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Reggio Emilia-Dinamo Sassari: una sfida mai banale come crocevia playoff

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David Logan in Dinamo Sassari - Dolomiti Energia Trentino Trento | Foto Luigi Canu
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Due squadre che fanno dell’intensità la propria forza, che si sanno coinvolgere e con lo stesso obiettivo. Quella tra Reggio Emilia e Dinamo Sassari è una sfida che rimanda sempre a dolci e importanti ricordi e che in questa stagione ha ripreso ad avere il sapore di playoff.

Insieme
“Conta la coralità nella pallacanestro”. Coach Piero Bucchi (qui link alla conferenza) è stato chiaro su quella che dovrà essere la chiave per affrontare una squadra in fiducia come Reggio Emilia, al momento al quarto posto in LBA e che continua il suo viaggio in Europe Cup. Ragionare insieme in attacco ma soprattutto in difesa sarà decisivo per vincere una partita che potrebbe essere differente da quella d’andata, in cui la Dinamo allora guidata da Cavina riuscì a strappare una vittoria dopo un overtime nonostante le difficoltà di inizio gara. Sassari arriva alla partita con una settimana di lavoro piena. Tempo in palestra sfruttato per proseguire l’inserimento di Bilan, utile a riprendere i ritmi giusti di allenamento e a rimettere in serbatoio le energie fisiche e mentali necessarie per affrontare la squadra di Attilio Caja. La Dinamo non dovrà snaturarsi per avere più possibilità di vincere: la fluidità offensiva e la volontà di coinvolgersi saranno la base per far male agli avversari, così come ritrovare i numeri importanti nelle palle rubate per prendere il governo del ritmo gara.

Gli avversari
Il nemico pubblico numero uno prende il nome di Andrea Cinciarini. Il playmaker ex Olimpia Milano è un trascinatore in tutti gli aspetti del gioco, dalla capacità di mettere in ritmo i compagni fino all’aspetto mentale. Il Cincia è un leader in fiducia, grazie anche però a una squadra ben costruita in cui sono soprattutto le capacità realizzative di Olisevicius a mettersi in evidenza. Il lituano – quinto realizzatore del campionato con 16,2 punti di media a partita – è un attaccante completo, in grado di attaccare il ferro e di far male dai 6,75. E’ l’insieme però il punto di forza degli emiliani, che tra le proprie fila hanno sei uomini con oltre otto punti di media e giocatori di striscia dalla panchina come Artur Strautins. Con l’arrivo di Bilan e l’esclusione dalle rotazioni di Mekowulu le diversità maggiori si trovano sotto le plance, complice anche l’assenza di infortunio tra gli emiliani di Momo Diouf: perché Hopkins è un lungo moderno, che può allargare il campo e usare la propria verticalità, così come l’ex Cagliari Academy Justin Johnson che può giocare sia da quattro che da cinque. Per Bendzius e Bilan la partita potrebbe avere difensivamente qualche punto di domanda in più, rimane però la carta Diop, che ha dimostrato di poter tenere il livello alto unendo cattiveria e atleticità e di potersi adattare a più situazioni. L’ala lituana ma soprattutto il centro croato potranno però sfruttare il proprio arsenale offensivo per togliere ritmo agli avversari. Lo stesso sarà chiamato a fare Gerald Robinson, che nello scontro diretto con Cinciarini potrà complicare i piani dell’avversario sfruttando il proprio diverso primo passo.

Matteo Cardia

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