Il mondo del pallone cerca di ripartire dopo lo stop: in un’Italia in cui si inizia a intravedere uno spiraglio di luce in una situazione che rimane comunque delicata e gravissima, FIGC, Lega Calcio e squadre provano a riportare in scena i calciatori nelle arene che saranno inevitabilmente vuote.
Troppi gli interessi in gioco a differenza di altri sport (basket, volley e rugby per esempio) che hanno già abbassato le serrande concentrandosi sulla ripartenza direttamente per la prossima stagione sportiva. Si cerca di salvare il salvabile per limitare le perdite, ma con un occhio già a quello che accadrà al dopo come sostenuto dal presidenteTommaso Giulini ai microfoni di Sky Sport: “Questa stagione dovrà essere terminata solo per motivi economici e per evitare battaglie legali”- il pensiero del patron del Cagliari. Le opinioni tra i presidenti della Serie A rimangono sempre però contrastanti, anche se il partito del “si va avanti” raccoglie sempre più adesioni: alla strenua opposizione rimane sempre Massimo Cellino che ha ribadito al Giornale di Brescia la sua contrarietà a riprendere il campionato, minacciando di non schierare le Rondinelle nelle restanti partite di campionato.
Il piano per riprendere – Come già scritto qualche giorno fa, se ci sarà una ripresa si cercheranno le massime precauzioni possibili per tutelare la salute di calciatori e staff. Distanziamento sociale, tamponi nasali e test sierologici saranno le parole d’ordine per riprendere a correre sul campo di allenamento probabilmente nella fase iniziale a gruppi ridotti. Le squadre della Serie A hanno già iniziato a richiamare i giocatori andati all’estero in modo che, scontata la quarantena di rientro, possano essere pronti per inizio maggio per svolgere le nuove visite mediche; per chi ha la fortuna di avere un centro sportivo a disposizione, nel caso del Cagliari per esempio, si potrebbe ipotizzare anche una sorta di ritiro per limitare al massimo gli spostamenti dei calciatori. Le linee guida della ripartenza sono state svelate dal presidente della FIGC Gabriele Gravina ai microfoni di Sky Sport nella serata di Pasqua: “La priorità è sempre quella di terminare i campionati– le parole del numero 1 del calcio italiano-. Non abbiamo una scadenza, ci affideremo alle indicazioni della Fifa e del nostro comitato tecnico-scientifico. A inizio maggio partiranno i controlli per garantire la negatività dei giocatori, da lì potremo dare il via libera agli allenamenti”. Il 4 maggio rimane sempre la data cerchiata in rosso sul calendario per la ripresa graduale degli allenamenti, ma molto dipende da quello che succederà in questa ventina di giorni che ci separano da essa: molte le variabili in gioco che potrebbero nel peggiore dei casi far precipitare la situazione e riportare in auge l’ipotesi di un annullamento del campionato. Regna comunque per ora un timido ottimismo che fa pensare a un inizio del campionato per il 31 maggio: l’ipotesi, lanciata dal Corriere dello Sport, è quella che si potrebbero addirittura recuperare le partite mancanti del 25° turno (tra cui anche Hellas Verona-Cagliari) il 24 o il 27 maggio. Da lì in poi si giocherà presumibilmente ogni 3 giorni, Coppe Europee permettendo, per mandare in archivio entro la fine di luglio questa sciagurata stagione 2019/2020.
Matteo Porcu