Pronti via e il ginocchio dopo nemmeno 45 minuti fa crack. Convalescenza, voglia di tornare a essere protagonista, poi il diavolo ci mette la coda e senza nemmeno riassaporare la gioia del ritorno in campo ecco il secondo infortunio, una stagione completamente andata. Parole e musica firmate Leonardo Pavoletti, d’altronde il centravanti livornese ha voluto sdrammatizzare la sfortuna – anche per certi versi cercata – con una canzone ormai nota ai tifosi. Chissà quanti dopo la scorsa inesistente annata avranno puntato nuovamente su Pavoletti al fantacalcio, chi lo ha fatto guarda alle prime giornate di questo campionato come a una sorta di preambolo per il ritorno da protagonista di Pavoloso.
Primi segnali- Spezzoni che sia allungano di partita in partita, il gol che manca ma il profumo della rete che piano piano si fa più forte in attesa di poter esultare di nuovo come un tempo. Nonostante l’estate sembrava poter avere l’immagine di valigie da riempire, Pavoletti è rimasto il numero 30 del Cagliari e ora aspetta la sua occasione per dimostrare di poter essere ancora se stesso. Un colpo di testa contro il Crotone parato da Cordaz con conseguente gol di Joao Pedro, due occasioni a Bologna murate dagli avversari. Il minutaggio aumenta, la condizione pure, ma del Pavoletti ariete infallibile nello spazio aereo sopra il prato verde resta al momento solo il ricordo. In momenti come questi, nei quali la caccia al gol che manca da tanto ha bisogno di ogni dettaglio che possa dare positività, ecco arrivare alla Sardegna Arena un avversario che negli ultimi anni è stato sinonimo di riscossa.
Corsi e ricorsi- La Sampdoria richiama alla mente soprattutto due episodi che hanno segnato altrettanti centravanti e le loro vicende in rossoblù. Pavoletti si aggrappa alla cabala, quella che risponde ai nomi di Federico Melchiorri e Alberto Cerri. Il primo tornava da un lungo infortunio quando i doriani arrivarono in Sardegna nel tardo settembre del 2016, una partita che sembrava destinata a chiudersi in pareggio dopo i gol di Joao Pedro e Bruno Fernandes. Melchiorri era entrato in campo con il Cagliari in vantaggio, un po’ a sorpresa, e all’88’ su un pallone lungo ecco la liberazione dopo la sfortuna. Viviano manca l’intervento con il sinistro e l’attaccante che da fuori area, porta sguarnita, indovina il rasoterra che regala i tre punti al Cagliari.
Alberto Cerri non aveva mai segnato con la maglia rossoblù e il suo incubo non era stato un brutto infortunio ma i fischi a ogni occasione fallita. Poi lo scorso dicembre ecco la Sampdoria alla Sardegna Arena, il punteggio di tre a uno per i blucerchiati, Nainggolan e Joao Pedro che riportano la gara in parità e infine, all’ultimo respiro, il colpo di testa acrobatico di Cerri a regalare una pazza partita al Cagliari.
L’occasione giusta – Pavoletti non deve soltanto ritrovare la condizione per arrivare al gol, non deve soltanto vincere la concorrenza di un Cholito Simeone sugli scudi, ma deve soprattutto trovare un pizzico di fortuna che possa aiutarlo. Come per Melchiorri e per Cerri anche Pavoloso aspetta un segnale della dea bendata, il gol manca da tanto e può essere l’unica medicina per dimenticare la scorsa sfortunata stagione. La Sampdoria rappresenta l’occasione giusta, lo dice il passato, lo dice la tradizione. Non c’è due senza tre, Pavoletti spera che il detto valga anche sabato pomeriggio alla Sardegna Arena. Dopo Melchiorri e Cerri ora tocca a lui, per poter finalmente dare quel più tre che chi lo ha preso al fantacalcio aspetta ormai da troppo tempo.
Matteo Zizola