel 2-0 casalingo contro il Cesena) e tre pareggi: nel 2-2 contro il Montevarchi ha trovato il gol anche Manuel Giandonato, candidato d’ufficio al ruolo di grande ex della sfida di domenica al Bruno Recchioni. Un match in cui si capirà se la politica dei piccoli passi sarà ancora al centro del “programma di governo” dell’Olbia, oppure se ci sarà la tanto attesa svolta.

Francesco Aresu

TAG:  Olbia Serie C
 
Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti