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Sardegna, Parigi 2024 è un’Olimpiade storica: il bilancio degli atleti isolani

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Due ori e un argento con otto atleti a rappresentare l’Isola. Per la Sardegna Parigi 2024 ha fatto segnare l’edizione migliore di sempre a livello di risultati in un’Olimpiade. Movimento sardo che si conferma in un ottimo stato di forma dopo i due ori di Tokyo (Filippo Tortu e Lorenzo Patta) e il bronzo di Stefano Oppo.

Bilancio medagliati

Sotto la torre Eiffel la Sardegna ha brillato grazie alle medaglie d’oro di Alessia Orro nella pallavolo, assoluta protagonista per scelte offensive e applicazione difsnsiva con le ragazze di Velasco che hanno confezionato la prima volta storica per l’Italia nella competizione a medaglia ai giochi olimpici, e di Marta Maggetti, con la cagliaritana che ha messo tutti in fila nell’iQFOiL di vela portando in alto una passione che dà sempre anima il Golfo degli Angeli e vincendo la medaglia più ambita con coraggio, andando contro le scelte delle avversarie e osando di più. Nel canottaggio Oppo ha migliorato il bronzo ottenuto in Giappone con l’argento strappato in Francia, dopo una serie di gare dove è stato sempre primissimo protagonista insieme al compagno Soares nel due di coppia pesi leggeri. Confermandosi tra i migliori al mondo ormai da anni nel suo sport. Al di là delle medaglie però gli atleti sardi, quasi tutti, hanno fatto un’olimpiade parigina storica o comunque di altissimo livello.

Il ginnasta di Quartu Sant’Elena Nicola Bartolini, capitano della squadra italiana di ginnastica, non ha brillato nell’individuale, ma a squadre ha ottenuto un sesto posto che è il secondo risultato di sempre nella storia del movimento maschile italiano nella disciplina. Un risultato bissato 32 anni dopo Barcellona. Per qualcuno potrà sembrare poco, ma queste olimpiadi francesi hanno provato a insegnare maggiore cultura sportiva oltre alla solita retorica del campione che vince e batte tutti gli altri. Un focus accentuato su sacrifici e passi in avanti fatti anche da chi una medaglia al collo non è riuscito a mettersela, ma ha comunque faticato per portare avanti il proprio sport a livello nazionale e internazionale. Senza dimenticare che spesso si parla di discipline dove a livello regionale e in alcuni casi a livello italiano le strutture latitano e costringono gli atleti a lunghe trasferte ed enormi sacrifici.

Bene anche Lorenzo Patta. Il campione Olimpico di Tokyo nella 4×100 è stato lasciato fuori in semifinale, salvo essere rimesso dentro per la finalissima dove si è fatto valere per la sua eccezionale abilità nei cambi, oltre che per un buon tempo lanciato. Di fatto ha consegnato a Tortu la staffetta da primo della gara.

Ecco, con Filippo Tortu iniziano i sardi che in questa olimpiade non sono riusciti a esprimersi per vari motivi sui propri livelli. Prima che qualcuno, come successo, faccia polemica sulla sardità di Filippo Tortu e sul suo sentirsi isolano, recuperate la sua intervista il giorno della morte di Gigi Riva. Detto questo, in maniera doverosa, l’atleta azzurro ha confermato le sensazioni al ribasso dopo gli Europei di Roma. La gamba, soprattutto in tenuta nell’allungo non è quella dei giorni migliori. Un Tortu anche solo vicino parente di Tokyo avrebbe o confermato l’oro nella 4×100 o comunque tenuto la medaglia. Male anche nei suoi 200 al singolare. Si è parlato di nuovi cambi di allenamenti in vista per il prossimo futuro, non è chiaro se sarà questa la soluzione ideale. Quello che è certo è che lui resta un lottatore e saprà tornare attore principale. Salto che deve fare anche Dalia Kaddari, arrivata a Parigi forse nel peggio a livello storico della sua condizione. Un peccato perché l’atleta sarda ha le caratteristiche per essere assoluta protagonista e da qualche anno ha anche le giuste compagne a livello di squadra per puntare a dei risultati soddisfacenti. Come ha detto lei stessa a fine olimpiade però l’obiettivo è già in avanti, al recuperare le forze e soprattutto a farsi trovare pronti prima per i vari impegni internazionali dell’anno prossimo e poi con un occhio già orientato a Los Angeles 2028.

Infine un applauso va fatto a Sergio Massidda. Vero, non è riuscito ad alzare neanche una volta la sua misura nel sollevamento pesi, lui che è stato campionissimo nelle categorie Under e argento sia agli Europei che ai Mondiali. L’emozione della prima olimpiade non ha perdonato. Ha commosso la sua genuinità della sua intervista a fine gara, dove si è detto dispiaciuto per non aver mantenuto la promessa fatta al nonno prima che se ne andasse. Ma siamo sicuri che avrà l’opportunità per rifarsi. Le qualità ci sono tutte.

Roberto Pinna

TAG:  Altri Sport
 
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