Un’ottima stagione di Serie D con la maglia della Torres, poi quella grande chiamata attesa da anni: Stefano Sarritzu ha firmato un contratto da professionista col Pescara ed è pronto per una nuova avventura.
Come è nata la trattativa con la squadra abruzzese?
È durata un po’, avevo altre tante offerte da squadre di Lega Pro, ma fortunatamente grazie al mio procuratore è andato tutto a buon fine. Ieri ho firmato il contratto e sono rientrato ora in Sardegna. A una certa età non è facilissimo strappare un contratto da professionista, significa che hai lavorato bene. Mi hanno seguito in tanti durante quest’ultimo campionato, ho temporeggiato con alcune società per accettare il Pescara.
Hai la speranza di andare in ritiro col Pescara?
L’affare è nato in ritardo, quindi verrò girato in prestito. Lavorerò il più possibile per rientrare velocemente alla casa madre. Fano e Pineto le probabili destinazioni: sono due società molto serie che ho già incontrato, ora deciderò la cosa più consona per il mio progetto, ovvero vestire la maglia del Pescara.
Le stagioni con la Torres cosa ti hanno lasciato?
Sono state bellissime. Nonostante io arrivi da Cagliari, dopo qualche bonaria battutina iniziale, sono stato benvoluto da una tifoseria unica. In due anni ho conquistato tutti e che tu sia napoletano, calabrese, cagliaritano o sassarese, questo è la cosa più appagante. La provenienza e la rivalità sono due componenti che devi un po’ lasciar perdere, ovunque tu vada a giocare devi dimostrare di essere un professionista anche nei campionati dilettantistici. Sono arrivato in Eccellenza e il progetto era quello di salire subito: non è stato facile per come sono andate le cose, ma col lavoro e il sacrificio e i frutti sono arrivati. Abbiamo portato dopo un anno di purgatorio in D e poi abbiamo conquistato una salvezza tutt’altro che facile.
Hai avuto tre allenatori in questa stagione tribolata.
Mister Tortora mi ha dato tanto, devo ringraziarlo per la tappa che ho appena raggiunto. Devo riconoscere a lui e al preparatore atletico Salvatore Melfi un grande merito, perché mi hanno migliorato a livello tecnico e atletico. Mister Sanna e Pietro Rubino sono due persone eccezionali: Marco è un ottimo tecnico ed è stato determinante nelle mie prestazioni, perché ti tiene sul pezzo. Mister Riolfo è riuscito a portare a casa la salvezza, un obiettivo che era tutt’altro che facile: è stato bravo, in così poco tempo, a fare bene e tenere unita una squadra in un momento in cui è facile andare fuoristrada. Se avrei continuato con lui anche questa stagione? Da esterno, visto il buon lavoro che ha fatto, l’avrei confermato dato che ha conquistato il suo obiettivo in poco tempo.
Quale sarà il futuro della Torres?
Auguro tutto il meglio alla piazza, spero che possano fare un grande campionato anche se non conosco le dinamiche di mercato e quello che succederà da qui all’inizio del campionato. I tifosi fanno dei sacrifici enormi, ho sentito una spinta unica in campo grazie a loro. Piazze come Sassari, Avellino e Pescara devono molto alle proprie tifoserie. Rapporto con Salvatore Sechi? Ottimo…
Nella stagione di Sarritzu 11 gol e tanti assist…
Ho avuto la fortuna di segnare dei bei gol, ma ne metto due tra questi della stagione: il gol vittoria contro il Trastevere primo in classifica, con un colpo di testa su punizione di Leto in cui feci un’esultanza esagerata. Poi l’1-0 con l’Ostiamare che ci diede tre punti fondamentali, dove scartai due volte il difensore e la misi all’incrocio. Due momenti indimenticabili.
Capitolo Natzionale. Come mai non c’eri a Olbia?
Ci sono rimasto un po’ male per la mancata convocazione con la Corsica, non lo nego. Ero stato chiamato a marzo per la prima amichevole, ma la società non mi ha mandato a causa di un ritiro punitivo. Questa è stata una piccola macchiolina del mio periodo a Sassari. Sono sempre in prima fila per rappresentare la mia Sardegna e mi è dispiaciuto non fare parte della rosa per la gara con la Corsica: qualora arrivi una convocazione però sono sempre pronto a rispondere. Non voglio assolutamente puntare il dito contro nessuno, ma mi aspettavo una chiamata per giugno: avrei preferito che mi si spiegasse prima il motivo per la mancata convocazione, spero poi con Vittorio Sanna e Bernardo Mereu di poterne parlare, con loro ho un ottimo rapporto ma è chiaro che ci siano certe dinamiche da rispettare in cui non voglio entrare in merito. Ci possono stare delle scelte diverse, non sono certo Cristiano Ronaldo…
Matteo Porcu