Continuità è una parola che risuona costantemente negli ambienti sportivi. Una sorta di mantra che rassicura e che rende gli umori meno altalenanti, soprattutto quelli di gruppo ancora da formare. La Torres di Alfonso Greco avrebbe voluto un altro risultato rispetto al 2-2 con la Vis Pesaro raggiunto all’ultimo minuto disponibile con una zampata di Scappini. Vincere davanti al Vanni Sanna avrebbe significato molto più che altri due punti in più in classifica. Ma di continuità per i rossoblù si può comunque parlare: quella del carattere e della voglia di far bene.
Punto guadagnato
Il punto contro la squadra di Sassarini è prezioso. Perché al di là della scossa di un gol nel finale, dal sapore sempre diverso rispetto agli altri, Antonelli e compagni avevano sofferto tanto. Soprattutto nel primo tempo, quando la Vis Pesaro è stata capace più volte di uscire in velocità e trovare ampi spazi, e di creare superiorità a metà campo sfruttando i movimenti di Fedato e la tecnica di Marcandella. Ma soprattutto di spingere sulla sinistra presidiata da Provazza, autore del primo gol frutto di un’indecisione nata tra Lora e Antonelli. Il fischio della fine dei primi 45’ è stato il soccorso giusto al momento giusto, il momento in cui Greco ha potuto decidere di sfruttare una panchina lunga nonostante le diverse assenze, da Lisai a Lombardo. Scappini ma soprattutto Sanat hanno spostato nettamente il baricentro in avanti, con un 4-2-4 più che abbozzato dai rossoblù. La libertà del giovane italo-marocchino sul fronte offensivo e Ruocco spostato sul lato mancino hanno permesso alla Torres di avere più imprevedibilità. E proprio dai piedi dei due e dal mancino di Liviero è arrivato il gol del pareggio di Diakité. La Torres ha continuato a produrre, salvo poi concedersi la seconda distrazione del pomeriggio e concedere il gol del raddoppio a Fedato. Un colpo dritto allo stomaco nel momento migliore dei rossoblù, che ha dato vita a una reazione dove voglia e confusione si sono mischiate. Fino all’epilogo finale, quando la palla lunga di Liviero ha trovato Antonelli in avanti e uno Scappini bravo a dar retta al suo istinto e a punire Farroni.
Carattere e distrazioni
“Avere dei cambi in grado di cambiare la gara è importante, lo diciamo da sempre.” È stato chiaro Alfonso Greco in sala stampa. E in effetti i cambi e la loro positività sono stati una delle note più liete del pomeriggio del Vanni Sanna. Il tecnico ha avuto coraggio a mettere insieme tutti gli uomini offensivi a disposizione, dando tanto minutaggio a Scappini e Sanat, ma sfruttando anche la voglia di Luppi di far bene. Con il primo gol di Diakité in questo campionato, il reparto offensivo è quello che esce meglio dalla sfida contro la Vis Pesaro. Una notizia importante dopo le complicanze numeriche e non solo delle prime partite. Le difficoltà invece si sono viste sia in mediana che in difesa. Le uscite in palleggio degli avversari hanno messo in evidenza la poca capacità di filtro di un centrocampo forse in affanno, sempre costretto a rincorrere nella prima frazione di gioco. Contro i pesaresi è però la difesa che ha avuto per la prima volta una prova non convincente. Greco avrà bisogno di ritrovare presto Lombardo per riportare solidità e spinta sulla fascia destra. Ferrante ha ancora una volta dato prova della sua abnegazione, ma il diverso passo di Provazza è stato evidente. Una mancanza di ossigeno che probabilmente ha influito anche sul secondo gol, quando Fedato ha avuto troppa facilità nel poter coordinarsi. Al centro la coppia Antonelli-Dametto ha avuto le prime amnesie della stagione, con l’indecisione del primo evidente – insieme a quella di Lora – in occasione del gol che ha aperto le marcature. L’ammonizione ricevuta e il mancato funzionamento della catena con Masala hanno invece portato Girgi ad abbassare i propri ritmi, sacrificato poi anche per questo a inizio ripresa.
Nonostante tutto, l’operazione finale dà sempre e comunque il resto di uno. Poteva essere di più ma poteva essere anche uno zero segno di immobilità. La vittoria al Vanni Sanna manca ancora, squadra e ambiente sembrano avvertirlo. Ma il cuore visto fino al 97’, mostrato da una squadra che ancora cerca l’amalgama migliore possibile, può avere anche più peso del piccolo tassello aggiunto in classifica. Da quella energia, Greco e i suoi possono ripartire già in vista della sfida con la Lucchese. Un’arma in più necessaria per iniziare a fare i punti pesanti necessari per la salvezza.
Matteo Cardia