Nessuna sorpresa dall’Assemblea di Lega Pro che ha decretato la volontà di chiudere i campionati di Serie C.
C’era abbastanza uniformità di giudizio già da tempo tra i 60 presidenti che hanno scelto insieme alla Lega di sospendere la stagione. Troppo irrealistico pensare di ricominciare in un panorama semi-professionistico in cui le strutture non sono sempre adeguate e con tante squadre in zone ancora colpite dalla pandemia (il Como ha annunciato un positivo solo qualche giorno fa). Il protocollo studiato dalla Commissione Tecnico Scientifico non è attuabile, nonostante nelle ultime ore fosse arrivata un’apertura da parte di Vincenzo Spadafora: “Non sarà possibile applicare lo stesso protocollo di Serie A e Serie B ad associazioni minori e dilettantistiche, per cui il protocollo sarà diverso. Nel prossimo decreto ci sarà anche un fondo a disposizione delle società dilettantistiche“- le parole del Ministro dello Sport. La Lega Pro ha deciso di non attendere lo studio di un nuovo protocollo e ha così optato per la chiusura, in attesa del Consiglio Federale che dovrebbe ufficializzare il tutto.
Al contempo è stato approvato il blocco delle retrocessioni e il blocco dei ripescaggi dalla Serie D; certe le promozioni in Serie B delle prime tre Monza, Vicenza e Reggina, che più o meno avevano un cospicuo vantaggio sulle inseguitrici, mentre la quarta sarà promossa in base alla media ponderata rapporto gare giocate/punti (il Carpi). Il tutto potrebbe essere provvisorio vista la possibile rivoluzione dei campionati di cui abbiamo parlato qualche giorno fa: come auspicato da più parti, il cambiamento partirebbe dalla Serie B che si suddividerebbe in due gironi da 20 squadre che godrebbero anche della mutualità anche della Lega Pro. Oltre alle attuali 20 del campionato cadetto si aggiungerebbero le 20 di élite dell’attuale Serie C. Nei due raggruppamenti, divisi geograficamente, confluirebbero oltre alle già certe Monza, Vicenza e Reggina anche le altre 17 che avrebbero avuto accesso alla griglia playoff. “Soffro per il mio Paese, mi dà dolore vedere ancora tanta sofferenza a causa di questo maledetto virus. Dopo questa giornata sono sollevato e sono felice che si sia fatta sintesi tra i legittimi punti di vista e le ragioni di tutti. La Lega Pro è formata da 60 realtà molto diverse tra loro, che oggi hanno dimostrato di avere un orizzonte comune e di essere mosse tutte da una autentica passione. Un sentimento profondo non solo per lo sport ma anche e soprattutto per quello che lo sport, e in particolare il calcio, può fare per il nostro territorio” ha dichiarato il presidente Ghirelli. “La Federazione sta svolgendo un ottimo lavoro, e qualsiasi decisione prenderà, il senso di responsabilità e il rispetto per l’altro, soprattutto per le diversità, ci devono guidare”.
Quale futuro per l’Olbia?
Futuro quindi tutto da scrivere per l‘Olbia. I Bianchi, che attendevano di riprendere gli allenamenti individuali, potrebbero quindi in caso di riforma uscire dal professionismo. La nuova Terza divisione calcistica nazionale infatti comprenderebbe 60 squadre, dato che alle 40 dell’attuale Serie C si aggiungerebbero 20 della Serie D: le prime due 9 dei gironi, più altre 2 da pescare per arrivare a 20. Potenzialmente un danno enorme, dunque, per una società e un progetto nato per affiancare il Cagliari, nell’ottica di crescita dei propri giocatori e che, così delineandosi il futuro, rischia di veder sfumare anni di lavoro.