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Claudio Ranieri durante Cagliari-Benevento | Foto Luigi Canu

Serie B | Cagliari, dal passato fino a Bari: la paura fa 90′

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La paura fa 90 o, nel caso del Cagliari, è il 90′ minuto a fare paura. Vecchi fantasmi riportati alla mente dal gol su rigore di Antenucci a Bari, un pareggio che per i rossoblù di Ranieri ha lasciato più di qualche rammarico. Corsi e ricorsi, perché la passata stagione culminata nella retrocessione ha avuto passaggi decisivi in gol subiti allo scadere e alla fine del campionato i punti persi oltre il novantesimo possono fare la differenza.

Sorrisi finali

Coincidenza o forse no. Il protagonista in negativo in occasione del rigore concesso al Bari è stato Antoine Makoumbou. Ovvero il giocatore di movimento che ha raccolto più minuti di tutta la rosa del Cagliari. Stanchezza fisica che porta a errori, il carico dell’espulsione di Lapadula – e dell’inferiorità numerica per 35 minuti e oltre – ad aggiungere ulteriore fatica per un giocatore che ha tirato la carretta per lungo tempo in questo campionato. Infortuni, scelte obbligate, assenze e opzioni limitate, cambi con il contagocce e stanchezza accumulata. Tutti dettagli che portano a difficoltà fisiologiche quando le partite volgono al termine. Non è dunque un caso, anzi, che sia stato proprio il classe ’98 parigino a causare la massima punizione contro il Bari. Due punti persi che si aggiungono ad altri sempre sfuggiti di mano nei finali di gara. Nel computo totale, infatti, il Cagliari registra a oggi un -2 tra punti guadagnati e punti lasciati per strada dopo il novantesimo minuto. Tra quelli recuperati nel corso del recupero del secondo tempo quello di Como nella prima giornata di campionato, quando Pereiro siglò dalla distanza il pareggio del Sinigaglia. L’altro punto messo in cascina grazie a un gol dopo la fine naturale della partita è quello di Frosinone, con la rete di Lapadula a fissare il punteggio sul 2 a 2 prima che l’urlo di Pavoletti della possibile vittoria fosse ricacciato in gola dal VAR e la conseguente segnalazione di fuorigioco ad annullare il gol del 2 a 3.

Recuperi amari, ma…

Se da una parte il Cagliari è riuscito a riequilibrare oltre il 90′ due partite ottenendo due punti che apparivano persi, dall’altra sono due le volte nelle quali i rossoblù hanno subito reti in pieno recupero. In entrambi i casi vedendo sfumare due vittorie quando il traguardo dei tre punti era ormai prossimo. La prima volta a Bolzano contro il Sudtirol, quando il gol di Odogwu – figlio di una disattenzione difensiva collettiva – fissò il punteggio sul 2 a 2 al quarto minuto di recupero. La seconda nella gara più recente, quella già citata del San Nicola contro il Bari con il rigore causato da Makoumbou su Maiello e poi realizzato da Antenucci per il definitivo 1 a 1. Due punti guadagnati oltre il 90′, quattro persi, per un totale che diventa il -2 citato in precedenza. Saldo negativo che viene completamente ribaltato se si considerano non solo i minuti di recupero, ma anche le reti segnate o subite – e decisive – oltre il 75′, ovvero nell’ultimo quarto d’ora più tempo extra. In questo caso il Cagliari ha un saldo positivo di 5 punti, perché il -2 oltre il 90′ viene compensato ampiamente dal +7 dei quindici minuti precedenti. A regalare punti ai rossoblù in questo spicchio di gara sono stati il gol di Makoumbou contro il Cittadella in casa (minuto 87, dal pareggio alla vittoria), quello di Pavoletti contro il Perugia (minuto 81, di nuovo dal pareggio alla vittoria) e infine i due di Lapadula, il primo contro la Spal e il secondo contro il Benevento, entrambi al minuto 76 ed entrambi decisivi per trasformare nuovamente due pareggi in due vittorie. L’unica occasione nella quale il Cagliari ha perso punti tra il 75′ e il 90′ è stata nella gara d’andata contro il Bari, quando Cheddira firmò il gol da tre punti per i pugliesi al minuto 77.

Cancellare il passato

La speranza per Ranieri è che i due punti persi a Bari non risultino decisivi a maggio, quando la differenza tra promozione diretta e posto nei playoff potrebbe essere determinata da piccoli dettagli. Quella stessa differenza che i rossoblù hanno pagato nella passata stagione, quando il punto di saldo negativo tra guadagnati e persi oltre il 90′ fu causa della discesa in Serie B a vantaggio della Salernitana. Due le vittorie buttate nel recupero del secondo tempo, quella contro il Venezia – gol di Busio per l’1 a 1 finale – e quella appunto contro i campani alla Unipol Domus – gol di Bonazzoli sempre per l’1 a 1 finale. Al contrario solo una la vittoria portata a casa oltre il 90′ – Pereiro contro il Bologna – e uno il pareggio – l’illusorio gol di Altare a Salerno. Incredibile invece il dato dei punti persi nell’ultimo quarto d’ora, perché oltre a quello già citato vanno aggiunti i ben nove buttati dal 75′ al 90′. Fares contro il Genoa per il 3 a 2 finale che costò la panchina a Semplici (minuto 78), Cataldi contro la Lazio per il 2 a 2 finale (minuto 83), Pellegrini contro la Roma (minuto 78, finale 1 a 2), Sottil contro la Fiorentina (minuto 75, altro 1 a 1), Osimhen contro il Napoli (minuto 87, sempre 1 a 1), Vlahovic contro la Juventus (75′, finale 1 a 2) e infine quello di Badelj contro il Genoa per l’1 a 0 siglato all’89’. Di contro i rossoblù avevano guadagnato un solo punto nell’ultimo quarto d’ora, recupero escluso, a Empoli grazie al gol di Pavoletti al minuto 84.

Matteo Zizola

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