“Carica!”. Così recitava lo striscione srotolato ed esposto dagli ultras al momento dell’ingresso in campo dei calciatori del Cagliari. L’ennesima dimostrazione dell’amore della tifoseria rossoblù a una squadra che domenica 19 maggio a Reggio Emilia si gioca la permanenza in Serie A contro il Sassuolo.
La seduta
“Vogliamo una vittoria”, “Meritiamo di più”: hanno cantato ancora dalla curva, per far capire una volta di più alla squadra che il proprio appoggio non è mancato, ma che alla luce dei risultati gli uomini di Claudio Ranieri avrebbero potuto dovuto fare di più. Oltre 2.500 persone hanno affollato la Curva Nord, cantando e sostenendo Pavoletti e compagni dal primo all’ultimo minuto della seduta. Out Makoumbou (presente comunque in panchina, qui i dettagli) e Jankto, a loro si è aggiunto Mina che ha effettuato solo il riscaldamento con i compagni. Ranieri ha dunque diviso in due gruppi i suoi 22 giocatori di movimento: da una parte i Bianchi (Zappa, Hatzidiakos, Obert, Azzi; Mancosu, Deiola; Nandez, Viola, Luvumbo; Petagna, Lapadula), dall’altra i Rossi (Di Pardo, Wieteska, Dossena, Augello; Sulemana, Prati; Oristanio, Gaetano, Kingstone; Pavoletti, Shomurodov) per fare una partitella a due tocchi ad alta intensità. Con l’ingresso in campo dei portieri (Scuffet per i bianchi, Radunovic per i rossi) Viola è diventato il jolly, con la sua pettorina verde, mentre Kingstone si è allenato in solitaria. Davanti anche allo sguardo del presidente rossoblù Tommaso Giulini, presente in tribuna insieme ai tre direttori Bonato, Catte e Melis, Ranieri ha sistemato le due squadre sul 4-2-3-1. Ha destato buone sensazioni Mancosu, parso a suo agio al fianco di Deiola davanti alla difesa, così come Lapadula si è mosso tanto in area di rigore. Nel secondo mini tempo Pavoletti ha lasciato il posto a Kingstone, mentre Viola e Aresti sono rimasti a bordo campo. Il primo e unico gol lo ha siglato proprio lo zambiano con un mancino deviato, che ha beffato Scuffet. Al termine della partitella squadra – compreso Ranieri – a colloquio con gli ultras sotto la curva, per l’ultimo incoraggiamento prima di Reggio Emilia: un conciliabolo durato più di cinque minuti, chiuso dall’applauso liberatorio di tifosi e giocatori e dagli immancabili cori “Undici leoni, noi vogliamo undici leoni” e “Siamo sempre con te”.
Francesco Aresu