Fasi finali di Cagliari-Napoli, gli ospiti in vantaggio grazie alla rete di Osimhen e padroni di casa che cercano la via per il pareggio. All’86’ minuto di gioco, in prossimità della linea laterale sul lato sinistro d’attacco dei partenopei, Anguissa e Deiola lottano per una palla contesa. Il primo ad arrivare sulla sfera è il centrocampista del Cagliari, poi il tocco del numero 99 del Napoli e infine lo step on foot del giocatore rossoblù sul piede sinistro dell’azzurro.
Episodio
Luca Pairetto, arbitro della gara della Unipol Domus, fischia la punizione in favore degli uomini di Francesco Calzona e, successivamente, sanziona con il cartellino giallo il centrocampista sangavinese. Decisione forse severa vista la dinamica dell’azione, ma che comunque è condivisibile in punta di regolamento. Proprio il regolamento, però, spiega ancora di più quanto accaduto nei secondi successivi al fischio del direttore di gara piemontese. Anguissa, infatti, resta a terra e viene richiesto l’intervento dei medici del Napoli per prestare le cure al camerunense. Tutto nella norma, fino a che, una volta che il centrocampista numero 99 si è ristabilito, Pairetto non lo invita ad abbandonare il campo e rientrare successivamente. Decisione che ha fatto storcere il naso, ma che, di fatto, è quella corretta da parte del fischietto classe ’84. Dalla stagione 2016-17, infatti, l‘IFAB (International Football Association Board) ha modificato il regolamento in merito all’uscita dal campo di un calciatore infortunato dopo l’intervento dei sanitari. La fattispecie è infatti indicata a pagina 150 del Regolamento del Gioco del Calcio, all’interno delle “Linee guida pratiche per gli ufficiali di gara”.
Cosa dice il regolamento?
A supportare appieno la decisione di Pairetto il punto numero sei delle linee guida riportato di seguito. “In precedenza, un calciatore infortunato che veniva soccorso sul terreno di giocodoveva uscire prima della ripresa del gioco. Questo può essere ingiusto se unavversario ha procurato l’infortunio, poiché la squadra che lo ha causato ha unvantaggio numerico quando il gioco viene ripreso.Tuttavia, questa condizione è stata introdotta perché i calciatori spesso utilizzanoin modo antisportivo un infortunio per ritardare la ripresa per ragioni tattiche.Come punto di equilibrio tra queste due situazioni inique, l’IFAB ha deciso chesoltanto per un’infrazione che comporta un contatto fisico in cui l’avversario vieneammonito o espulso, un calciatore infortunato può essere valutato / soccorsorapidamente e poi rimanere sul terreno di gioco”. Il cartellino giallo con cui è stato sanzionato Deiola, dunque, diventa la discriminante che consente ad Anguissa di non abbandonare il terreno di gioco nonostante l’ingresso in campo dei sanitari. Una modifica, quella decisa dall’IFAB, atta a non penalizzare doppiamente la squadra che ha subito il fallo e il conseguente infortunio, evitando così oltre il danno – intervento da ammonizione ricevuto – la beffa del dover restare in inferiorità numerica. In sostanza la logica dietro la decisione è che se da un lato si vogliono evitare le perdite di tempo per infortuni “tattici”, dall’altro la sanzione disciplinare rappresenta la conferma che l’ingresso dei sanitari è giustificato dalla natura dell’intervento subito e non da un tentativo di ritardare la ripresa del gioco da rendere svantaggiosa con la momentanea inferiorità numerica. Bravo dunque Pairetto ad applicare il regolamento nel caso specifico.
Matteo Zizola














