Un 2-0 che sa di segnale. Non solo per la classifica, con il Cagliari che torna vicino alla zona playoff. Non solo per la piazza, rinvigorita e di nuovo festante dopo il ritorno di Claudio Ranieri in panchina. Ma il successo sul Cosenza è stato soprattutto un chiaro messaggio mandato dai calciatori al campionato e all’ambiente: questa rosa c’è e può tornare protagonista.
Risposta
Non basta una vittoria contro l’attuale ultima forza del campionato di Serie B per gridare al ritorno della primavera in casa rossoblù, però quella al Cosenza rischiava di essere la peggior partita da giocare per chiudere un anno complesso e ricco di tanti dolori e pochissime gioie. Nella sfida di Santo Stefano alla Unipol Domus per la prima volta dopo tanto tempo tutto era in mano allo spogliatoio, ai calciatori e allo staff storico di questa formazione. L’esonero di Fabio Liverani e l’arrivo di Ranieri posticipato a inizio gennaio 2023, infatti, avevano tolto dai possibili capri espiatori le scelte degli allenatori, mentre la gara singola dopo la rivoluzione in panchina toglieva anche la società come possibile parafulmine di tutti i mali. In caso di risultato negativo sull’altare dei principali responsabili della lunga crisi a tinte rosse e blu sarebbero finiti gioco forza i calciatori. E la risposta data in campo da Nandez e soci, con una partita approcciata molto bene e quasi sempre dominata a parte alcuni momenti della ripresa, è stata sotto certi versi anche inaspettata. Anche perché si parla pur sempre di una rosa che l’anno scorso contro una squadra già retrocessa non trovò le forze mentali per salvarsi facendo un gol, un solo gol, al Penzo di Venezia.
Speranze
La speranza al momento è che il ritrovato entusiasmo della piazza, e la capacità di vincere pur senza una guida e una sorta di scudo mediatico, abbia dato quella scintilla definitiva al gruppo rossoblù che da gennaio sarà guidato da Ranieri. D’altronde preparare una gara così importante, in poco tempo, con un Natale passato in ritiro e in attesa di un nuovo allenatore non deve essere stata una sfida semplice. Specie per uno spogliatoio che aveva fatto dei fantasmi psicologici, sia in campo che fuori, una costante negli ultimi mesi. Per non dire anni. Il Cagliari sembra essersi compattato e nell’ultimo giorno dell’anno ha messo le solide basi per spazzare un 2022 da incubo. Ora la forza del lavoro e la voglia di tornare al vertice dovranno vincere sulla retorica del ritorno di Ranieri. Perché solo con le emozioni e le belle storie questa rosa non tornerà a vincere con continuità. I primi a capirlo dovranno essere i calciatori, che bene hanno fatto nell’unica gara senza un vero e proprio capro espiatorio a proteggerli e che lo dovranno trovare la forza di fare lo stesso anche nel nuovo ciclo firmato sir Claudio, per non ripetere errori già vissuti in passato.
Roberto Pinna