agenzia-garau-centotrentuno

Serie A, al via il valzer delle panchine: Cagliari e Nicola alla finestra

Davide Nicola durante Napoli-Cagliari | Foto Valerio Spano
sardares
sardares

Si dia inizio alle danze, parte il valzer degli allenatori. Per alcuni inatteso, per altri quasi ovvio, colpi di scena e deviazioni scontate. È la Serie A bellezza, non conta che tu abbia vinto il tuo personale campionato o che abbia fatto comunque ciò che era richiesto, oggi si cambia. In serenità o con stracci che volano, effetto domino che potrebbe coinvolgere alla fine anche il Cagliari e, va da sé, Davide Nicola.

Ritorno
Cicli che finiscono come quello di Gasperini all’Atalanta. Fine corsa di una carriera già conclusa a parole e poi ripresa per la vera last dance come la rincorsa quasi da Champions di Ranieri con la Roma. Una discesa inattesa che porta all’addio come quella di Baroni alla Lazio. Dimissioni improvvise con sullo sfondo, chissà, un nuovo matrimonio come accaduto nelle ultime ore alla Fiorentina con Palladino. E stracci, di quelli pesanti senza nascondersi, ma con le luci del palco addosso, microfono in mano, Urbano Cairo e Paolo Vanoli. Ecco, l’allenatore quasi ex del Torino potrebbe essere la novità che spariglia le carte rossoblù. Un condizionale non formale, ma di sostanza, ma anche un passato che riporta all’estate del 2024, al tentativo per Baroni che poi sceglie Roma sponda biancoceleste e a quello per chi aveva appena raggiunto la Serie A con il Venezia. Parola data al Torino, il Cagliari che ci prova senza successo, il tira e molla per arrivare infine a Nicola e il resto è storia. E proprio la storia insegna che come nelle trame dei gialli può capitare che il presidente Tommaso Giulini torni nel luogo del delitto, sportivo s’intende. I pensieri su Juric in tempi non sospetti, il Liverani sondato, abbandonato e poi sedotto nuovamente e altri ancora.

Piani
Il destino di Nicola in Sardegna non è ancora segnato, ma tutte le strade portano a sensazioni di addio. Quell’incontrarsi il prima possibile chiesto a bassa voce dopo l’ultima di campionato contro il Napoli e, mentre altrove il tempo scorre rapidamente per assegnare la propria panchina, a Cagliari è arrivata la settimana di stand-by o di stallo che si voglia. L’attesa del patron, tradotto in parole semplici. Che non deve portare a un nuovo Semplici – passi il gioco di parole – ossia a una conferma senza convinzione. A prescindere dal risultato raggiunto, a prescindere da ambizioni non tanto limitate, ma che seguono l’idea del passo piccolo senza andare oltre la lunghezza della gamba. Pur non rinunciando alla valorizzazione, pur non sottostando alla sofferenza fino quasi alla fine. Così, dietro i dubbi sull’allenatore piemontese parte il gioco, che gioco non è, dei piani alternativi. Quello automatico e quasi fisiologico che porterebbe a Fabio Pisacane, promozione dalla Primavera dopo gli ottimi risultati della stagione appena conclusa alla guida dei giovani. Il favorito, ma non per forza il futuro prescelto. Quello più ideale e allo stesso tempo rischioso di un profilo altrettanto giovane, ma leggermente più “anziano” per esperienza in prima squadra. Il classico allenatore dalla cadetteria, con cui crescere insieme rischiando sì, ma che in caso di riuscita diventerebbe una scommessa vinta. E si sa, le scommesse vinte hanno un sapore speciale. E poi il terzo possibile (e nuovo) profilo, la tessera del domino che improvvisamente può essere tra le tue mani, pronta a farne partire altre Nicola incluso.

Incastri
Una tessera che potrebbe essere, condizionale da ribadire, proprio Vanoli. Con alcune criticità tecniche e pratiche. Partendo ad esempio dal fatto che, al netto di una situazione dalla chiarezza totale, il classe ’72 di Varese è ancora a tutti gli effetti l’allenatore del Torino. Pronto a salutare non senza strascichi, con Baroni in prima fila a sostituirlo, ironia della sorte che porta un gioco a tre con protagonisti proprio gli stessi attori di un anno fa. Con un contratto in essere fino al 2026 da un milione netto che, difficilmente, può essere abbinato a quello sempre fino al 2026 e sempre da un milione netto di Nicola con il Cagliari. Vero che Giulini non ha quasi mai fatto troppi calcoli alla voce ingaggio degli allenatori, ma ora che le perdite post Covid sono alle spalle diventa complicato pensare a un doppio impegno economico di questo tipo. A meno che non si arrivasse a un accordo al ribasso per l’addio di Nicola o a un accordo con Cairo con rapporti positivi tra le società (affare Bellanova insegna) o, chissà, nel valzer delle panchine non arrivi anche una nuova occasione altrove per l’attuale condottiero rossoblù. Una neopromossa come il Pisa, attenta ai bilanci, obiettivo salvezza senza fronzoli dichiarato e con Inzaghi diretto al Palermo. Certo, c’è quel passato livornese che potrebbe incidere a livello ambientale (per la piazza, non per Nicola), ma probabilmente superabile con le giuste parole. Al momento non risulta nessun contatto diretto tra la dirigente nerazzurra e l’attuale tecnico rossoblù, ma allo stesso tempo è un nome nella lista dei papabili per rimpiazzare Inzaghi. Pur se la preferenza andrebbe su Van Bommel o, comunque, un profilo straniero. Resta comunque la sensazione (eufemismo) che la corsa per la guida del Cagliari abbia posizioni abbastanza definite seppure, come sempre accade in frangenti di questo tipo, possano essere ribaltate dalla notte al giorno. Nicola con poche speranze, Pisacane l’alternativa principale, il nuovo che avanza dalla cadetteria e il vecchio pallino a ruota pronti al sorpasso. Toccherà, come sempre accaduto, a Giulini esprimere la sentenza definitiva. Questione di giorni, un weekend di ultimi pensieri e poi il dado da trarre.

Matteo Zizola

Condividere su

Commenti

guest
74 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

CENTOTRENTUNO TV

Continua a leggere...

74
0
...e tu che ne pensi? Lascia un commentox