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Salernitana-Cagliari: i numeri della sfida che può valere la Serie A

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Passa dall’Arechi il destino del Cagliari. Dopo la vittoria della Salernitana per 2-1 sul Venezia nel recupero del ventesimo turno, la partita di domenica 8 maggio tra i rossoblù e i granata di Nicola diventa di fondamentale importanza per mantenere vive le speranze dei sardi per la permanenza in Serie A.

I precedenti
Sono pochi gli scontri già tenutisi nella massima serie tra le due squadre. All’andata finì 1-1 alla Unipol Domus, in una partita più ricca di rimpianti che di bei ricordi. Al vantaggio di Leonardo Pavoletti replicò di Federico Bonazzoli, tornato definitivamente protagonista con l’ex tecnico del Torino in panchina. Il bilancio storico, tuttavia, pende dalla parte dei rossoblù che non hanno mai perso in Serie A contro i campani. Due le vittorie isolane, entrambe nel 1999: la prima, in trasferta, fu segnata dal gol di Macellari e soprattutto dalla doppietta di Roberto Muzzi, capace di trascinare la squadra di Ventura ai primi tre punti lontano dal Sant’Elia. La Salernitana non trova il successo contro il Cagliari tra Serie A, Serie B e Coppa Italia dal 2004: da allora sono arrivati tre successi per i sardi, il più recente quello per 0-2 con rissa annessa sul gol di Andrés Tello, e un pareggio. Il periodo d’oro per la Salernitana però potrebbe far cambiare le cose. Gli isolani, dall’altra parte, sperano nell’arrivo di un cambiamento dopo la separazione con Walter Mazzarri.

Vento a favore
La squadra di Nicola ha ottenuto tredici punti nelle ultime cinque partite e per la prima volta dall’inizio dell’annata è fuori dalla zona retrocessione, proprio grazie alla vittoria ottenuta sui lagunari grazie ai gol di Bonazzoli e Verdi. L’ex tecnico di Genoa e Torino è riuscito a trasformare una squadra che dopo la prima parte di stagione sembrava essere già spacciata, anche grazie a un mercato che ha fatto arrivare a Salerno giocatori rivelatisi poi sorprese positive come il giovane brasiliano Ederson. È vero che la Salernitana non vince una partita di domenica dal 24 aprile scorso e che non ne vince due di fila nell’ultimo giorno della settimana dal 1999, ma il fattore Arechi potrebbe rivelarsi determinante. Il Cagliari, dall’altra parte, ha eguagliato il record negativo della stagione 2014-2015 per punti fatti nella Serie A a 20 squadre a tre giornate dalla conclusione del torneo. Erano infatti 28 i punti a questo punto della stagione anche nell’anno della retrocessione: tuttavia, in questa occasione i rossoblù hanno l’opportunità di giocarsi la permanenza in Serie A fino all’ultimo turno. Agostini dovrà cercare di imprimere una sterzata al campionato di Cragno e compagni per allontanare gli spettri della retrocessione e cambiare rotta fuori casa già da domenica, in vista anche dell’ultima partita di campionato in trasferta contro il Venezia. Gli isolani nelle ultime tre uscite lontani dalla Unipol Domus hanno sempre perso e raggiungere le quattro sconfitte di fila significherebbe eguagliare il record negativo firmato nel febbraio 2021 da Eusebio Di Francesco. Per questo, il primo posticipo serale dell’8 maggio assume un valore ancora più importante per il prosieguo della stagione.

Zona gol
La Salernitana va in gol da cinque partite consecutive, recupero compreso, e ha trovato solidità offensiva grazie soprattutto a Bonazzoli e Djuric, ma anche estro e imprevedibilità con Ederson – due gol nelle ultime cinque gare – e Simone Verdi, che ha deciso negli ultimi minuti l’importante sfida con l’Udinese. Il Cagliari però dovrà anche fare attenzione sulle palle inattive, tallone d’Achille più volte evidenziato, e avere un occhio di riguardo specialmente per Federico Fazio: il centrale argentino, arrivato a Salerno nella sessione invernale di calciomercato, ha nei rossoblù la propria vittima preferita in Serie A essendo già arrivato a quota tre reti. I dubbi sul sistema tattico e su chi deciderà di schierare Alessandro Agostini nella sua prima uscita da primo allenatore della squadra isolana rimangono. Tra le poche certezze però c’è sicuramente Joao Pedro, che è diventato il giocatore di movimento rimasto in campo per più minuti in Serie A, ben 3055. L’italo-brasiliano ha provato, senza riuscirci in termini di risultati, a trascinare la squadra fuori dal momento buio che ha portato sino all’esonero di Mazzarri – tre gol nelle ultime cinque partite – e tenterà ora di aggiungere una vittima al già suo illustre palmares per cercare di diventare protagonista di una nuova impresa. La Salernitana è infatti una delle quattro squadre sulle trentuno affrontate a cui il capitano rossoblù non è mai riuscito a segnare. Per cambiare il corso degli eventi però sarà necessario tentare anche di fare gol nei momenti in cui il Cagliari è riuscito pochissime volte a far male agli avversari: la squadra rossoblù è quella che ha segnato meno gol in campionato, tre, nell’ultimo quarto d’ora di gioco. Non sarà comunque solo un compito del reparto avanzato. A centrocampo è solo Alessandro Deiola ad aver fatto gol in stagione, mentre Razvan Marin, il migliore sotto il profilo degli assist con cinque passaggi vincenti, è il centrocampista che ha tirato più volte nel massimo campionato senza mai segnare (40 tiri). Il contributo però è stato minimo anche dalla difesa: finora solo Luca Ceppitelli, contro il Genoa, e Raoul Bellanova, con il Torino, sono andati a segno nell’intera annata 2021-2022. Statistiche che confermano ancora una volta che per riuscire a centrare una salvezza sempre più complessa serve il contributo di tutta una squadra che ora si trova con le spalle al muro.

Matteo Cardia

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