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Rinnovo, risoluzione e ingaggio ridotto: Godin e il Cagliari ora vanno di fretta

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Sì, no, non lo so ci dovrei pensare. Parole e musica di Daniele Silvestri, colonna sonora dell’ultima settimana targata Cagliari e Godín. Spifferi, notizie, contraddizioni. E un unico filo rosso.

Addio, o forse no

Prima Mundo Deportivo, poi Marca e infine TMW. A seguire l’affaticamento che ha tenuto fuori il Faraone dalla trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Se tre indizi fanno una prova, allora qualcosa a tinte rossoblù sta accadendo. Tutto è iniziato con la prima bomba, l’esplosione che ha portato assieme alla deflagrazione la possibilità di una risoluzione tra Godín e il Cagliari. Ma se Mundo Deportivo ha lanciato, Marca e TMW hanno respinto la palla. E disinnescato la prima bomba per poi far esplodere l’altra. Risoluzione con buonuscita? Il club preferirebbe questa strada, ma non necessariamente andrà così, perché il capitano della Celeste non avrebbe lasciato, ma raddoppiato.

Ancora insieme?

Ingaggio spalmato, un anno in più di contratto fino al 2024, stipendio stagionale ridotto e si continua insieme. Con un ma, perché nel do ut des che permea le vicende più spinose, se Godín dà il Cagliari deve fare altrettanto. E allora ecco l’accordo per i saluti senza discussioni future qualora dovesse arrivare la pretendente giusta, a cifre irrisorie (ricordate il passaggio di Jorgensen dall’Udinese alla Fiorentina?) per accontentare tutti. Per Godín la preferenza è la Spagna e le opzioni non sembrano mancare, a partire da quella romantica del ritorno a Madrid sponda Atlético. Per il Cagliari, invece, la possibilità di risolvere quell’accordo fin troppo oneroso che fin dalla scorsa estate è stato descritto come la causa del mercato creativo. E c’è da scommettere che già nei prossimi giorni, entro la sfida di venerdì contro la Salernitana, si arrivi a un punto di svolta: l’emergenza in difesa non consente a Mazzarri di poter fare troppi “muro contro muro” e il caso Godín va risolto in fretta, per meglio concentrarsi sulla corsa salvezza. D’altronde gli spifferi dalla Spagna descrivono una situazione ben definita: nessuno ha voglia di lasciar passare troppo tempo.

Legami

Tra una possibile risoluzione, dunque, e un accordo che riporta il sereno potrebbe vincere la classica via di mezzo. La prima opzione converrebbe meno a Godín, costretto a quel punto ad aspettare febbraio per firmare un accordo con un altro club, a meno di una sostanziosa buonuscita corrisposta dal club rossoblù, con una cifra vicina al totale delle mensilità fino a febbraio. La seconda appare più una strada per calmare le acque e dare respiro al bilancio che una reale voglia di mettere la polvere sotto il tappeto. Il filo rosso che lega tutte le possibilità resta l’addio, per raggiungere l’obiettivo comune manca solo chi possa abbracciare il Faraone nella nuova avventura. E con un ingaggio non più insormontabile per un giocatore di 35 anni, allora non solo Atlético ma anche altre società della Liga potrebbero tornare alla carica. Questa, però, sarà un’altra storia. Quella invece che conta, oggi e non a gennaio, racconta di una situazione in cerca di soluzione. Rapida ma calma, dolorosa ma senza rancore.

Matteo Zizola

 
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