Cosa possiamo inventarci per battere Venezia? Li conosciamo, però si può cambiare ancora qualcosa nelle gare di playoff rispetto alla stagione regolare. Mi aspetto tatticamente delle sorprese”. Coach Piero Bucchi è un uomo che conosce bene la pallacanestro e soprattutto i momenti caldi di una stagione in cui può cambiare tutto. Così è lecito aspettarsi che la sua previsione in vista di gara 1 tra Reyer Venezia e Dinamo Sassari possa trasformarsi in realtà , anche perché dall’altra parte coach Spahija ha anch’egli la parola esperienza nel suo bagaglio.
Crescita
“Per vincere adesso è necessario entrare in campo con la mentalità vincente che significa produrre un extra sforzo in tutto ciò che siamo chiamati a fare, specialmente difensivamente. Affrontiamo un avversario molto forte, ma siamo pronti”. Le parole affidate ai canali ufficiali della Reyer dall’allenatore croato sono poche, ma chiare. Un filo collega le dichiarazioni di ambo le parti e cioè la consapevolezza che nei playoff qualcosa in più vada fatto rispetto a quanto mostrato in stagione. Si deve, insomma, alzare l’asticella. E si deve essere bravi a non farla diventare una ossessione, bensì uno stimolo da sfruttare soprattutto nei momenti in cui la luce può essere soffocata dalla stanchezza. Perché “gli episodi nei playoff contano il doppio” per dirla con le parole di Bucchi, con la consapevolezza che nell’arco della serie le chiavi di lettura e i momenti topici potrebbero essere molteplici, oltre che impercettibili a caldo.
ImprevedibilitĂ
Sorprese e novitĂ dal punto di vista tattico saranno all’ordine di ogni sfida prevista all’interno della serie. Con gara 1 che oltre ad avere uno specifico peso di importanza, sarĂ anche la base per avere idee su come affrontare quelle seguenti, un primo capitolo da cui trarre immaginazione per scrivere quelli successivi della contesa. Le partite con Virtus e Milano hanno fatto vedere quanto le squadre avversarie temano e provino a lavorare in maniera forte su Dowe, avendo ormai compreso la capacitĂ del giocatore di dettare ritmi e umori della Dinamo nella metĂ campo offensiva. Parks, come detto nella precedente analisi (qui per leggerla) potrebbe essere il giocatore indicato per provare ad abbassare il tasso di fiducia del giocatore. L’ex Prometey dovrĂ rimanere lucido, sfruttare i momenti in cui potrebbe avere mismatch a favore – soprattutto su Spissu – ma provare ad attaccare anche l’ex Napoli per togliergli fiato e aggravarlo di falli. Per far sì che accada però diventano fondamentali le prove degli altri piccoli a disposizione di coach Bucchi, su tutti Gerald Robinson, giĂ decisivo nei playoff contro Brescia della passata stagione e che ha nelle corde il carisma e il talento per guidare un’altra volta la Dinamo oltre le difficoltĂ . Senza dimenticare uno Stefano Gentile che nei momenti piĂą ricchi di tensione ha sempre dimostrato di trovarsi a proprio agio. Difese ed emozioni piĂą forti porteranno tuttavia sicuramente a situazioni in cui il talento dei giocatori a giochi rotti dovrĂ venir fuori. E in questo senso, la crescita di Jamal Jones sarĂ fondamentale, con l’ex Bahcesehir che ha dimostrato in stagione – seppur a intermittenza per i diversi problemi fisici – di poter fare cose piĂą che positive in momenti in cui la staticitĂ si presenta sul parquet. Di diverso rispetto a quanto visto nell’ultima partita giocata, Venezia potrebbe avere un altro approccio soprattutto sul pick&roll giocato centralmente, zona in cui la Dinamo fece davvero male agli uomini di Spahija nel match di marzo. Lo show difensivo, piĂą che il contenimento, potrebbe essere allora la carta scelta, così come il cambio solo nel quarto di parquet specifico. Con la Dinamo che in quel caso dovrĂ essere brava a costruire triangoli che possano poi a creare e sfruttare un vantaggio. Ma al di lĂ di quelli che possono essere i tatticismi, a essere fondamentali potrebbero essere ancora una volta i dettagli. A partire dal lavoro sotto i tabelloni e dalla limitazione delle palle perse. Diop (che avrĂ la responsabilitĂ di portare lo stesso tipo di energia di sempre in attacco), Stephens e anche Bendzius, avranno il compito di limitare giocatori come Watt, Tessitori e Willis, che forniscono un sicuro apporto a rimbalzo agli orogranata. La lotta nel pitturato fu fondamentale per avere un cambio di rotta tra la sfida di andata (44 a 24 in favore dell’Umana) e il ritorno (43-33 a favore dei biancoblĂą). E probabilmente lo sarĂ ancora per mantenere la sfida in equilibrio il piĂą possibile, così come sarĂ cruciale per la Dinamo limitare le palle perse (14,4 in regular season) rimaste il solo vero e proprio problema irrisolto dell’annata nonostante i miglioramenti.
Matteo Cardia














